Home Box Office Breaking Dawn – Parte 2 ancora primo al box office Usa – traguardo storico per Steven Spielberg

Breaking Dawn – Parte 2 ancora primo al box office Usa – traguardo storico per Steven Spielberg

Primato confermato, per il terzo weekend consecutivo. Breaking Dawn – Parte 2 continua a dominare il box office Usa

pubblicato 2 Dicembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 19:40

E sono tre. Come successo un anno fa con la Parte 1, anche Breaking Dawn – Parte 2 rimane in testa al box office americano per il terzo anno consecutivo. Merito dei 17 milioni di dollari raccolti nelle ultime 72 ore, ma soprattutto della scarsa concorrenza, che ha decisamente balbettato. L’ultimo capitolo della Saga Summit è così arrivato ai 254,593,000 dollari casalinghi (che diventano 702,393,000 worldwide), contro i 246,926,409 incassati 12 mesi fa dal capitolo predecessore. New Moon dopo 3 fine settimana si era messo in saccoccia 255,363,052 dollari, mentre Eclipse, primatista del franchise, 264,791,897. Il muro dei 300, a meno di clamorose sorprese, non dovrebbe cadere. Uscito un mese fa, è invece ancorato al secondo posto Skyfall. Letteralmente esplosivo a livello internazionale, con il tetto degli 800 milioni clamorosamente abbattuto (869,029,000 per la precisione), l’ultimo 007 è riuscito ad incassare altri 17 milioni di dollari, arrivando ai 246,029,000 dollari raccolti sul suolo americano. Siamo ormai quasi 100 milioni sopra il record della saga. Questo per far capire il ‘miracolo’ riuscito a Sam Mendes e Daniel Craig.

Medaglia di bronzo ed incassi ancora più che interessanti per Lincoln. 83,698,000 i dollari incassati fino ad oggi dal film di Steven Spielberg, ormai certo di abbattere il muro dei 100 e ampiamente in corsa per gli Oscar, vista l’ottima tenuta e l’apprezzamento esplicito da parte del pubblico statunitense. Il regista americano raggiunge inoltre un traguardo storico, avendo schiantato il sogno dei 4 miliardi di dollari incassati sul suolo americano (con 27 film ‘presi in esame’, e una media di 148,242,023 dollari a pellicola). Se contassimo l’inflazione, quei 4 miliardi diventerebbero 8. Solo in America. Nessuno come lui, nella Storia di Hollywood, in 40 anni di magnifico cinema.

Chi continua a deludere, invece, è lo splendido Le 5 Leggende. Passaparola incredibilmente non esaltante per il cartoon Dreamworks, calato di un pesante 43%, con un totale di 48,947,000 dollari. Ne è costati 150. Diventerà il peggior incasso animato della Dreamworks del flop di Giù per il Tubo. Immeritato. -47% e 48,361,000 in cassa per Vita di Pi, anche in questo caso calato pesantemente, e a sorpresa, mentre non va oltre una deludente settima posizione Killing Them Softly.

2,424 copie per il film della Weinstein Company, con Brad Pitt protagonista e già visto in Italia, incapace di andare oltre i 7 milioni di dollari. Fortunatamente ne è costato solo 15, ma la media per sala, pari a 2,888 dollari, è decisamente negativa. Altro cartoon e tutt’altri incassi per Ralph Spaccatutto, sesto e arrivato ai 158,257,000 dollari, con Red Dawn flop annunciato. Costato 65 milioni, è arrivato ai 31,320,000 dopo 12 giorni di programmazione. E l’addio alla chart è dietro l’angolo. A chiudere la classifica ecco arrivare gli 81 milioni di dollari targati Flight, con l’horror The Collection inedito e già naufragato. 1,403 copie, e 3 milioni e mezzo di dollari raccolti. Con solo 371 copie a disposizione, Silver Linings Playbook arriva ai 10,990,981 dollari, mentre Hitchcock, ancora fermo alle 50 sale, si avvicina lentamente al milione, Anna Karenina (384 copie) raggiunge i 4 e Argo, zitto zitto, arriva ai 101,005,417.

Weekend da ‘commedia’ il prossimo, grazie all’uscita in 40 copie di Lay the Favorite, ritorno in sala di Stephen Frears, e del ‘nostro’ Playing for Keeps, di Gabriele Muccino, lanciato dalla FilmDistrict in quasi 3000 copie. 6 anni dopo i 26,541,709 dollari all’esordio di The Pursuit of Happyness, e 4 anni dopo i 14,851,136 dollari all’esordio di Seven Pounds, riuscirà Gabriele a fare di meglio?