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CineBlog consiglia: Il Miglio Verde

Cinque anni dopo Le ali della libertà, Franck Darabont gira ancora un film ambientato in un carcere, ancora tratto da un romanzo di Stephen King. La storia è narrata da Paul Edgecomb (un sempre bravo Tom Hanks), ormai anziano: ricorda Coal Mountain Louisiana State Penitentiary, dell’angosciante “miglio verde”, e del giorno in cui arrivò il

5 Maggio 2006 15:22
Locandina Cinque anni dopo Le ali della libertà, Franck Darabont gira ancora un film ambientato in un carcere, ancora tratto da un romanzo di Stephen King. La storia è narrata da Paul Edgecomb (un sempre bravo Tom Hanks), ormai anziano: ricorda Coal Mountain Louisiana State Penitentiary, dell’angosciante “miglio verde”, e del giorno in cui arrivò il gigante John Coffey, condannato alla pena di morte con l’accusa di aver ucciso due bambine. Il suo arrivo porterà grazia e speranza nel carcere e anche nella vita di Paul, anche perchè John è in grado di assorbire, letteralmente, i mali…
C’è da dire subito che IL MIGLIO VERDE è lungo, lunghissimo (uomo avvisato, mezzo salvato!). 188 minuti si fanno sentire, sinceramente, in più di un’occasione: ma il racconto ha un certo fascino, e la regia di Darabont tiene bene l’insieme. Si guarda comunque senza problemi, e ci si emoziona: anche se qualcuno ci vede un po’ di buonismo di troppo… Ma il fascino del “sovrannaturale”, di questi miracoli così sorprendenti e la tristezza che spesso la pellicola trasmette sono punti a favore.
Ottimo Michael Clarke Duncan, nominato all’Oscar e al Golden Globe senza ottenere nessun premio.
Stasera, 21.00, RaiDue