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Recensione in Anteprima: Invasion

Invasion (The Invasion, Usa, 2007) di Oliver Hirschbiegel; con Nicole Kidman, Daniel Craig, Jeremy Northam, Jeffrey Wright, Jackson Bond Lo Shuttle Patriot è costretto ad un’atterraggio di fortuna al rientro sulla terra. Qualcosa va storto, esplode in volo, centinaia di pezzi si perdono per i cieli d’america, con una strana e inusuale sostanza appiccicata ai

10 Ottobre 2007 07:30

Invasion (The Invasion, Usa, 2007) di Oliver Hirschbiegel; con Nicole Kidman, Daniel Craig, Jeremy Northam, Jeffrey Wright, Jackson Bond

Lo Shuttle Patriot è costretto ad un’atterraggio di fortuna al rientro sulla terra.
Qualcosa va storto, esplode in volo, centinaia di pezzi si perdono per i cieli d’america, con una strana e inusuale sostanza appiccicata ai rottami, che nel frattempo vengno avvicinati e toccati dai curiosi, pronti a diventare qualcosa di “diverso” appena finiscono per addormentarsi.

In tutto ciò la psichiatra Carol Bennell vive sulla propria pelle e sulla propria vita i cambiamenti che stanno facendo impazzire il mondo.
Una strana influenza si sta allargando a macchia d’olio, la gente cambia spaventosamente, ma non esteriormente, bensì solo interiormente.

Man mano che l’epidemia si propaga, Carol, rimasta infettata, dovrà rimanere sveglia e non mostrare mai emozioni per ritrovare e salvare suo figlio, intraprendendo un viaggio disperato in un mondo irriconoscibile, infettato da un virus alieno!

Remake del celebre L’invasione degli Ultracorpi di Don Siegel, realizzato nel 1956, con espliciti riferimenti al “pericolo rosso” che terrorizzava la nazione, con gli alieni invasori metafora dei “perfidi” comunisti, e del riadattamento del 1978, con un paese dilaniato dalla guerra in Vietnam e dallo scandalo Watergate, con la conseguente rappresentazione di una nazione ormai stanca di credere ai propri leader, questo Invasion non è altro che una rilettura del romanzo da cui è tratto, The Body Snatchers, del 1955, in chiave moderna e contemporanea.
Non abbiamo più l’incubo di un’invasione aliena con tanto di dischi volanti e pistole laser.
L’invasione segue il mutamento dei tempi.
Oggi viviamo in una società fondata sul terrore di una possibile pandemia, dilaniata dall’instabilità politica e sociale, e proprio queste sono le basi di partenza di questo riadattamento del capolavoro firmato Siegel.
Una distruzione, quella del genere umano, per mano non di invasori, bensì di microbi, pronti a distruggergi dall’interno del nostro stesso organismo.
Un thriller fantapolitico discretamente diretto, dal tedesco Oliver Hirschbiegel, regista de La Caduta e The Experiment, e ottimamente interpretato, da Nicole Kidman e Daniel Craig.
La Kidman è l’assoluta protagonista della pellicola.
Prima madre divorziata con figlio a carico, poi psicologa, vive con terrore i cambiamenti che iniziano a concentrarglisi attorno, capaci di mettere seriamente in pericolo la vita del piccolo figlio.
Disperata, contagiata e soprattutto sola, la Kidman farà di tutto per riuscire a trarlo in salvo, cercando di non far trasparire mai le proprie emozioni e di non dormire, negando così’ l’opportunità al virus di espandersi definitivamente all’interno del proprio corpo. Craig invece ha un ruolo decisamente più marginale, anche se importante. E’ un amico/collega della Kidman, perdutamente innamorato di lei, che farà di tutto per aiutarla nella ricerca del figlio, cercando inconsciamente di aprirle una breccia all’interno del cuore.
Dal punto di vista tecnico si nota palesemente il rimontaggio continuo, partorito da mani differenti, a cui è stato sottoposto il film.
Alcune scene sono tirate via in fretta e furia, segno evidente di una realizzazione inizialmente pensata diversamente, altre precipitano nel ridicolo, soprattutto quelle che riguardano la troppa semplicità da parte di tutti i protagonisti nell’accettare l’esistenza di un virus alieno, come se fosse normale prassi, e quelle che vedono i contagiati “vomitare” il virus addosso agli “umani”, ma l’azione, il senso d’inquietudine e la tensione alla fine risultano buone e ben dosate.
Il mondo degli “umani”, fatto di guerre, conflitti e morti, per colpa di un virus alieno finisce per diventare “pacifista”, senza più guerre e orrori.
Questo perchè gli alieni sono mentalmente uniti, e non hanno nessunissimo bisogno di entrare in conflitto tra di loro.
Se la terra diventasse aliena diventerebbe per la prima volta totalmente “pacifista”.
Ed è proprio in questo punto che il film tocca la vetta della Fantascienza, mostrando un mondo in cui la guerra in Iraq finisce, dove Bush Jr. abbraccia Chavez, dove una qualsiasi crisi non si traduce come sempre in atrocità, dove un giornale non è pieno di guerra e violenza, dove un mondo, per essere finalmente “perfetto”, dovrebbe accettare che gli esseri umani che lo vivono e lo distruggono cessino definitivamente di essere esseri umani… ma sarebbe per l’appunto fantascienza, così si torna velocemente alla dura realtà, fatta di guerre e morti, fatta di esseri purtroppo umani.

Voto Federico:6,5
Voto Gabriele: 7