Home Curiosità Il cinema su chiavetta Usb, una buona idea espressa male

Il cinema su chiavetta Usb, una buona idea espressa male

Ricevo ora un comunicato stampa che mi fa molto pensare. La Cine1, una socità di distribuzione indipendente, propone infatti un innovativo metodo di fruizione domestica del cinema. Grazie ad un accordo con la Paramount infatti saranno presto disponibili due titoli su chiavetta Usb, numerata e a edizione limitata.L’idea potrebbe non essere malaccio. Peccato che proseguendo

pubblicato 15 Febbraio 2010 aggiornato 2 Agosto 2020 04:32


Ricevo ora un comunicato stampa che mi fa molto pensare. La Cine1, una socità di distribuzione indipendente, propone infatti un innovativo metodo di fruizione domestica del cinema. Grazie ad un accordo con la Paramount infatti saranno presto disponibili due titoli su chiavetta Usb, numerata e a edizione limitata.

L’idea potrebbe non essere malaccio. Peccato che proseguendo la lettura del comunicato il castello di carte crolli inesorabilmente. Scaricare dalla rete un film in modo legale, a volte, può sembrare un’operazione complicata e l’utente medio spesso desiste da questa opportunità perché il meccanismo è complesso e macchinoso. Pensare però che un supporto versatile come una memoria flash possa semplificare l’acquisto potrebbe dare via libera a un mercato che oggi non riesce a trovare la sua nicchia, è solo una vana utopia!

Ecco infatti la delusione, mentre speravo che questa distribuzione si occupasse di film come The Road, che per vari motivi non riesce a trovare un canale distributivo, invece i titoli scelti per il lancio lasciano pochi dubbi rispetto al target con cui si vuole relazionare questo distributore. I titoli scelti sono infatti Star Trek e Transformers – The revenge of the Fallen, due blockbuster già usciti su ogni tipo di supporto immaginabile. Certo la chiavetta ha un design che un collezionista di gadget non può lasciarsi scappare, ma costano la bellezza di 49€ e possono essere utilizzate su un massimo di 6 computer.

Io lancio così il mio appello. Se la distribuzione si propone come innovativa e indipendente che lo sia davvero, il mercato c’è ma bisogna crederci.