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Mission: Impossible – Fallout: Recensione in Anteprima

Tom Cruise ritrova Christopher McQuarrie per un sesto adrenalinico capitolo di Mission: Impossible, dal 29 agosto in sala.

pubblicato 25 Luglio 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 18:22

22 anni di vita e non sentirli. Tanto è passato dall’uscita in sala del primo capitolo cinematografico di Mission: Impossible, nel 1996 diretto da Brian De Palma e interpretato da un Tom Cruise all’epoca appena 34enne. 22 anni e 5 capitoli dopo, il 56enne Cruise è tornato sul set per girare il suo sesto Mission: Impossible, Fallout, ritrovando al suo fianco l’ormai fidato Christopher McQuarrie, unico regista del franchise ad aver girato più di un episodio.

Ethan Hunt è diventato l’unico grande eroe action di questi ultimi due decenni, tolto l’inaffondabile James Bond, con Cruise incredibilmente capace di rendergli continuamente giustizia, alzando sempre più l’asticella delle missioni impossibili da compiere. Perché Tom fa davvero tutto, realmente, senza l’uso di controfigure, facendo sudare freddo assicurazioni e cast ad ogni folle acrobazia, tanto dall’essersi rotto una caviglia dopo un pazzo salto da un palazzo. Ma poche settimane dopo, miracolosamente, Cruise era di nuovo sul set.

L’ultimo vero grande divo hollywoodiano, qui ancor più umanizzato dallo script di McQuarrie, proprio 22 anni fa premio Oscar per la sceneggiatura de I soliti sospetti. In MI6 Hunt e i suoi fidati compagni IMF (Alec Baldwin, Simon Pegg, Ving Rhames) devono disinnescare non uno bensì due ordigni nucleari che annienterebbero 1/3 della popolazione mondiale. Una corsa contro il tempo resa ancor più impervia dall’inusuale fallimento di una missione e da doppiogiochisti infiltrati all’interno delle principali organizzazioni statunitense.

Il rischio, quando si realizzano nuovi capitoli di 007 e/o di Hunt, è quello di sovraccaricare l’azione, rendendola talmente surreale da non suscitare alcun brivido nei confronti dello spettatore. Con Fallout, McQuarrie e Cruise non hanno badato a spese (178 milioni di dollari di budget), pur di far scorrere adrenalina per 150 minuti. Gli eccessi non mancano, ovviamente, ma chiunque conosca Mission: Impossible ben sa, a partire sin dal titolo, che non se ne potrebbe proprio fare a meno. E da questo punto di vista il regista/sceneggiatore ha compiuto un miracolo. Fallout è infatti una centrifuga action, con scene mozzafiato visivamente stupefacenti. Se ne contano a bizzeffe, tra scazzottate in bagno e inseguimenti a mille all’ora per il centro di Parigi, salti a planare da 25.000 metri d’altezza e a basso livello di ossigeno (primo attore a provarci) e una strepitosa caccia tra elicotteri sopra le montagne innevate del Kashmir. Cruise, autentico uomo bionico, corre, salta, spara, picchia, sanguina, zoppica, vola, si tuffa, si arrampica e si commuove, perché il suo Hunt ha un cuore, un amore da proteggere e degli amici da salvaguardare. Dietro l’immortale agente c’è un uomo con dei sentimenti, una maschera di muscoli con poche, ma credibili, emozioni. Tom è un trionfo di fisicità e agilità, rendendo possibile quello che appare impossibile, e non solo cinematograficamente parlando.

E’ lui la colonna portante di una saga che senza i suoi lineamenti non potrebbe probabilmente resistere all’usura del tempo e del genere. Contorto e a tratti delirante, con svolte improvvise e soluzioni spesso incomprensibili, lo script di McQuarrie prende vita da una sfacciata banalità (estremisti e bombe atomiche da fermare) per poi procedere spedito senza mai troppo prendersi sul serio, sfruttando un vecchio villain (Sean Harris, da Rogue Nation) e i tanto chiacchierati baffi (chiamare Justice League) della rocciosa novità Henry Cavill. 12 anni dopo Mission: Impossible III, considerato il cameo non accreditato in Protocollo fantasma, è tornata all’ovile persino Michelle Monaghan, moglie di Hunt diretta da J. J. Abrams nel 2006, qui chiamata a fare da contraltare alla bellezza scandinava di Rebecca Ferguson, confermatissima negli abiti di Ilsa Faust dopo l’exploit del 5° episodio.

Puro e tutt’altro che semplice intrattenimento mainstream (di qualità) che farà piacere ai cultori del genere, quello diretto con maestria da un McQuarrie autore di scene sbalorditive, che rilanciano l’insaziabile saga verso l’infinito e oltre. Perché Tom Cruise, sempre più vicino ai 60 anni, ha già iniziato a pensare ad un ancor più impossibile settimo capitolo.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7.5″ layout=”left”]

Mission: Impossible – Fallout (action, Usa, 2018) di Christopher McQuarrie; con Tom Cruise, Henry Cavill, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Ving Rhames, Sean Harris, Angela Bassett, Vanessa Kirby, Michelle Monaghan, Alec Baldwin, Wes Bentley, Frederick Schmidt – uscita in sala: 29 agosto 2018.