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Polemiche per Miracolo a Sant’Anna: risponde Spike Lee

Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee sta facendo arrabbiare diverse persone. Il film, recensito in anteprima qui, uscirà nelle sale venerdì 3 ottobre ma domani ci sarà un’anteprima al teatro Politeama di Viareggio e l’Anpi di Pietrasanta annuncia una protesta con tanto di volantinaggio “Per le menzogne storiche e per l’offesa recata alla Resistenza. Quelle

di carla
30 Settembre 2008 13:00

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Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee sta facendo arrabbiare diverse persone. Il film, recensito in anteprima qui, uscirà nelle sale venerdì 3 ottobre ma domani ci sarà un’anteprima al teatro Politeama di Viareggio e l’Anpi di Pietrasanta annuncia una protesta con tanto di volantinaggio

“Per le menzogne storiche e per l’offesa recata alla Resistenza. Quelle menzogne sono state avallate con un assordante silenzio anche dall’Associazione Martiri di Sant’Anna e dal Comitato Onoranze ai Martiri di Sant’Anna di Stazzema, venendo meno, quest’ultimo, al compito di valorizzare il patrimonio storico e morale della resistenza, affidatogli dalla Legge Regionale e da quella che ha istituito il Parco Nazionale della Pace”.

Ed ecco come risponde Spike Lee:

“Come regista di questo film, sento di non dover chiedere scusa a nessuno. Ci sono diverse interpretazioni di cosa accadde quel giorno, ma un unico fatto sicuro: il 12 agosto 1944, la Sedicesima divisione delle Ss massacrò 560 civili a Sant’Anna di Stazzema. Uomini, donne, anziani, bambini. Questa è la sola cosa certa. Per il resto, non mi preoccupa che la mia pellicola provochi polemiche: discutere del passato, della Seconda guerra mondiale, è sempre un fatto positivo. (…) Un film non può essere una fotografia esattissima del passato. Il mio scopo, all’interno di una storia che è inventata, era far rivivere un capitolo della storia italiana che, come mostrano anche queste polemiche, ancora non è risolto. Perché gli italiani, così come i francesi, non erano tutti da parte dei partigiani: che infatti si nascondevano sulle montagne, lasciando loro malgrado la popolazione civile alla mercé delle rappresaglie”.