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Berlino 2013 – Fatal Assistance: il trailer del documentario sul terremoto di Haiti

Sono passati due anni dal terremoto di Haiti? Cosa è successo ai soldi donati per aiutare la popolazione? Si interroga il regista Raoul Peck.

di carla
pubblicato 8 Febbraio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 17:47

E’ arrivato a Berlino, al Festival del cinema 2013 nella sezione Berlinale Special il documentario Fatal Assistance (Assistance mortelle), diretto da Raoul Peck. La trama è semplice e agghiacciante:

12 gennaio 2010. Un devastante terremoto scuote Haiti. In un istante 230.000 persone vengono uccise e 1,5 milioni rimangono senza una casa. Da ogni parte del mondo arrivano esperti per i soccorsi. In un primo momento tutti hanno grandi speranze: arrivano anche grandi somme di dollari, in aiuto, e si mobilitano persino star e presidenti. Ma, due anni e mezzo dopo, è sufficiente mettere piede a Port-au-Prince per vedere che centinaia di migliaia di persone vivono ancora nelle tende e solo una frazione dei fondi impegnati sono stati utilizzati. Cosa è successo?

Girato nell’arco di due anni, il regista Raoul Peck cerca di scoprire cosa è accaduto a quei soldi, nonostante le promesse della comunità internazionale. Interroga politici, imprenditori privati, ingegneri e, naturalmente, la gente comune di Haiti, che ha iniziato la ricostruzione con i propri mezzi.

2010: Terremoto di Haiti

Il 12 gennaio 2010 alle 16:53:09 Haiti è stata colpita da un terremoto di magnitudo 7 con profondità di 13 chilometri ed un epicentro a 25 km da Port-au-Prince. Il terremoto ha causato 230mila morti. Successivamente sono state rilevate altre quattordici scosse, di magnitudo compresa tra 5,0 e 5,9. Secondo la Croce Rossa Internazionale e l’ONU, più di 3 milioni di persone sono state coinvolte nel terremoto: o perché dispersi o perché sono rimaste senza casa. Un mese dopo la scossa è stato ritrovato vivo un giovane di ventotto anni. Nonostante il grave deperimento organico e la disidratazione era cosciente.

Il terremoto ha colpito particolarmente la capitale di Haiti, Port-au-Prince, distruggendo e danneggiando molti edifici della città: gli ospedali, il Palazzo Presidenziale, la sede dell’Assemblea Nazionale di Haiti, il Ministero della Finanze, il Palazzo di Giustizia, le scuole, alla torre di controllo dell’Aeroporto Internazionale Toussaint Louverture, la cattedrale e la prigione principale. Gli ospedali che non furono distrutti non erano in condizioni di accogliere (ulteriori) feriti e furono evacuati creando ulteriore confusione e panico tra gli abitanti.

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