Home Festival di Venezia Festival Internazionale del film di Roma 2009: 1° giornata con Triage e Skellig

Festival Internazionale del film di Roma 2009: 1° giornata con Triage e Skellig

Finalmente ci siamo. L’Auditorium Parco della Musica, progettato da Renzo Piano, riapre per la 4° volta le proprie porte al red carpet del Festival Internazionale del film di Roma. 137 lungometraggi e documentari, 14 film in concorso nella Selezione Ufficiale, 8 film fuori concorso nella Selezione Ufficiale, 8 proiezioni ed eventi speciali, 3 film Fuori

pubblicato 15 Ottobre 2009 aggiornato 2 Agosto 2020 09:28



Finalmente ci siamo. L’Auditorium Parco della Musica, progettato da Renzo Piano, riapre per la 4° volta le proprie porte al red carpet del Festival Internazionale del film di Roma. 137 lungometraggi e documentari, 14 film in concorso nella Selezione Ufficiale, 8 film fuori concorso nella Selezione Ufficiale, 8 proiezioni ed eventi speciali, 3 film Fuori Concorso|Anteprima – Alice nella città, oltre 30,000 biglietti già venduti ed un Auditorium ancora alle prese con gli ultimi ritocchi, in un via vai di accreditati, pubblico e operai, chi al lavoro e chi per svago, sotto il gelido sole di Roma, da giorni entrata nel freddo e pungente inverno.

Aspettando Paz Vega e Christopher Lee, attesi questa sera per l’apertura ufficiale del Festival con il film Triage, diretto dal Premio Oscar Danis Tanovic ed interpretato da un trasformato Colin Farrell, possiamo iniziare a trarre le prime impressioni sui primi due titoli visti in sala, ovvero lo stesso Triage e Skellig, goduto nella glaciale Sala Ikea.

Festival Internazionale del film di Roma 2009: 1° giornata

Triage:

Mark e David non sono solo amici, ma anche colleghi. Entrambi fotografi di guerra, nella loro vita hanno vissuto sulla propria pelle ben 11 sanguinari conflitti. Ambiziosi ed entusiasti, partono per il Kurdistan in cerca dell’inquadratura perfetta. Dopo un mese di permanenza, con gli iracheni pronti a sferrare l’attacco decisivo, Mark vuole rimanere, vista la ghiotta occasione a portata di mano, essendo loro gli unici fotografi occidentali sul posto, mentre David vuole tornare dalla moglie, incinta ed in procinto di renderlo padre. Cosa succeda realmente lo scopriremo solo alla fine della pellicola, visto che ritroviamo Mark solo, sanguinante e ferito in un ospedale locale nelle caverne di Harur. Tornato finalmente in Irlanda, Mark vive ora dopo ora lo choc vissuto. Esausto, disorientato, ferito e non preoccupato per l’amico, misteriosamente ancora non tornato a casa, Mark ricorda poco o nulla di quel che è accaduto in Kurdistan, fino alla sconvolgente verità finale…

Atteso ritorno in sala di Danis Tanovic, regista premio Oscar per No Man’s Land, Triage segue la tradizione del Festival di Roma, con film d’apertura dalle grandi aspettative ma a conti fatti incredibilmente non riusciti, per non dire brutti. Tratto dall’omonimo romanzo del corrispondente estero Scott Anderson, che ha seguito le guerre in Uganda, Beirut, Cecenia e Bosnia, Triage risulta essere uno scontato polpettone di guerra sulle tracce indelebili lasciate dai conflitti nei confronti di chi riesce a tornare a casa. L’orrore della Guerra e i suoi innumerevoli traumi, non solo fisici ma anche psicologici, sai che novità. Dinanzi ad un convincente e magrissimo Colin Farrell, troviamo Paz Vega, autentica ‘imitatrice mal riuscita’ di Penelope Cruz, e per questo totalmente fuori ruolo, ed un ‘regalato’ Christopher Lee, nei panni di uno spagnolo (sic!) responsabile della ‘purificazione dei criminali di guerra dopo la guerra civile spagnola. Assolutamente gratuito il rimando al regime franchista, così come le tante battutine nei confronti della bellicosa Francia. A scene estremamente cruente, Tanovic ne alterna alcune noiosissime, fondate su una psicologia talmente spicciola da far impallidire il Crepet di vespiana memoria, finendo per realizzare un film che lascia sinceramente poco o nulla. Deludentissimo.

Voto Federico : 5-

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Skellig

Da molti considerato un capolavoro per l’editoria dell’infanzia, Skellig di David Almond fa suoi i primissimi tiepidi applausi del Festival del Cinema di Roma 2009. Diretto da Annabel Jankel e con un trasformato Tim Roth nei panni di un atipico angelo, amante della birra, da lui considerata “nettare degli dei”, degli insetti e dei topi, mandati giù con prelibatezza, il film ruota attorno al piccolo Michael, da poco approdato insieme alla propria famiglia in una decadente e pericolante casa. Motivo del trasloco, la gravidanza della madre, incinta e pronta a regalare a Michael una sorellina. Peccato che la bimba nasca con una rara e pericolosa malformazione al cuore. Michael, combattuto dagli eventi, finisce per scoprire in giardino, all’interno di un vecchio magazzino, uno ‘strano uomo’. Sembra un barbone, non riesce ad alzarsi, è sporco, mangia insetti ed ha una ‘strana’ schiena. Accudito con amore e passione da Michael, Skelling, questo il suo nome, finirà per ritrovare le forze, finendo per svelargli il suo incredibile segreto…

Senza esaltare ma neanche annoiare, Annabel Jankel porta in sala il pluripremiato libro di Almond, aiutato da un duo di attori sublimi: il piccolo e sconosciuto Bill Milner, autentica sorpresa nell’interpretare il coraggioso, timoroso e timido Michael, e Tim Roth, trasformato grazie al make up in un “tossico angelo”, tanto spaventoso quanto dolce. Spesso troppo lento e noioso, il film riesce comunque a spingere sull’accelleratore delle emozioni, senza avere chissà quali potenze economiche alle spalle (low budget evidente), finendo per risultare un ottimo prodotto per i più piccoli, tra fantasy e formazione. In conclusione nulla di eclatante, ma sicuramente godibile

Voto Federico: 6

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