Home Curiosità Halloween compie 40 anni: 32 curiosità sul cult di John Carpenter

Halloween compie 40 anni: 32 curiosità sul cult di John Carpenter

Debutta nei cinema il nuovo “Halloween” di David Gordon Green e Blogo vi ripropone il classico “slasher” originale di John Carpenter che compie 40 anni.

pubblicato 25 Ottobre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 15:42

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Oggi 25 ottobre arriva finalmente nei cinema italiani l’atteso nuovo film di Halloween di David Gordon Green, quindi abbiamo deciso di cogliere l’occasione per rispolverare il classico “slasher” originale del 1978 che usciva nei cinema esattamente 40 anni fa.

Il 25 ottobre 1978 usciva nei cinema americani “Halloween – La notte delle streghe”, il cult horror di John Carpenter che rilanciò  il genere “slasher” e diede vita ad una delle due icone mascherate più popolari del genere horror, l’inarrestabile Michael Myers (l’altra naturalmente è il Jason Voorhees della saga “Venerdì 13”).

Carpenter con un budget ai minimi termini fa di creatività virtù e trasforma una notte di Halloween in un lungo e terrificante incubo in cui zucche luminose ghignano nell’oscurità e il mostro che si annida sotto i letti dei bambini e negli armadi della camerette è a piede libero. L’Ombra è la fuorì pronta a ghermire la sua preda nell’oscurità, brandisce un coltello e ha il volto nascosto sotto una maschera pallida e senza lineamenti, che lo trasforma in uno degli errabondi e tormentati fantasmi che affollano quel limbo che è la notte delle streghe.

Il film di Carpenter dopo il successo subì la consueta “lettura” intellettualoide da parte di critici che volevano nobilitarne a forza i contenuti, sia mai che un horror duro e puro possa piacere ai cinefili. “Halloween” venne anche attaccato dalle femministe dell’epoca che invece di cogliere la figura di un’eroina nella Laurie Strode di Jamie Lee Curtis, videro invece la figura di una donna degradata paragonando lo sfruttamento del personaggio alla stregua della pornografia. Fortuna vuole che c’erano anche femministe non obnubilate dalla retorica e dall’ideologia che sottolinearono invece la nascita di una figura tipica del genere slasher, quella della “Final Girl” che Laurie Strode incarnava alla perfezione.

Per quanto ci riguarda ci limitiamo a sottolineare l’abilità di “artigiano” di Carpenter, ma anche il suo sfruttare la figura del killer seriale, aberrazione di una società narcistica fino al midollo, per miscelarla con la figura del “boogeyman”, e qui la maschera gioca un ruolo primario nello spersonalizzare il male e renderlo assoluto, “banale” e inarrestabile. Il resto lo fanno un tema musicale tanto stringato quanto ossessivo / evocativo (alla stregua del tema musicale de “Lo Squalo”), il folklore di una festa pagana pregna di simboli ancestrali e la capacità di Carpenter di gestire il “gore” con un equilibrio mai più raggiunto nei film slasher successivi, tutti puntati ad un crescendo di sangue e violenza. Carpenter raggiunge una delle vette della sua filmografia sfoggiando sorprendente maestria nel creare una palpabile tensione in crescendo, giocando sullo schermo con ombre e luci e, a livello subliminale, con una paura atavica insita nell’essere umano, quella paura dell’ignoto così ben rappresentato dal buio, dall’oscurità che diventa un nonluogo in cui qualsiasi mostro, reale o partorito dal subconscio, può trovare rifugio.

 

 

Curiosità sul film

  •  Il film costato di 300.000$ e girato in 20 giorni ha incassato 47 milioni al botteghino statunitense e 70 milioni nel mondo rendendo “Halloween” uno dei film indipendenti di maggior successo di tutti i tempi. La metà del budget è stato speso per le macchina da presa di Panavision; Donald Pleasence è stato pagato 20.000$ per cinque giorni di lavoro mentre il compenso di Jamie Lee Curtis, al suo primo lungomtraggio, è stato di 8.000$.
  • Nel corto documentario Halloween Unmasked 2000 (1999), è stato rivelato che la troupe aveva scelto due maschere per Michael Myers tra cui scegliere. La prima era una maschera da clown sorridente di Emmett Kelly, su cui avevano messo dei capelli rossi crespi. Il costume e la maschera da clown sono stati poi usati per il Michael bambino che uccide sua sorella nell’incipit del film. L’altra maschera era una maschera del capitano James T. Kirk di Star Trek del 1975 acquistata per circa un dollaro. Alla maschera sono state strappate sopracciglia e basette, il volto è stato dipinto di bianco,  i capelli  verniciati di marrone, e i fori per gli occhi dilatati. Dopo aver testato la maschera di Kirk la troupe ha deciso che era molto più inquietante di quella da clown perché non trasmetteva emozioni. Questa divenne la maschera di Michael Myers. Altre maschere prese in considerazione sono state quelle del presidente Richard Nixon e di Spock, altro personaggio della serie tv Star Trek.
  • La sceneggiatura originale, intitolata “The Babysitter Murders”, si svolgeva nel giro di alcuni giorni. È stata una decisione di budget cambiare la sceneggiatura per far accadere tutto nello stesso giorno (riducendo così il numero di cambi di costumi e location richiesti) ed è stato deciso che Halloween, la notte più spaventosa dell’anno, era la notte perfetta in cui far svolgere gli eventi.
  • Una giovane Jamie Lee Curtis fu così delusa dalla sua interpretazione che si convinse che sarebbe stata licenziata dopo il primo giorno di riprese. Quando il suo telefono squillò quella notte, era John Carpenter al telefono, Curtis era certa che fosse la fine della sua carriera cinematografica. Invece Carpenter la chiamò per congratularsi con lei e dirle che era molto contento di come erano andate le cose.
  • John Carpenter ha contattato Peter Cushing e Christopher Lee per interpretare il ruolo del Dr. Sam Loomis (che è stato infine interpretato da Donald Pleasence), ma entrambi rifiutarono a causa della bassa retribuzione. In seguito Lee disse che quel rifiuto era stato il più grande errore che avesse mai commesso nella sua carriera.
  • Il personaggio di Michael Myers prende il nome dal distributore europeo del precedente film di Carpenter, Distretto 13: le brigate della morte (1976) come una sorta di “grazie” per il successo all’estero del film.
  • Prima del film, un libro venne scritto da Curtis Richards in cui venivano rivelati più dettagli della storia dietro la rabbia, i pensieri e le motivazioni di Michael. Il libro è molto raro ed è diventato materia prima da collezionisti.
  • John Carpenter ha composto l’iconica colonna sonora del film in soli quattro giorni.
  • La storia del film è basata su un’esperienza vissuta da John Carpenter al college in un ospedale psichiatrico. Carpenter ha incontrato un bambino che lo fissava “con uno sguardo malvagio che mi terrorizzò”.
  • Originariamente Nick Castle era sul set solo per assistere alla riprese. È stato su suggerimento di John Carpenter che è stato assunto per il ruolo di Michael Myers.
  • La scarsa illuminazione delle scene è stata una necessità: la troupe non aveva abbastanza soldi per aggiungere luci.
  • Il Dr. Sam Loomis è lo psichiatra di Michael Myers. Sam Loomis è anche il nome dell’amante segreto di Marion Crane in Psycho (1960). Per coincidenza, Marion Crane è stata interpretata dalla madre di Jamie Lee Curtis, Janet Leigh, e Annie è interpretata dall’attrice Nancy Kyes, che è stata accreditata come Nancy Loomis. Il nome Loomis è stato usato anche in Scream (1996).
  • In un documentario del 2010 è stato rivelato che nel film appaiono fino a sette diverse persone vestite da Michael Myers, tra queste: Nick Castle (per tutto il film), Tony Moran (durante lo smascheramento di Laurie Strode), lo stuntman James Winburn, lo scenografo Tommy Lee Wallace (per la sua conoscenza di quanta forza era necessaria per rompere gli oggetti di scena durante le sequenze d’azione da realizzare in una sola ripresa), e la cosceneggiarice / coproduttrice Debra Hill (nella ripresa esterna quando Tommy vede Michael per la prima volta).
  • Donald Pleasence ha realizzato tutte le sue scene in soli cinque giorni di riprese. La durata totale delle sue scene è di poco più di 18 minuti.
  • Le indicazioni di John Carpenter per Nick Castle nel ruolo di Myers sono state minime. Ad esempio, quando Castle ha chiesto quale fosse la motivazione di Myers per una determinata scena, Carpenter ha risposto che la sua motivazione era di passare da un set ad un altro. Carpenter ha anche incaricato Castle di inclinare la testa un paio di volte, come se stesse osservando il cadavere, in particolare nella scena in cui Myers infilza una delle sue vittime contro un muro.

  • Il film è stato selezionato nel 2006 per la conservazione nel National Film Registry dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
  • John Carpenter era un grande fan del film slasher canadese Black Christmas – Un Natale rosso sangue del 1974 e chiese a Bob Clark se poteva scrivere un sequel del film ottenendo il suo permesso. La sceneggiatura alla fine si è evoluta in un progetto separato che è poi diventato il film Halloween.
  • Il film si svolge principalmente nella città fittizia di Haddonfield, nell’Illinois. Haddonfield, nel New Jersey, è la città natale della sceneggiatrice Debra Hill.
  • Il film che Tommy e Laurie stanno guardando in tv è La cosa da un altro mondo (1951). John Carpenter ha diretto il remake La cosa (1982).
  • Nessuno dei fumetti (“Neutron Man”, “Tarantula Man”, ecc.) nella collezione di Tommy è reale. Copie di fumetti di Howard il papero sono stati utilizzati per i titoli fittizi.
  • Prima di girare il film, il direttore della fotografia Dean Cundey e John Capenter guardarono Chinatown (1974). I due rimasero così colpiti dalla fotografia del film decisero di replicare la tavolozza dei colori (arancione bruciato per le riprese diurne accoppiato con retroilluminazione blu per le riprese notturne) e l’uso dell’illuminazione per la città fittizia di Haddonfield e l’aspetto generale del film.
  • L’audio dei bulli che dicono a Tommy: “Ti prenderà! L’uomo nero sta arrivando!” è campionato all’inizio della cover di “I’m Your Boogie Man” di White Zombie cantata da Rob Zombie, che in seguito dirigerà il remake Halloween – The Beginning.
  • Peter O’Toole, Mel Brooks, Steven Hill, Walter Matthau, Jerry Van Dyke, Lawrence Tierney, Kirk Douglas, John Belushi, Lloyd Bridges, Abe Vigoda, Kris Kristofferson, Sterling Hayden, David Carradine, Dennis Hopper, Charles Napier, Yul Brynner e Edward Bunker sono stati tutti considerati per il ruolo del Dr. Sam Loomis.
  • Tommy Lee Wallace che aveva lavorato alla seconda unità per John Carpenter in questo film era stato originariamente scelto da Carpenter e dai produttori per dirigere Halloween II – Il signore della morte (1981). Il suo però era più un approccio alla Halloween – 20 anni dopo (1998), dove sono passati cinque anni e Laurie era al liceo quando Michael ritorna. Ma Carpenter ha insistito sul fatto che doveva trattarsi di un sequel ambientato immediatamente dopo gli eventi del primo film e lo studio e i produttori hanno insistito su molto più sangue grazie al successo di Venerdì 13 (1980). A causa di tutto questo Wallace ha deciso di rifiutare la regia del sequel. In seguito Wallace tornerà al franchise per dirigere Halloween III – Il signore della notte (1982).
  • Jamie Lee Curtis ha interpretato Laurie Strode in film usciti in cinque diverse decadi dagli anni 1970 ai 2010: Halloween – La notte delle streghe (1978), Il signore della morte (1981), Halloween – 20 anni dopo (1998), Halloween – La resurrezione (2002) e Halloween (2018).
  • Anne Lockhart era la prima scelta di John Carpenter per il ruolo di Laurie Strode.
  • L’automobile del dott. Loomis è una BMW 320i del 1977.
  • “Halloween” non fu il primo copione scritto da John Carpenter che aveva come protagonista un misterioso killer che perseguitava e uccideva specifici gruppi di persone. Intorno al 1977, Carpenter scrisse una sceneggiatura chiamata “Meltdown” che parlava di un gruppo di scienziati che esploravano una centrale nucleare in cui una notte tutti gli operai al suo interno erano scomparsi. Più avanti nella sceneggiatura veniva rivelato che questi operai scoomparsi in realtà erano stati uccisi da uno psicopatico che si era intrufolato nell’impianto molto tempo prima e che credeva di essere stato mandato da Dio per distruggere l’impianto. La maggior parte della sceneggiatura era solo un killer che perseguitava e uccideva tutti gli scienziati in vari modi, usando trappole e armi come un lanciafiamme e una sega circolare. La fine di questa sceneggiatura era molto cupa, con solo due persone che sopravvivevano e fuggivano dall’impianto prima che esplodesse. L’esplosione generava un enorme disastro ambientale che lasciava la maggior parte della California contaminata da così tante radiazioni che nulla avrebbe potuto vivere in quel luogo per almeno mezzo milione di anni. E proprio come Halloween che includeva la canzone “Do not Fear the Reaper” come una sorta di segnale indicativo che accadrà qualcosa di terribile, la sceneggiatura “Meltdown” di Carpenter includeva la canzone “A Whiter Shade of Pale” di Procol Harum che suona in una parte dello script in cui i corpi degli operai dell’impianto sono trovati dai personaggi principali, che realizzano qual’è il piano del killer, e anche nel finale dopo che l’impianto esplode. Meltdown fu in seguito riscritto a metà degli anni ’90 e trasformato in un thriller descritto come “Trappola di cristallo in una centrale nucleare” che doveva essere interpretato da Dolph Lundgren, ma alla fine la produzione di quel film venne cancellata.
  • John Carpenter ha menzionato in passato di aver basato Michael Myers sul personaggio del robot assassino di Yul Brynner in Il mondo dei robot (1973), film basato sul romanzo dell’autore best-seller Michael Crichton.
  • Per anni dopo l’uscita di “Halloween”, la gente avrebbe raccontato al regista John Carpenter quanto fossero rimasti sconvolti dal volto grottescamente sfigurato di Michael Myers, intravisto quando Laurie gli toglie la maschera per un momento verso la fine del film. Ma in realtà tutto ciò che videro era il volto al naturale dell’attore Tony Moran che interpretava il ruolo, perfettamente normale tranne che per la piccola ferita da coltello inflitta da Laurie durante la loro lotta nell’armadio e creata con il make-up speciale. Carpenter cita questo come prova del potere di suggestione del cinema, con il pubblico che ha visto un mostro sullo schermo, supponendo che dovesse apparire come un mostro sotto la maschera.
  • Originariamente, la sceneggiatura prevedeva che il Dr. Loomis avesse una reazione sorpresa alla scomparsa del corpo di Michael Myers dal prato alla fine del film. Donald Pleasence ha suggerito che la reazione sul volto del suo personaggio dovesse essere invece quella di “Sapevo che questo sarebbe accaduto”. Hanno girato la scena in entrambi i modi e hanno finito per usare l’idea di Pleasance.