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Stasera in tv: “Il ponte delle spie” su Rai 3

Rai 3 stasera propone Il ponte delle spie, spy-thriller del 2015 diretto da Steven Spielberg e interpretato da Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan e Alan Alda.

pubblicato 28 Marzo 2019 aggiornato 27 Agosto 2020 14:57

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Cast e personaggi

Tom Hanks: James Donovan
Mark Rylance: Rudolf Abel
Amy Ryan: Mary McKenna Donovan
Alan Alda: Thomas Watters
Austin Stowell: Francis Gary Powers
Scott Shepherd: agente Hoffman
Jesse Plemons: Murphy
Domenick Lombardozzi: agente Blasco
Sebastian Koch: Wolfgang Vogel
Eve Hewson: Carol Donovan
Will Rogers: Frederic Pryor
Dakin Matthews: giudice Mortimer W. Byers
Michael Gaston: Williams
Mikhail Gorevoy: Ivan Alexandrovich Schischkin
Peter McRobbie: Allen Dulles
Stephen Kunken: William Tompkins
Joshua Harto: Bates
Billy Magnussen: Doug Forrester
Burghart Klaußner: Harald Ott
David Wilson Barnes: Mr. Michener
John Rue: Lynn Goodnough
Petra Maria Cammin: Helen Abel
Jillian Lebling: Peggy Donovan
Noah Schnapp: Roger Donovan

Doppiatori italiani

Angelo Maggi: James B. Donovan
Toni Garrani: Rudolf Abel
Ilaria Stagni: Mary McKenna Donovan
Luigi La Monica: Thomas Watters
Francesco Venditti: Francis Gary Powers
Simone D’Andrea: agente Hoffman
Francesco De Francesco: Murphy
Edoardo Siravo: agente Blasco
Alessandro Budroni: Wolfgang Vogel
Rossa Caputo: Carol Donovan
Edoardo Stoppacciaro: Frederic Pryor
Massimo Giuliani: giudice Mortimer W. Byers
Massimo Rossi: Williams
Ivan Melkumjan: Ivan Alexandrovich Schinschkin
Oliviero Dinelli: Allen Dulles
Manfredi Aliquò: William Tompkins
Carlo Scipioni: Bates
Flavio Aquilone: Doug Forrester
Edwin Francis: Harald Ott
Stefano Benassi: Mr. Michener
Renato Cecchetto: Lynn Goodnough
Marit Nissen: Helen Abel
Carolina Gusev: Peggy Donovan
Gabriele Caprio: Roger Donovan

 

Trama e recensione

 

Il film narra la storia di James Donovan (interpretato da Tom Hanks), un famoso avvocato dell’assicurazione di Brooklyn che si ritrova al centro della “Guerra Fredda” quando la CIA lo ingaggia per un compito quasi impossibile: la negoziazione del rilascio di Gary Powers, pilota di un aereo-spia U-2 abbattuto il 1° maggio 1960 durante una missione in prossimità della città siberiana di Ekaterinburg, episodio che causò la cosiddetta “Crisi degli U-2”.

 

 

Curiosità

  • Il film candidato a 6 Premi Oscar ha vinto una statuetta per il miglior attore non protagonista a Mark Rylance.
  • Il film si basa su una storia vera, raccontata da Vin Arthey nel libro Abel: The True Story of the Spy they Traded for Gary Powers. La sceneggiatura è di Matt Charman e dei fratelli Joel ed Ethan Coen.
  • L’agente sovietico Rudolf Ivanovich Abel ricevette messaggi in codice dai suoi supervisori del KGB nascosti all’interno di nichelini statunitensi cavi. L’FBI venne a conoscenza delle attività di Abel nel 1953, quando un agente sovietico utilizzò erroneamente uno dei nickel cavi per comprare un giornale. Il ragazzo di Brooklyn che prese il nickel pensò fosse troppo leggero, lo lasciò cadere sul marciapiede e la monetina si spalancò rivelando un pezzo di microfilm con all’interno un messaggio in codice. I crittologi dell’FBI non riuscirono a decifrare il codice fino al 1957, quando un disertore del KGB, Reino Häyhänen, diede loro la chiave per decifrare il codice. Il cosidetto “Hollow Nickel Case” è stato anche drammatizzato nel film Sono un agente FBI (1959).
  • Tom Hanks ha rivelato che quando il suo personaggio dell’avvocato di James B. Donovan presenta argomenti alla Corte Suprema su Rudolf Ivanovic Abel, le parole usate nel dialogo per questo film sono le stesse degli argomenti presentati alla Corte Suprema degli Stati Uniti.
  • L’accento apparentemente incongruo di Rudolf Ivanovich Abel era accurato. Abel è nato a Newcastle-upon-Tyne da genitori russi e ha trascorso alcuni dei suoi primi anni in Scozia. È tornato a Mosca nella tarda adolescenza, ma non ha mai perso il suo accento quando parlava inglese.
  • L’azienda di produzione ha dovuto pagare 10.552,13 Euro (circa 11,428.96 dollari statunitensi) al distretto locale, alla città di Potsdam e al governo tedesco. Ci sono voluti cinque mesi per ottenere tutti i permessi necessari da 23 agenzie diverse.
  • Steven Spielberg ha raccontato che Gregory Peck voleva interpretare un film su questa storia nel 1965. Alec Guinness aveva accettato di interpretare Rudolf Ivanovich Abel, Peck avrebbe interpretato James B. Donovan, con Stirling Silliphant che si sarebbe occupato della sceneggiatura. MGM all’epoca rifiutò di fare il film. Era il 1965, le tensioni della Guerra Fredda erano alte e la MGM era riluttante ad apporcciare la parte politica della storia.
  • In un’intervista con l’International Spy Museum, il figlio di Francis Gary Powers, Francis Gary Powers, Jr., ha dichiarato che a suo padre non era stato detto di suicidarsi se abbattuto, a differenza della rappresentazione nel film. Invece il suicidio è stato dato come opzione nel caso in cui fosse stata coinvolta la tortura fisica, permettendo ai piloti di usare una spilla avvelenata se i piloti avessero scelto di suicidarsi. Ha anche indicato che i sovietici trovarono la spilla dopo una terza perquisizione, ma Powers li avvertì di non toccarla. I sovietici hanno poi provato la spilla su un cane, morto pochi istanti dopo la puntura.
  • Le riprese de “Il ponte delle spie” sono iniziate a settembre 2014 e si è girato per dodici settimane in Germania, Polonia e New York, inclusi molti dei luoghi in cui si sono svolti gli eventi della storia. La produzione europea è iniziata a Berlino, dove è avvenuto lo scambio di prigionieri tra Rudolf Ivanovic Abel e Francis Gary Powers. Per filmare le cruciali sequenze del Muro di Berlino, la produzione si è spostata anche a Wroclaw, in Polonia, che ricorda più esattamente la Berlino Est del 1961, che la Berlino stessa.
  • Il film segna la quarta collaborazione tra Tom Hanks e Steven Spielberg. Avevano già lavorato insieme in Salvate il soldato Ryan (1998), Prova a prendermi (2002) e The Terminal (2004).
  • La prima parigina del film è stata annullata, originariamente prevista per il 15 novembre 2015, dopo gli attacchi terroristici che hanno colpito Parigi il 13 novembre.
  • La band degli U2 ha preso il nome dal celebre aereo-spia americano U-2 descritto in questo film. Eve Hewson, la figlia di Bono, ha un ruolo nel film (è Carol Donovan).
  • Il film costato 40 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 165.

 

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Note di produzione

 

Il drammaturgo e scrittore televisivo londinese Matt Charman si è incuriosito dell’argomento, leggendo una nota a pié di pagina all’interno di una biografia su John F. Kennedy, che menzionava un avvocato americano che il Presidente aveva inviato a Cuba per negoziare il rilascio di 1113 prigionieri. Una rapida ricerca gli ha rivelato un nome che non conosceva: James Donovan, un brillante avvocato assicurativo, originario di Brooklyn. Ma è la storia di ciò che era accaduto qualche anno prima, ad aver suscitato maggiormente il suo interesse. Durante la Guerra Fredda, Donovan aveva difeso un agente sovietico accusato di spionaggio, perché nonostante fosse specializzato in legge assicurativa e non avesse alcuna esperienza di cause penali, gli era stato chiesto di negoziare la libertà di uno dei prigionieri più importanti della storia.

Nel corso della sua carriera, il regista Steven Spielberg si è occupato spesso di importanti avvenimenti storici. Appassionato di storia, conosce le vicende della Guerra Fredda da quando era bambino, dato che suo padre gli parlava dell’acredine e della sfiducia che esisteva fra Stati Uniti e Unione Sovietica.

[quote layout=”big”]Mio padre era andato in Russia durante la Guerra Fredda, dopo la cattura di Francis Gary Powers. Mio padre e altri tre colleghi della General Electric stavano facendo la fila per vedere i resti dell’aereo spia U2 che i russi avevano messo in mostra per chi volesse vederli, e che comprendevano anche l’uniforme da volo e il casco di Powers. La fila era molto lunga, ma a un certo punto due militari russi si avvicinarono a lui e ai suoi amici, chedendo loro i documenti; quando si resero conto che erano americani, li portarono all’inizio della fila, non per agevolarli, ma per indicargli i resti dell’aereo e ripetergli, più volte, con astio: ‘Guardate cosa sta facendo il vostro Paese’!’ Poi restituì i passaporti a tutti e quattro. Non ho mai dimenticato quella storia, così come non ho dimenticato ciò che è accaduto a Francis Gary Powers.[/quote]

 

Erano gli anni febbrili della Guerra Fredda, una guerra che non si combatteva con lo scontro fisico, bensì attraverso le parole e la divulgazione di informazioni. In quel periodo, la propaganda anti comunista, i video promozionali della tecnica di autodifesa “Duck and Cover” (che suggeriva di buttarsi in terra e coprirsi la testa con le mani in caso di attacco nucleare), e il sensazionalismo mediatico intorno a eventi come il processo Rosenberg, non facevano altro che alimentare la paura e l’odio in tutto il Paese, un odio generato dalla paura dell’ignoto. Nessuno poteva dirsi al sicuro, ed era certamente il periodo peggiore per sostenere la difesa di una spia russa…

 

 

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La colonna sonora

  •  Le musiche originali del film, candidate ad un Premio Oscar, sono del compositore americano Thomas Newman che vanta ben 14 candidature all’Oscar ma nessuna statuetta vinta. Le candidature ricevute da Newman includono musiche per Le ali della libertà, Piccole donne, Eroi di tutti i giorni, tre film di Sam Mendes (“American Beauty”, “Era Mio Padre”, “007 – Skyfall”), i film d’animazione Alla ricerca di Nemo e WALL·E (anche miglior canzone), il fantasy Lemony Snicket, Intrigo a Berlino di Steven Soderbergh e il biografico Saving Mr. Banks.

TRACK LISTINGS:

Hall of Trade Unions, Moscow (0:43)
Sunlit Silence (4:04)
Ejection Protocol (1:56)
Standing Man (2:11)
Rain (1:21)
Lt. Francis Gary Powers (3:04)
The Article (1:36)
The Wall (2:14)
Private Citizen (1:35)
The Impatient Plan (1:35)
West Berlin (1:12)
Friedrichstraße Station (1:20)
Glienicke Bridge (10:51)
Homecoming (7:46)
Bridge of Spies (End Title) (6:57)

 

 

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