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Tulpa: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Il film di Federico Zampaglione ha convinto o no i critici?

di carla
pubblicato 24 Giugno 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 13:01

E’ arrivato al cinema il terzo film di Federico Zampaglione, dal titolo Tulpa, dove dirige la compagna Claudia Gerini. Dopo aver letto la nostra recensione, oggi diamo un’occhiata alle recensioni Americane e Italiane. Nel frattempo ci è arrivata una mail in cui ci comunicano che “una casa di produzione inglese specializzata in cinema horror, la Prolific Films, ha voluto sondare la disponibilità del regista per girare due film, direttamente in Inghilterra”. Ecco cosa ha dichiarato Federico Zampaglione:

“Credo di aver totalmente spiazzato il pubblico, nessuno si aspettava dopo l’elegante Shadow, un giallo così estremo, sporco e senza alcuna regola… dividere così tanto è motivo di grande orgoglio , vuol dire che ciò che ho fatto ha una sua personalità ed il caos in rete ha evidentemente portato buoni frutti. Mi piacerebbe far base in UK per girare film, lì c’è lo spazio giusto per il mio cinema di sangue.”

Ed ora le recensioni di Tulpa:

Dario Zonta – l’Unità: Un cast rilevante per un film che non ha però nella recitazione il suo momento decisivo, come l’horror vuole. Anzi Zampaglione sembra voler lavorare su una certa approssimazione, scatenando la sua energia e fantasia sulle scene più cruente e difficili (…) Non siamo sicuri, per dirla tutta, che questa sfida sia stata vinta, eppure ci sembra giusto averci provato, come ci sembra giusto sottolineare la prova di Claudia Gerini che si è concessa alla visione conturbante del Zampaglione suo pigmalione.

Massimo Bertarelli – il Giornale: Delirante giallo privo di senso oltre che di suspense, rifritto con le frattaglie dei film di Argento.

Paolo D’Agostini – la Repubblica: Tulpa, apprendiamo dal film omonimo, è termine che ci parla di buddismo tibetano e meditazione: della quale è una possibile materializzazione o visualizzazione sotto varie sembianze. Boh. Federico Zampaglione è un musicista (Tiromancino) ma fa anche il regista di film di paura, e questo è il terzo, nell’ammirazione per Dario Argento. L’autore Dardano Sacchetti è una vecchia conoscenza del cinema di genere, paura ma anche azione, di cui è stato prolificissimo inventore: a lui si attribuisce la creazione del Monnezza. Claudia Gerini è una top manager con uffici fastosi e asettici (Eur di Roma), e nelle poche ore di non lavoro si tuffa nel gorgo di un club gestito da un pauroso guru dove partecipa a orge di ogni tipo. Ma una mano (vendicatrice, giustiziera, moralizzatrice?) guantata di gomma nera comincia a sterminare frequentatori del club e colleghi della protagonista. Sappiamo tutti che il cerchio si sta stringendo intorno a lei. Il cinema di paura non si discute, si ama (o no). E, dal punto di vista del “no”, ci si domanda come fa la combinazione sesso/paura a risultare tanto noiosa.

Anton Bitel – Little White Lies: l’ironia è il vero assassino del film in agguato nell’ombra cercando la sua strada attraverso la generica forma del giallo, con risultati disordinati, o forse Tulpa è semplicemente, senza ironia, una terribile orribile pellicola.

Shaun Munro – What Culture: Se Tommy Wiseau dovesse mai fare un film giallo, finirebbe probabilmente per fare qualcosa di simile.

Ps. Tommy Wiseau è il regista di The Room, considerato “uno dei peggiori film mai fatti”.

    Tulpa (Italia 2012 – Horror). Di Federico Zampaglione con Michele Placido, Claudia Gerini, Michela Cescon, Ivan Franec, Laurence Belgrave, Piero Maggiò, Federica Vincenti e Crisula Stafida.