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Paolo Gioli: un cinema fatto con la testa

Un appuntamento importante domenica 29 novembre al Cinema Trevi di Roma, a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia. Proiezioni e approfondimenti su Paolo Gioli, un artista che ama il cinema quanto se stesso, e il prossimo. Tutto faceva, e fa, Gioli con ogni strumento che riguardi la macchina cinema: dalla pellicola che “strapazza” in mille

pubblicato 27 Novembre 2009 aggiornato 2 Agosto 2020 07:41

Un appuntamento importante domenica 29 novembre al Cinema Trevi di Roma, a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia. Proiezioni e approfondimenti su Paolo Gioli, un artista che ama il cinema quanto se stesso, e il prossimo.

Tutto faceva, e fa, Gioli con ogni strumento che riguardi la macchina cinema: dalla pellicola che “strapazza” in mille modi diversi, a suo talento; alla macchina da presa e a ogni altro mezzo tecnico per il film che a Gioli tecnico non risulta, anzi, e lo porta in una magica, inventiva dimensione di opera d’arte.

Devo dire che mi sento molto coinvolto in questa iniziativa che mi ha riportato alla memoria tempi- seconda parte degli anni Sessanta e anni Settanta e Ottanta- in cui la ricerca era pane di tutti i giorni per tanti giovani a caccia non solo di novità ma di senso, nella passione per il cinema e la ideazione di forme inedite. Forme capaci di rendere la voglia di mangiare il tempo presente e preparare pasti d’arte per il futuro.

L’artista, e non regista, Gioli ha fatto piccoli film che, fin dal titolo, annunciano un’ansia che si traduce in proposte di grande ambizione ma senza spocchia, senza presunzione, con grazia e misura : “Tracce di tracce”, “Finestra davanti a un albero”, “Farfallio”, “Volto sorpreso al buio”, “1973”…Sono film che non hanno trama e che non si possono descrivere come siamo abituati a fare per le pellicole che giocano il cinema solo sul tavolo della scommessa spettacolare.

Bisogna vederli per capirli e apprezzarli. Per fortuna, è possibile farlo, al di là dell’appuntamento romano. Per l’occasione è uscito un bel libro Imprint cinema Paolo Gioli un cinema dell’impronta, Federico Carra Editore, Centro Sperimentale, a cura di Sergio Toffetti e Annamaria Licciardello. Commenti, interviste, documenti. Uno strumento utilissimo, corredato da un dvd in cui sono contenuti i film.

Incoraggio gli amici di Cineblog , e tutti coloro che amano il cinema, e le immagini, a prenderne possesso. Faranno un bel viaggio da ieri ad oggi, in questi nostri giorni in cui il computer e internet cercano di salvare la polpa del cinema: la fantasia (che spesso latita nel cinema che si proietta o nelle tv che si scatenato nella ripetitività). Ben tornato, Paolo Gioli. Artista d’attualità.