Home Festival di Cannes Cannes 2017: L’inganno (The Beguiled) – recensione del film di Sofia Coppola

Cannes 2017: L’inganno (The Beguiled) – recensione del film di Sofia Coppola

Festival di Cannes 2017: Sofia Coppola torna con un film piccolo ma del tutto indovinato. The Beguiled è un divertente gioco delle parti con un cast notevole, dominato da una delle migliori Kidman di sempre

pubblicato 24 Maggio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 05:50

Guerra Civile americana. Siamo in territorio sudista, e nei pressi di un collegio femminile un soldato dell’Unione rimane gravemente ferito a una gamba. Mentre la piccola Amy (Oona Laurence) va a funghi incappa in quest’uomo evidentemente bisognoso d’aiuto. Arrivati in collegio miss Farnsworth (Nicole Kidman) si trova in difficoltà: da un lato quel senso d’umanità che le impone di dare soccorso ad un ferito, dall’altro il pericolo incarnato dalla sola presenza di quest’uomo. Che direbbero le truppe che di tanto in tanto si trovano a passare da quelle parti se lo scoprissero, per dirne una? Prevale l’umanità ed allora, volente o nolente, John McBurney (Colin Farrell) diventa scomodo ospite.

Sofia Coppola gira un film più bello che disturbante, va detto, malgrado ci si trovi dinanzi ad un horror-thriller per certi versi implacabile. Un ritorno alla forma che fa bene alla regista americana, per cui The Beguiled è il suo lavoro più riuscito da Lost in Translation, e non è nemmeno complicato capire il perché: più piccolo, bilanciatissimo, con una fotografia sontuosa. Non solo. Casting azzeccato su tutta la linea, con una Nicole Kidman che spadroneggia su un gruppo di donne, ragazze e ragazzine che fungono a loro volta da ottime comprimarie. Va da sé che il sottotesto femminista sia forte, con questo gruppo di donne di svariate età che deve a tutti i costi difendersi e sopravvivere mentre attorno c’è una guerra che mette costantemente a repentaglio le loro vite e non solo.

Imbevuto di un sottile humor anch’esso centrato, mai di troppo, che addirittura regala una frase già tormentone: «prendi il libro di anatomia». Procedendo spedito verso l’epilogo, la Coppola mette su questo gioco delle parti in cui vittima e carnefice sono concetti cangianti, fino ad un certo punto non del tutto definiti. Solo alla fine ci si rende conto come e perché l’indesiderato ospite sia sempre stato niente di più niente di meno che una preda finita nella tela del ragno, quantunque per un po’ abbia modo d’atteggiarsi a qualcos’altro. Ovviamente questo procedere spedito comporta pure il rovescio della medaglia, dato che si sarebbe voluto che The Beguiled fosse durato di più, che avesse lavorato ancora meglio su questo testa a testa che già a queste condizioni è piuttosto divertente.

Alla fine della fiera però tocca riconoscere che la sua asciuttezza è anche la sua più grande virtù, a cui fa da corredo l’impronta maliziosa che la Coppola è riuscita ad imprimere, mitigando la cattiveria di fondo, che non finisce perciò con l’apparire gratuita. Il titolo stesso, d’altro canto, evoca il concetto di gioco, l’inganno inteso come una misura legittima, quasi ammessa, al fine di avere la meglio sull’avversario più che sul nemico: proprio questo carattere giocoso rappresenta il vero valore aggiunto, lo strumento di cui la regista si serve per rendere The Beguiled un suo film e non uno smunto rifacimento senza ragion d’essere. Un esercizio di stile che è credibile pure in veste di buono intrattenimento, confermandosi anche in questo un prodotto dall’insperato equilibrio. È il ritorno di Sofia Coppola.

[rating title=”Voto di Antonio” value=”8″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Gabriele” value=”8″ layout=”left”]

L’inganno (The Beguiled, USA, 2017) di Sofia Coppola. Con Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Oona Laurence, Angourie Rice, Addison Riecke, Emma Howard e Wayne Pére. Concorso. Nelle nostre sale da giovedì 21 settembre 2017.

Festival di Cannes