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Stasera in TV: Mercenary for Justice su Rete 4

Torna la premiata ditta Steven Seagal e Don E. Fauntleroy in un film d’azione di denuncia neocolonialista.

pubblicato 20 Aprile 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 15:34

Ennesimo tassello nella quasi trentennale carriera di Steven Seagal, che in questo film del 2006 diretto da Don E. Fauntleroy, cambia ambientazione, passando dalle solite sparatorie tra gang nelle metropoli statunitensi, a una ben più impegnativa avventura nell’Africa meridionale, combattendo una guerra vera in soccorso della famiglia di un amico e delle sfruttate popolazioni locali. Tante esplosioni, raffiche di arti marziali, pochi dialoghi e ancor meno impegno nonostante il tema. Puro relax d’azione.

Cast e personaggi:

Steven Seagal: John Seeger
Jacqueline Lord: Maxine Barnol
Roger Guenveur Smith: Chapel
Luke Goss: Dresham
Adrian Galley: Bulldog
Michael Kenneth Williams: Samuel
Langley Kirkwood: Kreuger

Trama:

John Seeger (Steven Seagal) è un mercenario di professione e nei lunghi anni di carriera ha portato a termine missioni impossibili e segrete per un Agenzia governativa affiliata alla CIA. Esperto di esplosivi, armi di qualsiasi genere e arti marziali Seeger perde il suo migliore amico durante una missione e decide di abbondonare la vita del soldato di ventura. La CIA, per costringerlo a un’ultima missione fa rapire da un pericoloso narcotrafficante la famiglia dell’amico defunto e a Seeger non resta che intervenire per salvarli, facendo evadere da una prigione sudafricana il figlio di un pericoloso trafficante d’armi internazionale.

Critica:

Dopo decine di film dalle sceneggiature molto simili, anche il miglior meccanismo rischia di incepparsi, al pari delle armi utilizzate dai nemici di Steven, che puntualmente, nel momento clou, smettono di sparare per consentirgli di ribaltare una situazione disperata. Seagal negli ultimi anni ha recitato in film adatti quasi esclusivamente ai suoi fan più sfegatati, dove anche gli stessi titoli hanno somiglianze imbarazzanti (l’anno successivo, con lo stesso regista avrebbe girato Urban Justice). I temi sono sempre gli stessi: il duro e cattivissimo Steven ha un cuore d’oro e un incrollabile fede nella più grande Democrazia al mondo (ovviamente gli USA), corrotta da qualche mela marcia che lui non esita a spazzare via con un bel colpo di Aikido (preferibilmente alla nuca). C’è sempre una famiglia in pericolo o un bambino da salvare e i trafficanti di droga o armi non sono mai stati così numerosi: Steven produce film in serie, come alcune band fanno con gli album, partendo dal presupposto che “squadra che vince non si cambia”. Consigliato ai Seagal Maniacs.