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Sarah & Saleem – Là Dove nulla è Possibile: trailer italiano del film di Muayad Alayan

Sarah & Saleem: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Muayad Alayan nei cinema italiani dal 24 aprile 2019.

pubblicato 23 Aprile 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 19:48

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

Il 24 aprile Satine Film porta nei cinema italiani Sarah & Saleem – Là Dove nulla è Possibile, il film di Muayad Alayan Premio del Pubblico Hubert Bals e Premio Speciale del Giuria al Festival di Rotterdam per la sceneggiatura (“Un film emotivamente sorprendente, ideologicamente spiazzante e difficile da dimenticare”).

Una relazione extraconiugale tra una donna israeliana e un uomo palestinese assume una pericolosa dimensione pubblica quando i due vengono avvistati nel momento sbagliato nel posto sbagliato.Tra colpi di scena e circostanze imprevedibili, Sarah e Saleem si ritrovano coinvolti in una situazione più grande di loro, che trascende le responsabilità familiari per diventare un caso politico.

 

[quote layout=”big” cite=”Muayad Alayan – Regista]Ambientando la storia di due coppie nella città divisa di Gerusalemme, ho potuto descrive-re come, la vita nella Città Santa, arrivi a dettare pericolose soluzioni a situazioni sociali drammatiche piuttosto comuni, che possono accadere in qualsiasi parte del mondo.Quando accadono qui, con questa schiacciante pressione dell’ambiente politico-sociale, alle persone viene imposto un prezzo da pagare più alto: sono spinti ad agire egoisticamente e dolorosamente l’uno verso l’altro per preservare la propria sopravvivenza.Quanta pressione un essere umano può sopportare prima di sacrificare il proprio codice morale?[/quote]

 

In una Gerusalemme intrigante quanto la trama, dove due comunità dovrebbero coesistere ma dove il potere e l’influenza sono esercitati da un’unica forza dominante, anche una storia esclusivamente privata tra due persone scatena conseguenze politiche e sociali di portata inimmaginabile, a dimostrazione di come, in questa terra, nulla sia davvero possibile.

 

 

La trama ufficiale:

 

Sarah è israeliana e gestisce un bar a Gerusalemme Ovest. Saleem è palestinese, vive a Gerusalemme Est e fa il fattorino. Provengono da mondi distanti anni luce, eppure, sfidano il destino per incontrarsi di nascosto nel furgoncino che Saleem usa per il lavoro e consumare lontano da occhi indiscreti un veloce rapporto sessuale.Si amano? Forse no. Ma quegli attimi rubati sono per entrambi un momento di complicità per evadere dalle tensioni che avvertono nelle rispettive famiglie. Sarah è sposata con un colonnello dell’ esercito, molto preso dal suo lavoro, che lo costringe a continui trasferimenti. Saleem, orgoglioso, è stanco di subire l’influenza della famiglia della moglie la quale, in attesa di un bambino, non disdegna l’ aiuto economico del fratello per arrotondare il modesto stipendio del marito. Nessuno è a conoscenza di questa relazione illecita, né Sarah né Saleem sembrano intenzionati a spingersi oltre al loro incontro clandestino e sporadico.Ma una sera, trovandosi loro malgrado nel posto sbagliato al momento sbagliato, quello che doveva essere un affaire totalmente privato e rimesso unicamente al giudizio delle rispettive coscienze, subisce una svolta tanto repentina quanto incontrollabile. Sarah e Saleem si ritrovano intrappolati nelle maglie della tensione tra le forze occupanti e la resistenza palestinese, in un crescendo di inganni e mistificazioni che nemmeno la verità sembra più essere in grado di fermare. Un crescendo di tale portata da trasformare le conseguenze esclusivamente private di un tradimento in un’ ingiustizia di dimensione politica e sociale molto più grande, quella di governi che non vedono l’ora di scoprire complotti inesistenti o di strumentalizzare notizie per tramutare i cittadini in avversari da combattere.E che sfugge completamente al controllo sia di Sarah, sia di Saleem. A dimostrazione di come, in questa terra martoriata, nulla sia veramente possibile.

 

Il cast del film: Adeeb Safadi, Sivane Kretchner, Ishai Golan, Maisa Abd Elhadi, Jan Kuhne, Kamel El Basha, Mohammad Eid, Rebecca Telhami, George Khleifi e Raya Zoabi.

 

 

NOTE DI REGIA

 

Sono affascinato dal dilemma morale insito nella storia umana: siamo in grado di rischiare i nostri privilegi per qualcun altro, o istintivamente mettiamo sempre noi prima di tutto? Seguendo i quattro personaggi a Gerusalemme, presento le scelte contrastanti disponibili senza imporre al pubblico alcun punto di vista particolare e tantomeno il mio: voglio che le prospettive e gli argomenti conflittuali dei personaggi permettano al pubblico di trarre le proprie conclusioni. Il cinema con protagonisti che si trovano in situazioni più grandi di loro mi ha sempre coinvolto e commosso; situazioni che sfidano la persona comune, che è spesso un antieroe, che cerca di sopravvivere e trovare conforto e sicurezza in mezzo all’assurdità della vita.Essere eroe, per me, significa sopravvivere alle turbolenze e ai problemi della vita stessa; quelle svolte che non mancano mai di sorprenderci, ancor più di qualsiasi lavoro di finzione, per quanto la vita possa essere bizzarra e impegnativa. E questo è particolarmente vero in un luogo travagliato come Gerusalemme, la città dove sono cresciuto, proprio nel suo lato orientale militarmente occupato, segregato dalla sua par-te occidentale da molte barriere sia letterali, sia figurative. Ogni singolo giorno non puoi prevedere quale nuova sfida la vita può lanciarti contro e cosa devi fare per riuscire a superare anche solamente una giornata di normale quotidianità.Ero un adolescente durante gli anni della seconda rivolta palestinese, l’Intifada. Gerusalemme era ossessionata dalla paura e dalla tensione. Per quanto oscuri fossero quei giorni, tutti dovevamo continuare a vivere, respirare, assicurarci un reddito e cercare la felicità. All’epoca dovevo prendere lavoro nella parte occidentale della città, come fanno la maggior parte dei palestinesi di Gerusalemme Est. Come per gli altri palestinesi, questo sarebbe stato il mio primo incontro con la comunità israeliana, al di là dei soliti incroci quotidiani con i soldati israeliani. Questa esperienza mi ha permesso di assistere alle interazioni quotidiane dei palestinesi con la comunità israeliana. Testimoniare era anche sperimentare in prima persona come, nella tesa atmosfera politica che stavamo vivendo, fossero possibili anche alcuni rari momenti di tranquillità che potevano farti dimenticare le barriere sociali e politiche instaurate tra te e l’altro.Tuttavia, ho anche assistito, al tempo stesso, a come le divisioni politiche e sociali si facessero strada nelle interazioni umane ll’ improvviso e quando uno meno se lo aspettasse, e come le barriere tornassero al loro posto in un batter d’occhio. [Muayad Alayan]