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Venezia 2018, I Villeggianti: Recensione del film di Valeria Bruni Tedeschi

Per la prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia, anche se fuori Concorso, Valeria Bruni Tedeschi torna regista con I Villeggianti.

pubblicato 5 Settembre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 16:53

[quote layout=”big”]”E’ il suo 4° film e continua a ripetere sempre la stessa storia. Si rende conto che la sceneggiatura è debole?”.[/quote]

In questa rapida battuta iniziale scambiata con i produttori del prossimo film del personaggio da lei interpretato, si potrebbe racchiudere Les Estivants, 4ª fatica registica di Valeria Bruni Tedeschi presentata fuori Concorso alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia.

Evidentemente consapevole dei propri limiti, tanto da mettere le mani avanti cavalcando con autoironia la critica preventiva, la 54enne attrice, vincitrice di 4 David di Donatello, ha nuovamente attinto dalla propria esistenza per il suo ritorno dietro la macchina da presa, co-sceneggiato al fianco di Agnès de Sacy e Noémie Lvovsky.

I villeggianti del titolo sono amici e famigliari in vacanza in Costa Azzurra, in una splendida villa a picco sul mare lontana dal mondo, dal tempo e dallo spazio a noi conosciuto. Anna, attrice e regista, arriva con la figlia adottiva al seguito ma senza l’amato compagno, che ha ben pensato di lasciarla a poche ore dalla partenza. Scossa dalla rottura, Anna dovrà riscrivere il proprio film, elaborare il lutto del fratello morto e convivere con parenti e domestici, tra lacrime e risate, paure, desideri e rabbia repressa.

15 anni dopo l’esordio con ‘È più facile per un cammello’, 11 dopo ‘Actrices’ e 5 anni dopo il 3° e ultimo film da regista ‘Un castello in Italia‘, la Bruni Tedeschi ha ribadito, casomai ce ne fosse ancora il bisogno, l’importanza del ‘reale’ nel ‘suo’ cinema, dell’esperienza vissuta in prima persona, tanto dall’aver voluto con se’ non solo la madre Marisa Borini, ma anche l’anziana zia e la figlia Oumi Bruni Garrel, adottata con l’ex storico compagno Louis, i cui lineamenti sono facilmente riscontrabili nel personaggio di Riccardo Scamarcio. Valeria Golino, che interpreta la sorella Elena, potrebbe ricordare Carla Bruni, mentre Stefano Cassetti è il ‘fantasma’ del fratello Marcello, deceduto a causa dell’AIDS come Virginio, vero fratello di Valeria.

Una villa con vista sul mare, un pianoforte attorno al quale ritrovarsi per cantare, una piscina in cui nuotare, tavoli su cui bere e confidarsi, verità a lungo taciute e rancori da frenare, prima di esplodere e travolgere tutti. Come in A Casa tutti Bene di Gabriele Muccino, è una problematica famiglia alto-borghese a trainare I Villeggianti, pellicola in 3 atti e un epilogo in cui la regista/protagonista affoga nel proprio smisurato ego, descrivendo solitari e squilibrati personaggi, fastidiosamente sopra le righe.

Cinico e malinconico, il film sovrabbonda nella recitazione e nella scrttura, faticando ad empatizzare con lo spettatore a causa di protagonisti insostenibili nelle loro stranezze e nelle rispettive isterie, strappando flebili sorrisi e un acuto fastidio di fondo che si fa sempre più marcato, sfogo dopo sfogo, pianto dopo pianto. Allo scontato scontro famigliare la Bruni Tedeschi aggiunge un debolissimo conflitto di classe, che vede i ricchi ‘padroni’ da un lato e i poveri e sfruttati dipendenti dall’altro, tra diritti negati e dibattiti quanto mai anacronistici su cosa sia la ‘destra’ e cosa la ‘sinistra’, in tempi dove la distanza tra i due estremi si è ahinoi sempre più fatta labile e ambigua.

Perennemente sull’orlo di una crisi di nervi, perché innamorata e abbandonata dall’amato a causa di una donna più giovane, la Bruni Tedeschi gira a vuoto, replicandosi e ripetendo quanto già fatto, raccontato, mostrato. Rapporti imperfetti marchiati da una solitudine che annebbia ricordi e sentimenti, visibilmente esplicitata attraverso un finale metacinematografico e felliniano che chiude un progetto limitato dallo stancante ripetersi della sua autrice.

[rating title=”Voto di Federico” value=”4″ layout=”left”]

Les Estivants (Francia, Ita, 2018, commedia) di Valeria Bruni Tedeschi; con Valeria Bruni Tedeschi, Pierre Arditi, Valeria Golino, Noémie Lvovsky, Yolande Moreau, Laurent Stocker, Riccardo Scamarcio, Bruno Raffaelli, Marisa Borini, Oumy Bruni Garrel, Vincent Perez, Stefano Cassetti, Xavier Beauvois – dal 20 dicembre al cinema.