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Torino Film Festival 2008: 24 City di Jia Zhang-ke; Rumba di Dominique Abel, Fiona Gordon e Bruno Roy

Ultima giornata e ultime pellicole al Torino Film Festival, di cui sappiamo i vincitori di tutti i premi da poche ore. Mentre è stato presentato il film di chiusura, The Edge of Love di John Maybury con Keira Knightley nei panni di Vera Phillips, il pubblico e gli accreditati superstiti hanno potuto recuperare in replica

30 Novembre 2008 01:42

24 City - Torino 26 Ultima giornata e ultime pellicole al Torino Film Festival, di cui sappiamo i vincitori di tutti i premi da poche ore. Mentre è stato presentato il film di chiusura, The Edge of Love di John Maybury con Keira Knightley nei panni di Vera Phillips, il pubblico e gli accreditati superstiti hanno potuto recuperare in replica qualche film passato nelle precedenti giornate.

Il sottoscritto è ben contento di essere riuscito a vedere l’ultimo film di Jia Zhang-ke, in concorso all’ultimo Festival di Cannes: perché 24 City è semplicemente un film bellissimo. E non solo perché dimostra che lo stile di Jia, dopo il bellissimo Still Life, continua a funzionare, ma soprattutto perché continua a smuovere gli animi, a commuovere. E va bene anche che il regista è tecnicamente preparato e ci offre un film ben confezionato, con qualche movimento di macchina utilizzato meravigliosamente ai fini della costruzione del film, ma ciò che colpisce sono soprattutto le testimonianze delle persone.

Spaccati di vite umilissime, di dolori, di ricordi, e una continua dicotomia della Cina divisa tra passato e futuro, tradizione e progresso: cosa scegliere? La vecchia fabbrica o il nuovo complesso residenziale 24 City? La risposta la si può non dare, tanto la fabbrica verrà smantellata e 24 City si farà: spazzando via i ricordi di tutti. Si dicevano che le testimonianze degli operai sono toccanti: ma è ancora più toccante la voglia di Jia di mischiare a queste interviste delle false testimozianze di grande forza. Non a caso le storie sono lasciate in mano a tre donne: Joan Chen (davvero bella la sua storia, oltre che originale nel richiamare un film dell’attrice), Tao Zhao (l’attrice feticcio di Jia) e Liping Lu. Tre donne che offrono una marcia in più ad un film già emozionante di per sé.

E dopo un film bellissimo, chiudiamo la nostra panoramica dei film visti a Torino parlando brevemente del simpatico Rumba, diretto a tre mani da Dominique Abel, Fiona Gordon e Bruno Roy. Come molti film visti al festival, Rumba è un film dalla breve durata (77 minuti tutto compreso) e divertente. E’ un dichiarato omaggio al cinema di Tati, con pochi dialoghi e continue gag.

Perché ciò che interessa ai tre registi (i primi due sono la coppia protagonista nel film, e lo sono anche nella vita) sono il linguaggio del corpo, le situazioni folli e il paradosso della comicità. Il risultato è leggero e divertente, con alcuni momenti raffinati (il ballo delle ombre su tutti) e altri esilaranti. Rumba è colorato, fila via liscio e lascia stampato il sorriso: se mai uscirà (dubito in sala), dategli un’occhiatina.

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