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La mano invisibile: trailer e poster del film di Davide Macian

La mano invisibile: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di di Davide Macian nei cinema italiani dal 23 novembre 2017.

pubblicato 22 Novembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:36

 

Dopo la presentazione alle giornate del cinema d’essai FICE di Mantova, La mano invisibile sarà protagonista di un’uscita in sala con 10 copie. L’opera prima di David Macián dal 23 novembre sarà a Roma, Milano, Perugia, Torino, Cagliari, Bologna, Bari, Padova, Treviso, Chiavari, Reggio Calabria.

Il film, tratto dal romanzo omonimo di Isaac Rosa, risponde alla necessità di denunciare la progressiva disumanità che ormai sta dilagando nell’attuale mercato del lavoro. Il film tratta senza mezzi termini il precariato quelle condizioni / dinamiche  lavorative che tendono a sfruttare il prossimo e a umiliare la dignità delle persone. “La mano invisibile”, di bruciante attualità, è la denuncia sociale che invoca lo spettatore a non guardare dall’altra parte, un monito per tornare a parlare di diritto del lavoro coi diritti.

In Spagna, pur uscendo la scorsa primavera in pochissime copie, è divenuto rapidamente un film di culto, segnalato dalla rivista Fotogramas come uno dei 10 film da non perdere della stagione.

 

La trama ufficiale:

In un capannone industriale, 11 persone vengono contrattate per fare il proprio lavoro davanti a un pubblico che non vedono. Sono un muratore, un macellaio, una sarta, un cameriere, un meccanico, un informatico, una donna delle pulizie…Opera d’arte, reality show, macabro esperimento? I partecipanti non sanno cos’hanno di fronte, nè di chi sia la mano che muove i fili di questo perverso teatrino, mordente parabola sulla precarietà del lavoro, di bruciante attualità.

 

[quote layout=”big” cite=”David Macián]Ho trovato il libro de ‘La Mano Invisble’ in un momento in cui mi occupavo d’altro, l’ho letto, e mi ha colpito in quanto rispecchiava esattamente quello che volevo raccontare in un film. Ed il libro – che conta circa 400 pagine – è molto diverso dal film; è prettamente saggistisco, non ha una narrazione vera e propria, tanto da fissarsi anche per più di 20 pagine raccontando di come il muratore crei e distrugga il suo muro; io, invece, ho voluto trovare una linea drammatica che ho poi sviluppato nel film. Ad esempio i momenti di casting non erano presenti nel romanzo. Ho scelto gli attori prediligendo facce semi-sconosciute, contrariamente a quanto succede normalmente; anche la produzione stessa potrei definirla sperimentale, di forma cooperativa, per cui ho condiviso con gli attori ed i tecnici – una cinquantina di persone – le scelte produttive più importanti.[/quote]

 

 

NOTE DI PRODUZIONE

 

“Un film necessario”

In economia il concetto di “mano invisibile” allude alla supposta capacità autoregolatrice del mercato. Secondo Adam Smith, una società libera genera una serie di meccanismi, dalla competenza all’empatia, che garantiscono un’equa distribuzione della ricchezza e del benessere sociale. “La mano invisible” presenta esattamente lo scenario contrario: l’impoverimento di un contesto lavorativo a causa di meccanismi invisibili di disumanizzazione e di precariato.

“Un messaggio potente”

La particolarità del film non risiede solo nel tipo di rappresentazione teatrale, nè in questo mettere a nudo le dinamiche disumane dell’economia contemporanea, ma nel render chiaro il ruolo dello spettatore -sia dentro che fuori dal film-, che contempla la situazione da lontano. Il pubblico guarda senza intervenire, a dimostrazione dell’assurdità e la disperazione che possono dilagare in un contesto di lavoro senza diritti nè dignità per l’essere umano.

“Tutti noi siamo loro”

Opera di denuncia sociale, e gioco di prestigio narrativo, con un fantastico gruppo di interpreti, “La mano invisible” è pura identificazione. Perché tutti noi siamo loro.

 

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