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Stasera in tv: “22 Minutes” su Italia 1

Italia 1 stasera propone “22 minutes”, film d’azione russo del 2014 diretto da Vasily Serikov e interpretato da Makar Zaporozhskiy, Denis Nikiforov e Eebra Tooré.

pubblicato 15 Maggio 2020 aggiornato 28 Agosto 2020 05:30

 

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Cast e personaggi

Makar Zaporozhskiy: Soldato del commandos Specnaz
Denis Nikiforov: Comandante del commandos Specnaz
Vladimir Blagoy: Ufficiale della marina russa
Vladislav Demin: Ufficiale della marina russa
Aleksandr Galibin: Comandante della gasiera
Gaël Kamilindi: Pirata
Petr Korolev: Ufficiale della marina russa
Ekaterina Malikova: Rappresentante della società armatrice
Eebra Tooré: Capo dei pirati somali

 

Trama

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Una gasiera russa viene abbordata e sequestrata da pirati somali nel golfo di Aden. Il comandante della nave dato l’allarme si barrica in sala macchine, mentre un team delle forze speciali russe a bordo del cacciatorpediniere “Marshal Shaposhnikov” tenta un primo assalto che però fallisce, con uno dei soldati che finisce nelle mani dei pirati. Nel frattempo pirati e società armatrice entrano in contatto, con quest’ultima che rifiuta ogni trattativa. Con l’impossibilità di attaccare la nave a rischio di esplosione per il carico trasportato, la squadra di militari russi si prepara ad un secondo assalto contando sull’aiuto del membro della squadra prigioniero a bordo.

 

La storia vera

  • Il 6 maggio 2010, commandos Specnaz della fanteria di marina russa partiti dal cacciatorpediniere Marshal Shaposhnikov abbordarono la MN Moscow University, una petroliera (non una gasiera come nel film) della quale si erano impadroniti dei pirati somali. L’intero equipaggio venne liberato incolume.
  • La Moscow University era stata sequestrata il 5 maggio 2010 al largo dell’isola di Socotra.
  • I commandos della Marshal Shaposhnikov catturarono 10 pirati e ne uccisero uno durante l’operazione. Secondo fonti giornalistiche russe, i pirati superstiti vennero liberati su una scialuppa per non meglio precisati “problemi normativi” che ne impedivano il processo, ma sparirono dai radar un’ora dopo, e sono ritenuti “probabilmente morti” dalle autorità russe.