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Land: trailer italiano del film di Babak Jalali

Land: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Babak Jalali nei cinema italiani dal 21 febbraio 2019.

pubblicato 18 Febbraio 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 21:06

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Il 21 febbraio arriva nei cinema italiani, con Asmara Films, il dramma Land del regista iraniano Babak Jalali. Il film è stato ispirato da un articolo del “Guardian” che trattava della piaga dell’alcolismo in alcune riserve indiane del Nord America. L’articolo si concentrava in particolare sulla riserva di Pine Ridge, luogo simbolo della convivenza talvolta impossibile tra i nativi e i discendenti dei colonizzatori europei. In quell’articolo si leggevano dati che sembravano descrivere una inarrestabile epidemia più che un problema sociale: morti precoci, suicidi, invalidità al lavoro e alla vita sin dalla più giovane età.

 

La trama ufficiale:

 

Nella riserva indiana di Prairie Wolf vive la famiglia dei Denetclaw. Li raggiunge la notizia della morte di Floyd, il figlio minore, morto in combattimento in Afghanistan; inizia l’attesa del corpo del ragazzo che deve essere riportato nella riserva per la sepoltura. Wesley, il più giovane dei figli ancora in vita, è un alcolista. La morte del fratello sembra non riguardarlo in alcun modo, l’unico scopo delle sue giornate è procurarsi della birra. Wesley è quotidianamente in contatto con i bianchi che gestiscono i negozi di liquori appena fuori dalla riserva. Quando la già difficile relazione tra le due comunità, i nativi e i bianchi, raggiunge un livello di massima tensione, scoppia una violenza da cui Wesley è direttamente colpito.Raymond, il fratello maggiore, è un ex-alcolista con una moglie e due figli. Nonostante senta una forte responsabilità verso l’intera famiglia, Raymond è troppo impotente e chiuso in se stesso per fare qualcosa per loro. Fino a quando i problemi che affliggono i due fratelli più giovani lo obbligheranno a reagire e a tornare aessere un uomo.

 

 

NOTE DI REGIA

 

Mi hanno da sempre affascinato le comunità “perdute” e le terre da tempo dimenticate. Con LAND ho voluto raccontare una di quelle comunità, una tribù di Nativi Americani che abita in una delle riserve indiane degli Stati Uniti. L’aspetto che più mi interessava della vita contemporanea nelle Riserve è come questa sia influenzata dal rapporto tra la comunità indiana e quella dei non-indiani (ovvero i bianchi), sia a livello locale sia nazionale.Questo non è un film documentario. Ovviamente la sceneggiatura è stata scritta dopo ricerche e conversazioni con le persone che vivono in quei luoghi. Ma c’erano domande e questioni che volevo approfondire con questo film, volevo osservare coloro che si barcamenano in una vita, apparentemente, senza speranza. Molti dei personaggi di questo film incarnano questo stato d’animo. Il protagonista, Raymond, vive una vita di quieta disperazione in cui coloro che lo circondano sembrano aver accettato la sua isolata introspezione. Osserva tutto ciò che accade intorno a sé e alla sua famiglia, sentendosi in apparenza incapace di fare alcunché, mentre tutto va in rovina. Cosa succede a un uomo che viene spogliato della sua dignità e, di conseguenza, della sua virilità? Mary, la capofamiglia, ogni mattina lascia suo figlio alcolista di mezz’età al negozio di liquori dandogli una manciata di dollari per comprarsi da bere. La sera lo va a recuperare, compiendo una routine del tutto simile a quella che fa una madre quando lascia e poi riprende un figlio a scuola. Ci sono buone ragioni per ritenere tutto questo come qualcosa di irresponsabile e crudele, ma vedendo le cose da un altro punto di vista potrebbe essere considerato come l’atto di una madre che,del proprio figlio,ha accettato sia la malattia sia il fallimento e non vuole più che soffra o si trovi in pericolo. Facendosi carico dei suoi spostamenti, la madre può in questo modo essere sicura che suo figlio non tornerà in una macchina guidata da un ubriaco. Se è lei a dargli i soldi per gli alcolici, sa che lui eviterà di mettersi nei guai per pagarsi da bere. Sally possiede il negozio di alcolici fuori dalla riserva ed è,in un certo senso, a capo della comunità del paese di confine. È sempre molto presa dai suoi affari che consistono principalmente nella vendita di alcolici agli indiani alcolisti. Lei ha bisogno di loro almeno quanto loro hanno bisogno di lei. Sally fa in modo che i loro stomaci non siano mai vuoti. Lo fa perché vuole abituarli a bere sempre di più? O perché, in fondo, ha sviluppato una forma di affetto nei loro confronti? [Babak Jalali]

 

 

Il regista Babak Jalali è nato nell’Iran del nord ma è cresciuto a Londra. Il suo corto Heydar, an Afghan in Tehran, da lui scritto e diretto, è stato proiettato in oltre 60 festival in tutto il mondo e ha ricevuto una nomination ai BAFTA come Miglior Corto nel 2006. Tre anni dopo Jalali gira suo il primo lungometraggio, Frontier Blues, seguito dall’opera seconda Radio Dreams che ha ricevuto il premio speciale della giuria al Seattle Film Festival e il Premio per la Miglior Regia all’Andrei Tarkovsky Film Festival in Russia. “Land” è il suo terzo film ed è una co-produzione Italia-Francia-Messico.

 

NOTE DI PRODUZIONE

 

Il film è ambientato negli Stati Uniti e i suoi attori protagonisti sono tutti nativi e statunitensi. Le riprese si sono svolte poco lontano da Tijuana, a pochi chilometri da quel muro di separazione di cui quest’anno si è tornato molto a parlare. LAND è un film apolide, o meglio con tante cittadinanze. Le cittadinanze di tutti coloro che ne hanno reso possibile la realizzazione. Non lo nascondiamo, non è stato facile; sono stati sette anni di viaggi, incontri, burocrazia, dubbi, inciampi. Tutto su rotte transoceaniche. Ma è stata un’esperienza preziosa che ci ha fatto crescere e che vale a nostro parere come testimonianza. E ogni volta che riguardiamo il film, sullo schermo ritroviamo la bellezza e l’intensità di ciò che abbiamo vissuto.