Home Festival di Venezia Giorno 6 a Venezia 2009: The Informant! – Brooklyn’s Finest

Giorno 6 a Venezia 2009: The Informant! – Brooklyn’s Finest

The Informant! – di Steven Soderbergh (Fuori concorso) Chi scrive ritiene che Soderbergh non sia mai stato un regista che abbia saputo dare gran ritmo alle sue storie, che sia spesso stato sopravvalutato, ma che ultimamente abbia dato prova di una certa maturità. Dopo i due capitoli dedicati al Che e l’indipendente The Girlfriend Experience,

8 Settembre 2009 13:00

matt damon the informant logo web

The Informant! – di Steven Soderbergh (Fuori concorso)
Chi scrive ritiene che Soderbergh non sia mai stato un regista che abbia saputo dare gran ritmo alle sue storie, che sia spesso stato sopravvalutato, ma che ultimamente abbia dato prova di una certa maturità. Dopo i due capitoli dedicati al Che e l’indipendente The Girlfriend Experience, Soderbegh torna a dirigere un film con un budget più alto e dalle caratteristiche hollywoodiane, ma comunque ancora riuscito.

Un film medio, si dirà. Ma di quel “medio” che fa piacere comunque aver visto, nonostante tutto, perché di prodotto professionale si tratta. Al di là dell’aspetto tecnico, oggettivamente sempre inattaccabile nel cinema del regista, questo The Informant! acquista ritmo ed interesse man mano che lo spettatore inizia ad entrare nel mondo di Mark Whitacre, dipendente dell’ADM, multinazionale dell’industria agroalimentare, disposto a collaborare con l’FBI per svelare una frode sul controllo dei prezzi.

Ma il personaggio diventa sempre più “sfacettato”, e mai troppo chiaro… Grazie a continui cambi di prospettiva e a momenti divertenti, The Informant! risulta un film godibile. All’attivo ha ovviamente l’interpretazione di Matt Damon, che Soderbergh fa tornare dopo la saga di Ocean offrendogli il ruolo da protagonista: la scelta è vincente. Qui il trailer italiano.


Brooklyn's Finest richard gere

Brooklyn’s Finest – di Antoine Fuqua (Fuori concorso)
Dopo aver assestato un po’ di delusioni, Fuqua torna al poliziesco di Training Day, il film che gli aveva dato fortuna proprio a Venezia, e dimostra che forse dovrebbe proseguire su questa strada. Perché, pur senza brillare eccessivamente e con qualche riserva, Brooklyn’s Finest è un onestissimo prodotto di genere.

Il Distretto 65 a nord di Brooklyn fa da scenario alle vicende di tre poliziotti, Eddie, Sal e Tango. I tre non si incontrano mai, fino ad una fatidica notte. Gli stereotipi non mancano: il poliziotto che sta per andare in pensione a si dà all’alcool e alle prostitute, il poliziotto che non arriva alla fine del mese con una famiglia sempre più numerosa, e la “talpa” costretta ad infiltrarsi in operazioni pericolosissime.

Ma il film racconta con una certa efficacia, ricollegandosi forse proprio ad uno dei temi di Training Day, i pericoli e le paure della vita da strada, in cui o si muore o si resta invischiati in situazioni tremende. Si discuterà parecchio del finale, come si fece per il film precedente: ma è crudele al punto giusto. (Qui alcune foto del film).

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