Home Curiosità Il Senso della Bellezza – Arte e scienza al CERN: nuovo trailer, clip e replica nazionale il 20 dicembre

Il Senso della Bellezza – Arte e scienza al CERN: nuovo trailer, clip e replica nazionale il 20 dicembre

Il Senso della Bellezza: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film documentario di Valerio Jalongo nei cinema italiani solo il 20 dicembre 2017.

pubblicato 29 Novembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:41

 

Il senso della bellezza – Arte e scienza al CERN tornerà nelle sale italiane, come evento unico, mercoledì 20 dicembre con Officine UBU. Diretto da Valerio Jalongo e ambientato nel più avveniristico avamposto della scienza moderna, “Il senso della bellezza” ha ottenuto in soli due giorni di programmazione un risultato davvero rilevante per un documentario: la migliore media copia e il terzo posto nella classifica del box office nazionale. Il sold out in molte sale, gremite di studenti, giovani appassionati e semplici curiosi ha spinto la distribuzione italiana, sotto richiesta di molti esercenti, a portare nuovamente il docufilm nelle sale. Un film sorprendente e diverso che racconta la scienza e l’arte come mai prima d’ora e che ha visto il coinvolgimento di un ente del calibro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nella promozione e nella divulgazione dell’evento.

 

Il film è il racconto di un esperimento senza precedenti che vede 11.000 scienziati di tutto il mondo collaborare intorno alla più grande macchina mai costruita dagli esseri umani per scoprire i misteri dell’universo. La fisica moderna ci ha lasciato senza immagini della natura poichè “l’essenziale è invisibile agli occhi”… Ma “Il senso della bellezza” svela artisti e scienziati che nella loro ricerca della verità, sono accomunati da qualcosa di misterioso: sono tutti in ascolto di un elusivo sesto o settimo senso…la bellezza.

 

ELENCO SALE

 

 

 

 

 

Il Senso della Bellezza – Arte e scienza al CERN: trailer del documentario al cinema il 21 e 22 novembre 2017

 

Officine UBU il 21 e 22 novembre porta nei cinema italiani il documentario Il Senso della Bellezza – Arte e scienza al CERN, diretto da Valerio Jalongo e girato all’interno del prestigioso e più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle: Il CERN.

Il film è il racconto di un esperimento senza precedenti che vede scienziati di tutto il mondo collaborare intorno alla più grande macchina mai costruita dagli essere umani, ovvero l’acceleratore di particelle LHC (Large Hadron Collider), per scoprire i misteri dell’universo. Il film documentario crea un parallelo tra arte e scienza dove scienziati del CERN da una parte e artisti contemporanei dall’altra ci guidano nella loro ricerca della verità, tutti in ascolto di un elusivo sesto o settimo senso…la bellezza.

 

 

[quote layout=”big” cite=”Valerio Jalongo – Regista]Il CERN ha scopi pacifici non ha finalità di lucro e le sue scoperte sono condivise e a disposizione di tutti. Forse questo spiega un singolare paradosso nella storia di questa grande comunità di scienziati: e cioè come mai un laboratorio di Fisica delle particelle, dove si persegue la conoscenza pura, senza alcuna applicazione pratica, sia stato all’origine dell’invenzione che più di ogni altra ha rivoluzionato le nostre vite. È infatti al CERN che nel 1990 nasce il World Wide Web, l’internet libero di un mondo senza più confini.[/quote]

 

NOTE DI REGIA
“Il senso della bellezza” racconta un momento speciale del CERN, a sessant’anni dalla sua nascita. È l’inizio di un nuovo eccezionale esperimento con l’LHC – il Large Hadron Collider. In questo anello a cento metri di profondità e lungo ventisette chilometri si producono ogni secondo miliardi di collisioni tra particelle subatomiche. Perché? Cosa stanno cercando i fisici con i loro rivelatori? Queste specie di macchine fotografiche di proporzioni titaniche come ATLAS e CMS, sono capaci di scattare quaranta milioni di “fotografie” al secondo. Ma chiamarle “fotografie” è in realtà una semplificazione per i media. Nessun fisico usa davvero quelle immagini per elaborare le proprie teorie. Perché i fisici degli ultimi cento anni hanno imparato a loro spese che siamo di fronte ad alcuni aspetti della Natura che sembrano assurdi.

Ormai i fisici cercano di avvicinarsi a questi fenomeni per noi ancora misteriosi con la matematica, e con esperimenti che forniscono posizioni, dati statistici, numeri. Sanno di non avere più nessuna immagine concreta della Natura da offrirci. E non solo perché si tratta di realtà infinitamente piccole, invisibili. Ma perché la natura, nella sua essenza, ha un comportamento che è lontano dal senso comune e dai nostri cinque sensi. La Fisica moderna ha distrutto le ultime certezze che venivano dalla nostra esperienza del mondo, ma non ha trovato una spiegazione altrettanto certa e definitiva. La scienza, questo dovremmo averlo capito ormai, non cerca verità assolute, è sempre in cammino, sospinta solo dal dubbio e dall’ansia di conoscere.

Molti anni fa ho letto un frammento di un filosofo greco, Eraclito. “La natura ama nascondersi” diceva. Ma la natura non è forse ciò che è ovunque intorno a noi? Cos’è che ci sfugge? C’è qualcosa di invisibile ai nostri occhi? “Da dove veniamo? Che cosa siamo? Dove andiamo?” è uno dei quadri più belli di Paul Gauguin, e queste grandi domande di solito le associamo alla filosofia, alla religione, all’arte… non certo alle scienze esatte. È invece questa la matrice profondamente umana che rintracciamo nella Fisica e in particolare nelle ricerche del CERN. Nonostante la complessità in cui ognuno di noi vive immerso, la frammentazione ed estrema specializzazione delle competenze e dei mestieri, resta il bisogno di superare la paura che tutto questo ci infonde, e ancora di più, l’aspirazione a comprendere di cosa siamo parte. Come diceva Einstein, il mistero più grande è la nostra capacità di conoscere l’universo, di afferrarne la misteriosa semplicità e bellezza. [Valerio Jalongo]