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Febbraio al cinema: TOP e FLOP secondo Cineblog

Re della Terra Selvaggia è il vincitore indiscusso di questo mese per Cineblog. Assodato questo, non ci resta che prendere atto delle altre preferenze per i TOP e i FLOP di questo mese, secondo la redazione di Cineblog

pubblicato 28 Febbraio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 17:12

Appuntamento importante, quello di oggi con la nostra rubrica, per ben due motivi. Anzitutto perché si tratta di quello che, a conti fatti, inaugura il 2013, avendo mancato l’appuntamento di Gennaio. Il secondo, non meno rilevante, è rappresentato dall’immagine in apertura, di cui ci ha gentilmente omaggiato il nostro Andrea Lupo e che ci accompagnerà nei mesi a venire.

Mese intenso, peraltro, poiché Febbraio è anche e soprattutto Oscar. Parte delle pellicole “calde” abbiamo avuto modo di vederle nelle nostre sale già il mese scorso, mentre altre sono approdate dalle nostre parti proprio nelle ultime settimane. Ma non intendiamo anticiparvi nulla, lasciando a voi il piacere della scoperta in merito ai TOP e ai FLOP di questi ultimi ventotto giorni secondo Cineblog.

Gabriele

  • TOP: Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow e Re della Terra Selvaggia di Benh Zeitlin – un pari merito di cui non posso fare a meno. La Bigelow mi convince come non faceva da anni, Zeitlin mi conferma che il cinema indie sa ancora sorprendere.
  • FLOP: non ho (ancora) visto i vari presunti orrori del mese.

Pietro

  • TOP: Re della Terra Selvaggia di Benh Zeitlin – il mio Premio Oscar ideale. Benh Zeitlin racconta una realtà fatiscente e ai margini vissuta e trasformata attraverso il vivido sguardo dell’innocenza.
  • FLOP: Beautiful Creatures – La sedicesima luna di Richard LaGravenese – il film è un fantasy visivamente inadeguato, eccessivamente ironico tanto da sfiorare in alcuni momenti la comicità involontaria, senza contare attori di caratura sottoutilizzati e dialoghi ridondanti.

Cut-tv’s

  • TOP: Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow – morbosamente accattivante come la follia schizofrenica che domina la caccia la mostro. Pari merito con Re della Terra Selvaggia di Benh Zeitlin – un’avventura inebriante e contagiosa che pulsa di vita e seduce come un’incantesimo. Senza parlare del fatto che io alla piccola Quvenzhané Wallis avrei dato l’Oscar.
  • FLOP: Pinocchio di Enzo D’Alò – una scelta motivata dal mio feeling con la favola del burattino di legno dal naso lungo, il tratto viscerale di Lorenzo Mattotti e le partiture di Lucio Dalla, rimasto inappagato da un coinvolgimento inferiore alle premesse e alle aspettative.

Federico

  • TOP: Re della Terra Selvaggia di Benh Zeitlin e Noi siamo Infinito di Stephen Chbosky – indipendenti, coraggiosi, e tanto diversi quanto uguali nella loro freschezza. Sorprendente il primo, trascinante il secondo. Questo è il cinema americano che ci piace tanto.
  • FLOP: Gangster Squad di Ruben Fleischer – con quel cast tra le mani era impossibile fare un brutto film. Fleischer è riuscito nell’impresa.

Andrea

  • TOP: Noi siamo infinito di Stephen Chbosky – è possibile realizzare ancora un prodotto per le nuove generazioni che non ammicchi necessariamente alla loro? La risposta è sì e il risultato è questo piccolo gioiello (quasi) indipendente che rimette al centro della narrazione i rapporti umani negli anni ’80, quando ancora, per intenerci, internet e palmari non avevano cambiato la percezione stessa dell’essere amici. Così, tra omaggi al mitico “Rocky Horror Picture Show” e corse a perdifiato al ritmo di “Heroes”, questa storia di adolescenti alle prese con amore, maturazione e malattia emoziona e sorprende per la sua freschezza e attualità. Niente di nuovo sotto il sole e magari anche un po’ prevedibile, ma il tutto raccontato con una sincerità che ormai è merce rara in prodotti dal target giovanilistico.
  • FLOP: Die Hard – Un buon giorno per morire di John Moore – ovvero Bruce Willis quando farebbe meglio a cestinarlo lo script. Dimenticatevi il due primi film della saga e anche il godibile terzo capitolo con Jeremy Irons e Samuel L. Jackson: qui si rimpiange perfino il meno necessario quarto Die Hard-Vivere o morire. E non solo perché la trama pare scritta da un dodicenne, quanto perchè il film stesso appare una stanca scimmiottatura dei primi capitoli, fra battute forzate o fuori luogo e una regia caotica e pretenziosa, incapace di rendere ironiche le tipiche esagerazioni dell’action. Ovviamente in tutto il mondo è, inspiegabilmente, un successo.

Antonio

  • TOP: Re della Terra selvaggia di Benh Zeitlin – la sua presenza alla serata degli Oscar di qualche giorno fa non è che un’eco di un fenomeno prettamente del 2012: Il fenomeno. A cavallo tra becera realtà e meravigliosa fantasia, Beasts of the Southern Wild racconta una storia che merita di essere vista/ascoltata. Qualcuno potrà anche storcere il naso, ma il suo essere opera indipendente è, per certi versi, pure confortante.
  • FLOP: Gambit di Michael Hoffman – questo mese la concorrenza era ahinoi agguerrita, ma alla fine ha prevalso il peggiore. Gambit lascia ancora più interdetti perché frutto di una sceneggiatura dei fratelli Coen, che in questo caso sembra si siano limitati a qualche appunto su uno sgualcito foglio di carta. Anche da qui l’inadeguatezza di Hoffman, per un remake di cui si poteva certamente fare a meno.