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L’infanzia di un capo: trailer italiano del film con Bérénice Bejo e Robert Pattinson

L’infanzia di un capo: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Brady Corbet nei cinema italiani dal 29 giugno 2017.

pubblicato 28 Giugno 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 04:34

 

Il 29 giugno arriva nei cinema italiani L’infanzia di un capo (The Childhood of a Leader), il film di Brady Corbet vincitore di 2 premi al Festival di Venezia (Premio Orizzonti per la migliore regia e Leone del Futuro per la migliore opera prima).

Il film è interpretato daBérénice Bejo (The Artist), Robert Pattinson (The Twilight saga), Stacy Martin (Nymphomaniac), Liam Cunningham (Il trono di spade) e Tom Sweet.

Liberamente ispirato ad un racconto di Jean-Paul Sartre e girato in 35mm, il film racconta, in quattro atti, la vita del piccolo Prescott (Tom Sweet) nella villa vicino a Parigi dov’è alloggiato con i suoi genitori. Il papà (Liam Cunningham), consigliere del presidente americano Wilson, lavora alle stressanti trattative di definizione di quello che diventerà il famigerato trattato di Versailles, appena dopo la fine della prima guerra mondiale. La formazione del carattere di Prescott è segnata da una precoce tensione intellettuale e da frequenti scatti d’ira, che portano inevitabilmente alla continua ridefinizione degli equilibri di potere familiare. Fra le storture e le ipocrisie sociali che avvelenano una coscienza al suo nascere e la preparano ad una sorte colpevole, si consuma lo scontro tra lo sterile e vigliacco mondo maschile dei diplomatici, e dell’ambiguo amico di famiglia Charles Marker (Robert Pattinson), e quello femminile, al contrario vitale e vibrante, che circonda il bambino con le tre profondamente diverse figure di donna che gestiscono la sua vita: l’austera e religiosa mamma (Bérénice Bejo), la dolce governante (Yolande Moreau) e la fragile insegnante di francese (Stacy Martin). In quella che è una lampante e allo stesso delicata simbologia del male del fascismo che di lì a poco infetterà l’Europa, la consapevolezza auto-affettiva di Prescott si addensa inesorabilmente nel nichilismo del primo dopoguerra, che alzerà appunto il sipario alle tirannie del XX° secolo.