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Box Office Story: con Motel Woodstock torna Ang Lee, il taiwanese di Hollywood

Il più hollywoodiano dei taiwanesi. A due anni da Lussuria – Seduzione e tradimento, il pluripremiato Ang Lee torna in sala con Motel Woodstock, anomalo affresco sul concerto rock più celebre di tutti i tempi (qui la nostra recensione). Nato 55 anni fa, Lee esordisce nel 1992 con Pushing Hands, trionfando immediatamente a Berlino, dove

pubblicato 7 Ottobre 2009 aggiornato 2 Agosto 2020 09:55



Il più hollywoodiano dei taiwanesi. A due anni da Lussuria – Seduzione e tradimento, il pluripremiato Ang Lee torna in sala con Motel Woodstock, anomalo affresco sul concerto rock più celebre di tutti i tempi (qui la nostra recensione). Nato 55 anni fa, Lee esordisce nel 1992 con Pushing Hands, trionfando immediatamente a Berlino, dove vince l’Orso d’Oro, replicando il tutto solo un anno dopo con Il banchetto di nozze, altro Orso d’Oro e candidato all’ Oscar come miglior film straniero. La pellicola, costata appena 1 milione di dollari, ne incassa ben 7 solo negli States, facendo lascere il ‘mito Lee’.

Passati altri 12 mesi il regista conclude la sua personale trilogia, denominata Father knows best, con Mangiare Bere Uomo Donna, presentato al 47° Festival di Cannes e nominato all’Oscar come Miglior film Straniero. Al box office Usa il film riesce a fare meglio del precedente, incassando poco più di 7 milioni di dollari. Nel 1995 Lee incrocia la propria strada con Hollywood, portando in sala il classico di Jane Austin, Ragione e sentimento. La pellicola ottiene addirittura 7 nomination all’Oscar, vincendo quello per la Miglior Sceneggiatura, vince due Golden Globes, come Miglior Film Drammatico e Miglior Sceneggiatura, e trionfa ancora una volta a Berlino, vincendo l’Orso d’Oro. Anche il botteghino premia il film, facendogli incassare ben 134 milioni di dollari in tutto il mondo, 43 dei quali solo negli States.

Passati due anni Lee torna a Cannes con l’incompreso e splendido Tempesta di Ghiaccio, premiato sulla Croisette per la migliore sceneggiatura, incassando solo 8 milioni di dollari al box office americano. Passata la ‘delusione’, il regista nel 1999 con il suo film meno riuscito, Cavalcando con il diavolo, che si rivela un flop clamoroso. Costato 38 milioni di dollari, ne incassa appena 635,096 nella sua breve vita al box office Usa. Due film poco amati che portano Lee a realizzare quello che è diventato un classico della storia del cinema, La tigre e il Dragone.

E’ il 2000 quando il regista realizza il suo capolavoro wuxia e spada, capace di trionfare agli Oscar: 4 statuette piovono sulla testa di Lee, ovvero quelle come miglior film straniero, miglior fotografia, miglior scenografia e miglior colonna sonora. A questi si aggiungeranno 4 Bafta, 2 Golden Globes e ben 213,525,736 dollari incassati al box office, dopo esserne costati appena 17, che trasformano la pellicola (all’epoca) ne il film non in lingua inglese con il maggior incasso della storia del cinema.

Toccato il cielo con un dito, grazie anche alle coreografie di Yuen Wo Ping, Lee accetta il difficile incarico di portare in sala un mito dei fumetti, L’incredibile Hulk! Costato 137 milioni di dollari, il film ne incassa ‘solo’ 132 negli States, diventati poi 245 in tutto il mondo. Distrutto dalla critica e malamente uscito dal confronto con il botteghino, Lee abbandona un campo a lui non congeniale, quello dei caciaroni blockbuster, per riabbracciare un mondo a lui molto più consono ed intimista, grazie a I segreti di Brokeback Mountain.

La pellicola vince un meritatissimo Leone d’Oro alla 62a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, a cui seguirono 3 Premi Oscar, 4 Bafta e 4 Golden Globe, tra i quali quelli di Miglior Regista dell’anno. Dal botteghino americano piovono 83 milioni di dollari, diventati 180 worldwide, dopo esserne costati appena 14.

Presi due anni di pausa, il regista di Taiwan torna a trionfare alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con Lussuria, premiato con un altro Leone d’Oro. La pellicola, costata appena 15 milioni di dollari, floppa al botteghino americano, dove incassa solo 4 milioni di dollari, recuperando però con i mercati esteri, chiudendo così a quota 67 milioni di dollari worldwide.

Oggi, con Motel Woodstock, Lee cambia nuovamente genere, tornando a non appassionare gli americani, che hanno snobbato quasi del tutto la pellicola, costata 30 milioni di dollari ma capace d’incassarne appena 7. In conclusione ci ritroviamo dinanzi ad uno dei registi più premiati di sempre, che con 11 film alle spalle si è portato a casa 2 Leoni d’Oro, 2 Palme d’Oro, 3 Orsi d’Oro, 2 Oscar, 3 Golden Globes e 3 Bafta, incassando solo negli States 421,601,170 dollari, per una media per sala di poco superiore ai 38 milioni di dollari.

Semplicemente Ang Lee. E scusate se è poco…

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