Home Festival di Venezia Giorni 7 e 8 a Venezia – The Men Who Stare at Goats, La Doppia Ora

Giorni 7 e 8 a Venezia – The Men Who Stare at Goats, La Doppia Ora

The Men Who Stare at Goats – di Grant Heslov (Fuori concorso) Fin’ora uno dei migliori film visti al Festival quest’anno. Il bravissimo sceneggiatore (ed attore) di Good Night and Good Luck esordisce dietro la macchina da presa riuscendo nell’ardua impresa di confezionare un film ritmato e brillante, quasi demenziale ma senza scadere nel farsesco,

di simona
10 Settembre 2009 22:22

The Men Who Stare at Goats

The Men Who Stare at Goats – di Grant Heslov (Fuori concorso)
Fin’ora uno dei migliori film visti al Festival quest’anno. Il bravissimo sceneggiatore (ed attore) di Good Night and Good Luck esordisce dietro la macchina da presa riuscendo nell’ardua impresa di confezionare un film ritmato e brillante, quasi demenziale ma senza scadere nel farsesco, ed allo stesso tempo molto acuto e intelligente, con alcune battute al vetriolo che meriterebbero di entrare nella storia del cinema ed alcune perle citazionistiche davvero imperdibili. Impagabili gli interpreti, George Clooney, Ewan McGregor, Jeff Bridges e Kevin Spacey, che danno vita ad una commedia pacifista, strampalata, ma davvero divertente.

Tratto dall’omonimo libro di Jon Ronson e sceneggiato da Peter Straughan, il film gioca con i registri comici più svariati ma affonda le radici in fatti (e misfatti) più veri di quanto non si possa immaginare.



La Doppia Ora – di Giuseppe Capotondi (Concorso)
Del bel film di Capotondi parleremo più approfonditamente nei prossimi giorni. E’ difficile scriverne senza rischiare di cadere nella spinosa trappola dello spoiler. Sì, perchè La Doppia Ora è un thriller psicologico originale e molto ben sceneggiato, che tiene lo spettatore con il fiato sospeso fino all’ultimo fotogramma e mette a segno un paio di colpi di scena inaspettati. fra le scene più riuscite ci sono quelle che prendono a prestito le atmosfere dei film horror più classici, sfruttando l’atavica paura del buio insita in ognuno.

Ma non è tutto, sotto il vestito da thriller, la pellicola è anche un film d’amore ed una storia di quotidianità lontana dagli stereotipi e dai dialoghi di plastica a cui ci ha abituati per troppo tempo il cinema italiano. Ottimi Ksenia Rappoport e Filippo Timi, fra i quali è percepibile – tanto sullo schermo che di persona – una chimica molto notevole.

Festival di Venezia