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La Casa dei Libri: nuove clip in italiano del film di Isabel Coixet

La Casa dei Libri: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Isabel Coixet nei cinema italiani dal 27 settembre 2018.

pubblicato 27 Settembre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 17:38

 

Bim Distribuzione ha reso disponibili nuove clip con scene in italiano di La Casa dei Libri, il film di Isabel Coixet che debutta oggi 27 settembre nei cinema d’Italia.

 

Basato sull’omonimo romanzo di Penelope Fitzgerald e ambientato nel 1959, “La casa dei libri” ruota attorno a Florence Green, una vedova dallo spirito libero, che decide di lasciarsi alle spalle il dolore della perdita del marito e rischia tutto per aprire una libreria – la prima nella sonnolenta cittadina costiera di Hardborough, in Inghilterra. Lottando contro l’umidità, il freddo e l’apatia degli abitanti del luogo, stenta ad affermarsi, ma presto le cose volgeranno al meglio. Apre gli occhi ai gretti abitanti del luogo esponendoli alla migliore letteratura dell’epoca, incluso il libro scandalo del momento, Lolita di Nabokov, nonché Fahrenheit 451 di Ray Bradbury. La cittadina, che per secoli è rimasta uguale a se stessa, conosce così un risveglio culturale. Grazie alle sue attività, trova uno spirito affine, nonché un alleato, nel sig. Brundish, anch’egli stanco dell’atmosfera stagnante della cittadina. Ma con la sua mini rivoluzione sociale si crea ben presto degli acerrimi nemici: si scontra con l’ostilità dei negozianti meno fortunati di lei, nonché con la fiera opposizione della signora Gamart, inacidita e vendicativa donna alfa di Hardborough, aspirante patronessa delle arti e doyenne della scena artistica locale. Quando Florence rifiuta di piegarsi alla volontà della signora Gamart, tra le due ha inizio uno scontro per il possesso della libreria e del cuore e dell’anima della piccola città.

 

NOTE DI DI REGIA

 

Lessi il romanzo di Penelope Fitzgerald quasi dieci anni fa, nelle Isole Britanniche, durante un’estate particolarmente fredda. Quel libro fu per me un’autentica rivelazione: mi sentii trasportata di peso nel 1959 e credetti veramente di essere l’ingenua, dolce e idealista protagonista, Florence Green. In realtà, lo sono. Sento una connessione profonda con questo personaggio, non mi ero mai sentita altrettanto in sintonia con le protagoniste dei miei film precedenti.

Tutti noi ci mettiamo in gioco, quotidianamente. Si colgono grandi opportunità o piccole opportunità, e si corrono dei rischi: e la maggior parte di ciò che facciamo passa inosservato. Ma cosa succede quando NON passa inosservato? E che impatto ha ciò che facciamo sul mondo in cui noi tutti viviamo?

C’è qualcosa di eroico nel personaggio di Florence Green, qualcosa di essenziale e familiare. Si mette in gioco. Unico motivo: il desiderio di aprire una libreria. Non si cura del sostegno di chi le sta intorno, né lo cerca. Semplicemente, si rimbocca le maniche e punta dritta verso l’obiettivo. Di conseguenza, Florence Green non passa inosservata. È qui che le cose si fanno interessanti. Questa donna tranquilla, in un paese tranquillo, in una immota Inghilterra postbellica, è un invito a crescere, ad assumersi la responsabilità di rendere la vita migliore per noi tutti. È un’allegoria dell’oppresso, quando ancora non vi è nessuno che lo sostenga o faccia in modo che creda in se stesso. Florence non è una leader, altre persone ricoprono quel ruolo, che non vogliono vedersi usurpato. Le azioni di Florence, che evidenziano la sua passività come leader nell’ambito del gruppo sociale, innescano la loro collera. Ma Florence mostra la sua grinta: non molla, nonostante i numerosi moniti.

 

 

La protagonista rappresenta molti dei mondi che ho interesse a esplorare
drammaturgicamente: è una donna lungimirante al contrario della maggior parte degli abitanti del luogo. Sta facendo qualcosa di nuovo. Intravede un’opportunità per colmare un vuoto. Nella cittadina dove vive non c’è una libreria. La sua hýbris è essere convinta che la cittadina ne desideri fortemente una. Decide di rischiare e alcuni dei residenti saranno disposti a tutto pur di ridimensionarla. Senza nemmeno rendersene conto, Florence sfida una potente élite sociale. Ottiene il sostegno della Vecchia Guardia, ovvero della “vera” leadership della sua cittadina, ma sarà sufficiente? Florence mi ricorda la prima apparizione dell’auto elettrica. Lei è una piccola voce con un’idea enorme. Mentre i poteri che avversano Florence sono paragonabili a quei conducenti prepotenti che, in autostrada, spingono fuori carreggiata chi viaggia più piano; i suoi trionfi rappresentano quei magnifici pomeriggi in cui siamo testimoni del loro arresto. Il testo originale fa continuamente riferimento al potere del mare e a quanto la casa sia umida e malsana, nonché al fatto che, in genere, uno spazio interno, per essere desiderabile, dovrebbe avere la caratteristica di mantenersi asciutto. Il che corrisponde perfettamente alla rappresentazione dello stato d’animo dei nostri personaggi. Amo la sfida di rappresentare Florence come una raffica di aria fresca che mette in discussione le idee ammuffite della sua cittadina. La sua rivale in quella piccola società, la signora Gamart, è la regina delle muffe – usa l’ammuffita amministrazione pubblica, sommersa dalle scartoffie, per intralciare Florence, e continua a infiltrare l’ammuffito e vischioso personaggio di Milo North tra le compagnie di Florence. Egli le si appiccica addosso, ma non riesce a impregnare tutto, almeno non finché arriverà a trovare una “falla” nella struttura dell’edificio della libreria.

 

 

L’equilibrio di questo film sta nella stratificazione delle varie scaramucce che Florence deve superare nella sua piccola società. Scaramucce che condurranno alle battaglie, le quali, a loro volta, condurranno alla guerra. Mentre assistiamo alla sua affermazione e alle decisioni che Florence assume per procedere lungo il suo cammino, siamo anche testimoni dell’effetto onda di quel sasso gettato nello stagno, del suo impatto sulle persone intorno a lei. E, anche se alla fine non vince la guerra, Florence lascia un segno in un piccolo gruppo di persone, che, forse, potrebbero a loro volta essere stimolate, nel loro futuro, a prendere iniziative di forte impatto. Alla fine non resta che il dolore sordo, per quanto dolce, dell’ineluttabilità. I fuochi della resistenza hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere. L’acqua continua a fluire e, mano a mano che la muffa trova il modo di appropriarsi di una struttura, la demolisce, spazzando via la storia. Ogni parte dovrà mantenere un occhio vigile, se vorrà preservarsi. Gli effetti della guerra contro Florence non sono poi così devastanti. Ancora una volta, siamo tutti degli esseri umani, pieni “di strepito e di furore, che non significa nulla.” Florence perde la sua battaglia, ma è stata di ispirazione per Ia futura generazione di combattenti? La mia missione è quella di dimostrare che Florence è invero riuscita a insegnare a tutti noi a lottare per una buona causa. [Isabel Coixet]

 

 

 

La Casa dei Libri: trailer italiano e poster del film di Isabel Coixet

 

Il 27 settembre arriva nei cinema italiani La Casa dei Libri (La Libreria), il film diretto da Isabel Coixet vincitore di 3 Premi Goya (miglior film, regia e sceneggiatura adattata).

 

Nel 1959, Florence Green, una vedova dallo spirito libero, decide di lasciarsi alle spalle il dolore per la perdita del marito e aprire la prima libreria della sonnolenta cittadina costiera di Hardborough, in Inghilterra. Sfidando la mentalità bigotta della gente, inizia a provocare il risveglio culturale del posto vendendo anche romanzi che generano scandalo. Troverà un alleato nella figura di Mr. Brundish, ma anche valenti oppositori come la signora Gamart.

 

Il film basato sul romanzo di Penelope Fitzgerald è interpretato da Emily Mortimer e Patricia Clarkson al loro terzo film insieme dopo Shutter Island, Lars e una ragazza tutta sua e in The Party. Il cast è completato da Bill Nighy, Honor Kneafsey, James Lance, Hunter Tremayne, Frances Barber, Reg Wilson , Michael Fitzgerald e Lucy Beckwith.

“La Casa dei Libri” è la terza collaborazione tra Patricia Clarkson e la regista spagnola Isabel Coixet dopo Lezioni d’amore e Guida per la felicità.