Home Festa del Cinema di Roma Roma 2017, Sir Ian McKellen incanta la Festa: ‘datemi un musical e non abbiate paura del coming out’

Roma 2017, Sir Ian McKellen incanta la Festa: ‘datemi un musical e non abbiate paura del coming out’

Ian McKellen show alla Festa del Cinema di Roma, tra aneddoti privati e ricordi d’attore.

pubblicato 1 Novembre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 00:18

Se non fosse per l’anagrafe, nessuno crederebbe ai 78 anni di Sir Ian McKellen, quest’oggi accolto da fan adoranti alla 12esima Festa del Cinema di Roma. Nella Capitale per un incontro con il pubblico voluto dal direttore Antonio Monda, e per accompagnare il documentario McKellen: Playing the Part realizzato dal giovanissimo Joe Stephenson, colui che in sala è stato Gandalf e Magneto ha incantato la platea stampa, suscitando risate e un’ovazione al termine di una tra le più amabili e interessanti conferenze mai viste alla Festa capitolina.

Leggendario interprete shakespeariano, il divo britannico ha spaziato tra aneddoti e proprie verità, raccontando come l’acerbo Stephenson sia riuscito a coinvolgerlo nella realizzazione del documentario sulla sua vita.

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‘Ho incontrato il regista a Londra, dopo aver visto il suo film d’esordio, Chicken, e quando mi ha chiesto se fossi disponibile a realizzare un documentario su di me ho accettato. E’ venuto a casa mia con la telecamera e sono stato per due giorni a parlare di me stesso, su una sedia. Esiste cosa più insopportabile al mondo? Una follia, anche perché credo di essere la persona meno interessante della Terra. Lo trovo imbarazzante, il dover parlare di me. Nel doc infatti non vedrete il sottoscritto ma qualcuno che interpreta me stesso’.[/quote]

Nel 1989, quando tutto ciò era visto quasi come un suicidio artistico, McKellen ha dichiarato la propria omosessualità attraverso un coming out che gli ha cambiato la vita.

[quote layout=”big”]‘Qualunque persona gay che abbia mai fatto coming out vi potrà dire che è la cosa migliore che si possa fare, perché successivamente tutto migliora. Anche il mio lavoro da attore è migliorato, dopo essermi dichiarato. La mia recitazione ne ha tratto beneficio perché non mentivo più, non mi nascondevo più. Me lo dicevano tutti, amici, registi. Ma non è facile per tutti, ovviamente, ci sono vari problemi personali che possono intervenire. Tanti hanno paura di perdere il lavoro, temono le reazioni in famiglia, un politico crede di poter perdere i voti, un insegnante ha il terrore di essere cacciato dalla scuola, un attore può pensare di non poter più lavorare. Ma non è così, non esitate, questo è il mio messaggio. Non abbiate paura. La mia carriera è decollata dopo il coming out. In Inghilterra vado nelle scuole per motivare i più giovani a non avere paura, a non nascondersi’.[/quote]

Alla fine del documentario diretto da Stephenson l’attore confessa di non aver voluto fare figli, nel corso della propria vita, proprio per dedicare tutte le proprie energie al teatro, alla recitazione, che chiede impegno costante. Rammarichi, da questo punto di vista, non ce ne sono.

[quote layout=”big”]‘Fino all’età di 29 anni per me era illegale avere persino rapporti sessuali. Quindi figuratevi se pensavo ad avere dei figli. Fino a quell’età in Inghilterra ero un criminale, anche solo fare sesso era illegale. Ero troppo egoista, all’epoca, ero addirittura convinto che l’essere gay fosse meraviglioso proprio perché era impossibile avere figli. Oggi tutto è cambiato, sono maturato e la vedo in parte diversamente, ma per me è troppo tardi. Ho ottimi rapporti con i giovani, fan giovanissimi anche. L’altro giorno è venuta da me una bimba di 5 anni, in una trattoria, perché voleva salutare Gandalf. Bene, pensate che non devo neanche preoccuparmi della sua istruzione, del doverla mettere a letto. Così è perfetto’.[/quote]

Debuttato a teatro all’età di 13 anni, sul palco di una scuola, McKellen ha confessato di non aver mai studiato recitazione, imparando a recitare lavorando, con il tempo.

[quote layout=”big”]‘Il mio modo di recitare cambia di continuo, mi impegno ancora tutti i giorni, e fortunatamente sia fisicamente che mentalmente posso ancora continuare a farlo. In passato pensavo che recitare significasse mascherarsi, indossare parrucche, cambiare la voce, ma in realtà recitare significa rivelare, e non nascondere, e io rivelo l’unica verità originale che abbia mai avuto modo di esprimere. Siamo tutti capaci di fare qualsiasi cosa. Tutti possiamo amare, essere sconsiderati, saggi, persino uccidere. Per me non è strano fare Re Riccardo II, Magneto, Gandalf, tutti possiamo immaginare di essere altro. Qualsiasi etero può immaginare cosa significhi essere gay e viceversa. Ogni ruolo è possibile’.[/quote]

Oggi 78enne, Ian ha iniziato tardi, tardissimo a fare cinema, senza aver timore di passare da Shakespeare ai supereroi una volta superati i 60 anni.

[quote layout=”big”]‘A me piace diversificare. Una volta che ho fatto Gandalf, che ha 7000 anni, tutte le proposte successive che mi arrivarono erano per persone anziane con barbe lunghe. Mi hanno chiesto di interpretare Dio, che è più vecchio di Gandalf. Però perché rifare un altro mago, vedi Silente per Harry Potter, o un altro film con supereroi dopo aver fatto gli X-Men. Mi interessa fare cose nuove, mai fatte prima, e che mi risulti difficile da interpretare. Se un regista mi dice ‘secondo me lei è perfetto’ ma io ho dei dubbi a riguardo allora quello è il ruolo adatto a me. Mi sale l’adrenalina per riuscire ad interpretarlo. Ho fatto anche cose sciocche in tv, soap di lungo corso, ho fatto la pantomima e opere moderne ma mai un musical. Non ancora, quindi se qualcuno ha una proposta per un musical, anche se non so cantare, io sono qui’.[/quote]

Un attore a tutto tondo, dalla formazione teatrale ma incapace di provare ‘paura’ nei confronti di un possibile ruolo. Niente e nessuno spaventa McKellen.

[quote layout=”big”]’Non ho paura di niente sul set. Mi fanno male i politici, i militari, le armi, la stupidità, ma quando si tratta di lavorare non mi fa male nulla. Sul set posso essere me stesso, assumermi dei rischi. A teatro o al cinema è come se mi lanciassi dal tetto di un palazzo, posso volare. In quel mondo non ci sono pericoli, non c’è stupidità. C’è una battuta di un film che adoro, sul regista James Whale, che riassume quel che io provo: ‘fare film è la cosa più bella del mondo, lavorare con degli amici e far divertire le persone’. Amo fare tutto questo, per quanto mi paghino o dove debba stare, lavorare tanto o poco, non fa niente. Perché è più vero della vita stessa. Ed è qui che torno al discorso di prima: a che servono i figli, citando Demoni e Dei’.[/quote]

Finale a sorpresa quando Ian ha accontentato un giornalista che gli ha chiesto di interpretare la leggendaria battuta ‘Tu non passerai!‘, tratta da Il Signore degli Anelli. Impostata la voce, McKellen ha scatenato un fiume di applausi, svelando la reale ‘nascita’ di quella celebre frase.

[quote layout=”big”]‘La cosa curiosa di questa battuta è che Gandalf, nei libri, non la pronuncia mai. Testualmente dice ‘non puoi passare’, ma io un giorno sul set mi son sbagliato, ho detto ‘tu non passerai’ e quella è rimasta’.[/quote]

McKellen: Playing the Part, doc presentato alla Festa del Cinema, nasce dall’intervista esclusiva di quattordici ore realizzata da Joe Stephenson all’attore, durante la quale il divo ha parlato della sua vita: dall’educazione in Wigan alla fama internazionale, passando all’attivismo gay, tra fotografie inedite, filmati esclusivi dei primi lavori a teatro e scene di vita riproposte sul grande schermo.

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