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Il Gladiatore – curiosità, tanti errori, colonna sonora, sul film di canale 5

Il Gladiatore – curiosità, tanti errori, colonna solora, sul film di canale 5

di cuttv
pubblicato 3 Marzo 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 17:04

Il generale che diventò uno schiavo, lo schiavo che divento un gladiatore .. Il gladiatore (Gladiator), quello diretto nel 2000 da Ridley Scott, campione di incassi e ben 5 Oscar, tra i vari premi vinti, torna questa sera alle 21:30 nell’arena del piccolo schermo di Canale 5.

Sul campo di battaglia con il fedele generale Maximus, nel film “Massimo Decimo Meridio”, interpretato da un Russell Crowe in piena forma. Un valoroso tradito da Commodo, l’ambizioso, nevrotico, incestuoso, figlio dell’imperatore con il volto e lo sguardo folle di Joaquin Phoenix, che ha assassinato il padre per impossessarsi del trono. Un Massimo ridotto in schiavitù, che ricompare nell’arena tra le file dei gladiatori per vendicare l’assassinio della sua famiglia e del suo imperatore.

Un’arena di battaglia avvincente, al ritmo di una colonna sonora da Oscar, anche quanto l’ambientazione storica si concede una liberissima interpretazione di fatti, personaggi e riferimenti, piena di incongruenze e falsi storici, che trovate dopo il salto insieme al trailer, video e tante curiosità, su questo film capace di resistere alle bizze del tempo e del cinema, come a quelle della storia.

Il Gladiatore Poster
Il Gladiatore Poster
Il Gladiatore Poster
Il Gladiatore Poster
Il Gladiatore Poster
Il Gladiatore Poster

Trama

Nell’anno 180 dopo Cristo, l’anziano Imperatore Marco Aurelio (Richard Harris) decide di lasciare il potere al valoroso generale Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe), ma il geloso e dissoluto figlio Commodo (Joaquin Phoenix), venuto a conoscenza della scelta del genitore, lo uccide, stermina la famiglia di Massimo e imprigiona il centurione.

Venduto come schiavo in Africa a Proximo (Oliver Reed), ex combattente che gestisce un gruppo di gladiatori, viene costretto a duri e spettacolari combattimenti nelle arene, dando prova delle eccellenti qualità di guerriero. Quando Commodo organizza un periodo di grandi feste a Roma per ingraziarsi il popolo, Proximo porta al Colosseo i suoi gladiatori, compreso Massimo che vede finalmente giunto il momento di vendicarsi…

Curiosità, errori, incongruenze e falsi storici

Nel film si indica la famosa arena con il nome di “Colosseo”, denominazione che risalirebbe all’XI secolo, all’epoca del fatti narrati era chiamato “Anfiteatro Flavio”.

Le riprese del film iniziarono a gennaio del 1999 gli esterni si svolsero in Marocco, Tunisia, Italia e Malta, mentre gli interni sono stati ripresi interamente a Los Angeles negli studi cinematografici della Universal Pictures.

Il regista Ridley Scott e la produzione chiesero al comune di Roma di poter effettuare alcune scene dei duelli dentro il vero Colosseo, però il comune rifiutò la proposta perché l’anfiteatro era in fase di restauro accurato.

Il Colosseo utilizzato per le riprese è stato ricostruito in 19 settimane nel Forte Ricasoli di Malta, ma solo il primo giro di tribune, il resto è stato ricostruito in digitale.

La scena della battaglia di Vindobona contro i barbari, è stata girata inGran Bretagna, approfittando della disposizione della Commissione di vigilanza delle foreste inglesi”per il disboscamento della foresta di Farnham (in località Bourne Woods) , facendosi carico del costo dell’operazione.

Le riprese del film in generale terminarono a maggio del 1999. Il budget stimato per la realizzazione del film fu di 103.000.000 $.

Il film nel 2000 a livello internazionale ha incassato circa 457.640.000 $, secondo solo a Mission: Impossible II. Negli Stati Uniti, dove è stato distribuito in oltre tremila sale e per oltre cinquanta settimane, è stato il quarto incasso stagionale con circa 187.705.427 $. In Italia ha incassato complessivamente oltre venti miliardi di lire.

Russel Crowe, nella parte di Massimo, ebbe molte controfigure per le scene di azione. Alcune di esse erano Phil Neilson, Steven Breast, Stuart Clarke e Randx Scoot Miller, quest’ultimo utilizzato per la scena in cui Massimo veniva assalito da una tigre, in cui venne morso.

L’attore Oliver Reed (Proximo) è morto poco prima del termine delle riprese del film, che di conseguenza è stato a lui dedicato. Le scene che non è riuscito a recitare sono state create con la tecnica digitale grazie a spezzoni di scene tagliate girate

Lou Ferrigno fu originariamente considerato per il ruolo che poi andò all’attore Sven-Ole Thorsen. 

Il brano ‘Now We Are Free’, tema culminante della colonna sonora, è interpretato dalla cantante australiana Lisa Gerrard e non dall’irlandese Enya, come ritenuto erroneamente.
Nella visione aerea di Roma sono riconoscibili la basilica di Massenzio e l’arco di Costantino, costruiti solo nel IV secolo d.C., un secolo dopo le vicende di Marco Aurelio e Commodo. Stesa cosa per le cupole rinascimentali e successive.

I senatori, i generali e i personaggi illustri si salutavano chiamandoli solo per nome proprio – Ave Caio, Ave Massimo, Ave Giulio – e non anteponendo il titolo – Ave Senatore Caio, Ave Generale Massimo, Ave Tribuno Giulio.

La frase: “Ave, Caesar, morituri te salutant” non veniva pronunciata dai gladiatori, ma dai condannati a morte come ci racconta Svetonio.

La provincia dello Zucchabar, in cui sono ambientate le prime battaglie tra gladiatori prima che i personaggi confluiscano a Roma, non è mai esistita. In verità Zuccabar era una piccola cittadina situata nella provincia romana della Mauretania Cesarensis, odierna Algeria settentrionale mediterranea.

Marco Aurelio, padre di Commodo, che nel film muore soffocato dal figlio, nella realtà storica, invece, Marco Aurelio muore a causa di una malattia (forse della stessa peste antoninache flagellò l’Impero romano per un ventennio) nella fortezza legionaria diVindobona o nella città di Sirmium, il giorno 17 marzo 180 d.C..

L’imperatore Marco Aurelio doveva essere più giovane, mentre nel film viene presentato come un vecchio prossimo alla morte.

Come testimoniato le sculture che lo raffiguravano, Commodo, come il padre, portava una folta barba, mentre nel film è sempre perfettamente rasato.

Nella scena del trionfo di Commodo appare quello che dovrebbe essere il Foro, di dimensioni enormi e completamente diverso dalla realtà.

La figura storica di Commodo era già stata trattata al cinema. Era accaduto nel film peplum italiano del 1964 di Mario Caiano I due gladiatori.

Nella battaglia iniziale viene menzionato l’inferno, mentre nella religione romana si parlava di regno dell’Ade o inferi.
Nel film non si vede la “mutatio”, cioè l’alternanza di schieramento tipica dei combattimenti legionari, in più si vede lo schieramento romano aprirsi al primo assalto dei marcomanni, se questo fosse veramente accaduto sarebbe stato possibile perdere la battaglia, in quanto lo schieramento compatto era una componente determinante per la tattica della stessa legione.

Prima dell’assalto contro i germanici Massimo Meridio rivolto a Quinto dice «Al mio segnale: scatenate l’inferno!». Inferno che come concetto non esisteva ancora nella religione della Roma pre-cristiana.

Dopo la battaglia con il Germanici, camminando nel campo militare Massimo da un pezzo di mela ad un cavallo, aguzzando la vista tra lui e il cavallo si può notare un marinaio in jeans.

Nel film il gladiatore viene chiamato spesso “Ispanico”, in quanto proveniente dalla Spagna, ma in realtà dovrebbe essere chiamato Iberico in quanto all’epoca la Spagna non esisteva ancora.

Nella “battaglia di Cartagine” al Colosseo, da uno dei carri capovolti si intravede una bombola a gas.

Quando Marco Aurelio è nella tenda con Massimo, si vedono dei volumi di libri che ancora non esistevano. Si usavano le pergamene.

Per pubblicizzare gli spettacoli dei gladiatori nella provincia arabica dove R. Crowe è imprigionato, vengono diffusi dei volantini con la scritta “Gladiatores violentia” e raffigurazioni di combattimenti, che si presuppone fossero disegnati su papiro o pergamena, merce piuttosto rara da usare per promuovere un gioco di gladiatori in una povera provincia nordafricana.

A quel tempo le meravigliose spade luccicanti che vengono sfoggiate erano nere o comunque scure visto e non d’acciaio

In ben due scene di battaglie compare la balestra, oggetto forgiato nel medio evo.

I gladiatori nel circo massimo combattevano contro i leoni, non contro le tigri.

Quando R.Crowe torna a casa, i campi di grano circostanti presentano evidenti tracce lasciate da trattori, inesistenti all’epoca.

Dopo che è stato fatto prigioniero da Proximo, Massimo cerca di cancellare il famoso tatuaggio, grattandosi a fondo con una pietra, ma nelle scene successive la spalla non ha traccia di cicatrici.

In una scena qualcuno libera un piccolo serpente-corallo, molto velenoso , che vive solo in America Centrale, America che non rientra tra le conquiste dei romani nel 180 d.C.

Nell’ultima scena, quella dell’alba, dietro al Colosseo si nota il lago della Domus Aurea, un bacino prosciugato e riempito di calcestruzzo per diventare il del Colosseo.

La traduzione “Generale” (il grado con cui viene nominato Massimo) è sbagliata e Commodo non è morto nel Colosseo, ma in una congiura.

Prima di entrare nel Colosseo, Massimo sceglie il casco e lo indossa. Un casco copiato da quello del 7 ° secolo rinvenuto a Sutton Hoo, in Inghilterra.

Durante la battaglia iniziale (e poi anche nell’assalto delle guardie pretoriane alla palestra dei gladiatori) si vede chiaramente che i soldati usano il pilum come una lancia, mentre è noto che fosse invece un giavellotto, utilizzato poco prima dello scontro “corpo a corpo”, al fine di danneggiare il nemico senza che poi lo stesso potesse reimpiegarlo in un lancio successivo contro i legionari stessi.

I Romani non facevano uso di proiettili incendiari (paglia greca) nelle battaglie campali, bensì in quelle navali o negli assedi, mediamente non incendiavano dove poi avrebbero dovuto combattere. In ogni caso questi proiettili non erano in metallo, e non esplodevano al contatto col suolo come i missili moderni.

La battaglia tra i romani e i germanici si svolge tra la neve, anche se è noto che i romani interrompevano tutte le guerre durante i mesi invernali.

Durante la prima partita di gladiatori in Marocco, Massimo e Juba sono incatenati insieme, e dopo che hanno ucciso l’ultimo uomo, la telecamera fa un giro per l’arena proiettando la sua ombra sul petto di massimo per ben due volte.

Nella battaglia iniziale R. Crowe pianta la spada nell’albero, ma quando va a riprenderla si trova nel lato opposto.

Sappiamo da numerosi passi della Historia Augusta che le armate imperiali al tempo di Marco Aurelio, tornati dall’Oriente al termine dellecampagne partiche di Lucio Vero (degli anni 161/2-166), portarono in tutto l’Impero, compreso il limes danubiano, un’epidemia di peste (la cosiddetta “peste antonina”),  che sembra abbia mietuto vittime per circa un quarto dell’intera popolazione nel solo mondo romano nei vent’anni successivi. Dell’epidemia nel film, però, non sembra esservi traccia, con l’esclusione di un breve accenno fatto da Gracco in Senato.

I fiore viola che adorna il viale della casa spagnola di Massimo, e depone sulle tombe dei suoi cari, è la buganvillea originaria dell’America Latina, importata in Europa solo dopo la colonizzazione di Spagnoli e Portoghesi.

In una scena l’imperatore Commodo conversa nel suo palazzo e attraverso una loggia, si vede quel cupolone che non esisteva ancora.

Dopo la scena di lotta finale, per evitare che la testa di Massimo morto cadesse all’indietro e rendere la posa più confortevole all’attore, la troup ha usato un cuscino di sabbia che purtroppo ‘si vede’.

Colonna Sonora

La colonna sonora del film, scritta principalmente da Hans Zimmer, si è guadagnato un posto d’onore nell’olimpo di successi cinematografici del calibro di Titanic.

Il tema The Battle, è diventato il tappeto sonoro di parecchie trasmissioni televisive. Now We Are Free, accreditato erroneamente all’irlandese Enya, è invece interpretato dalla musicista australiana Lisa Gerrard, ed è un medley di due temi composti dalla stessa Gerrard e da Hans Zimmer (contenuti rispettivamente anche nelle tracce Elysium ed Honor Him), e sebbrne rappresenti un canto funebre, è stata usata per anni dalla pubblicità di una nota marca italiana di biscotti.

Nel film ci sono anche ipotetiche ricostruzioni filologiche della musica dell’antica Roma imperiale, con i brani Pavor e diEtruria, tratti da Synaulia – La musica dell’antica Roma vol. I, del gruppo italiano Synaulia, pubblicato dalla Amiata Records nel 1996.

Tracce

Progeny – 2:13 (Hans Zimmer)
The Wheat – 1:03 (Lisa Gerrard)
The Battle – 10:02 (Hans Zimmer)
Earth – 3:01 (Hans Zimmer)
Sorrow – 1:26 (Lisa Gerrard, Klaus Badelt)
To Zucchabar – 3:16 (Hans Zimmer, Djivan Gasparyan)
Patricide – 4:08 (Hans Zimmer)
The Emperor Is Dead – 1:21 (Lisa Gerrad, Klaus Badelt)
The Might of Rome – 5:18 (Hans Zimmer)
Strength and Honor – 2:09 (Hans Zimmer)
Reunion – 1:14 (Lisa Gerrard, Klaus Badelt)
Slaves to Rome – 1:00 (Hans Zimmer)
Barbarian Horde – 10:33 (Hans Zimmer)
Am I Not Merciful? – 6:33 (Hans Zimmer)
Elysium – 2:41 (Lisa Gerrard, Klaus Badelt)
Honor Him – 1:19 (Hans Zimmer)
Now We Are Free – 4:14 (Lisa Gerrard – Hans Zimmer, Lisa Gerrard, Klaus Badelt)

Sulla scia del successo del primo disco, nel 2001 a quasi un anno di distanza fu pubblicato un secondo album contenente altre musiche tratte dal film. In alcuni brani sono stati utilizzati estratti di parlato dal film (in inglese), tra cui alcune delle frasi divenute più famose. Il CD contiene anche due remix del brano Now We Are Free.

Tracce

Duduk of the North – 5:33
Now We Are Free (Juba’s Mix) – 4:47
The Protector of Rome – 1:25 – con Russell Crowe e Richard Harris
Homecoming – 3:35 – con Joaquin Phoenix e Russell Crowe
The General Who Became a Slave – 3:03
The Slave Who Became a Gladiator – 6:11 – con Oliver Reed e Russell Crowe
Secrets – 1:59
Rome Is the Light – 2:43
All That Remains – 0:54
Maximus – 1:09 – chiatarra: Heitor Pareira
Marrakesh Marketplace – 0:42
The Gladiator Waltz – 8:25 – con Russell Crowe
Figurines – 1:01 – yangqin: Lisa Gerrard
The Mob – 2:22
Busy Little Bee – 3:47 – con Connie Nielsen e Russell Crowe
Death Smiles to Us All – 2:29 – con Russell Crowe e Joaquin Phoenix
Not Yet – 1:32 – con Djimon Hounsou
Now We Are Free (Maximus Mix) – 3:50