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cineblog@berlinale: Un piccolo Puzzle che mi ha fatto felice

Puzzle (Argentina – 2009) di Natalia Smirnoff con Arturo Goetz, Gabriel Goity, María Onetto, Henny Trayles, Mirta Wons. Si può raccontare tanto con storie piccolissime. Con questa modesta morale da Esopo in tasca siamo usciti stasera dal cinema, dopo l’anteprima mondiale di Rompecabezas (Puzzle) il primo film della regista argentina Natalia Smirnoff, presentato nella sezione

pubblicato 20 Febbraio 2010 aggiornato 2 Agosto 2020 04:19

Puzzle (Argentina – 2009) di Natalia Smirnoff con Arturo Goetz, Gabriel Goity, María Onetto, Henny Trayles, Mirta Wons.

Si può raccontare tanto con storie piccolissime. Con questa modesta morale da Esopo in tasca siamo usciti stasera dal cinema, dopo l’anteprima mondiale di Rompecabezas (Puzzle) il primo film della regista argentina Natalia Smirnoff, presentato nella sezione ufficiale della Berlinale, e in corsa per l’Orso d’Oro.

Stacco. Flash Back. L’anno scorso in uno degli ultimi giorni è stato presentato La Teta Asustada, The Milk of Sorrow, della peruviana Claudia Llosa, anche lei al suo primo film, che poi ha vinto l’orso d oro. E Non solo. Ora è stato nominato per l’Oscar come miglior film straniero.

La legge dei grandi numeri impedisce aspettarci che questo accada anche quest’anno. Ma le analogie sono talmente tante (le registe sono entrambe latinoamericane, provengono cioè da una cinematografia molto amata dai selezionatori della Berlinale) che tutti abbiamo assistito con un occhio attento alla presentazione di questo pomeriggio.

Secondo me Puzzle è un film molto più bello e maturo, di quello di Llosa. È La storia piccola piccola di una donna che vive in Zona sud di Buenos Aires nei quartieri modesti della affascinante periferia porteña. Maria del Carmen, la protagonista, non fa altro che occuparsi della sua famiglia, un marito e due figli che la adorano ma le esigono anche molto (si siedono a tavola e non muovono un dito, pretendono che faccia la spesa ricordandosi dei desideri di ognuno etc); è una casalinga, senza molti altri interessi nella vita. L’equilibrio si rompe quando riceve come regalo il giorno del suo compleanno un puzzle.

Maria scopre di avere un talento innato per comporre puzzle complicatissimi. Un giorno in un negozio trova l’annuncio di un signore che cerca qualcuno per allenarsi per tornei di puzzle in vista del mondiale in Germania. Conosce così Roberto e inizia ad allenarsi con lui…

Il film è lento ma mantiene sempre l’attenzione alta anche grazie ad un uso intelligente di una musica originale molto interessante. Le immagini sono calde, i dettagli parlano e formano dei personaggi credibili in una storia che ha molta grazia, delicatezza e gusto. Oltre ad avere una vera e propria storia che cresce e si sviluppa. Credetemi, non è scontato. Abbiamo visto molti film in questi giorni senza né capo né coda.

Se non avesse vinto un film latinoamericano, opera prima, già l’anno scorso, direi che Puzzle ha buone opportunità di vincere. Stando così le cose è più difficile. Ma il film è davvero molto bello.

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