Home Curiosità Un camorrista per bene – Il trailer dell’anti-Gomorra partenopeo

Un camorrista per bene – Il trailer dell’anti-Gomorra partenopeo

Un camorrista per bene è stato presentato come l’anti-Gomorra, sembra quasi un manifesto a favore di una realtà che invece l’accoppiata Saviano/Garrone ha cercato di stigmatizzare. Il film di Renzo Acri, girato con pochi mezzi in digitale, per ora avrà una distribuzione limitata ad alcune sale del circuito napoletano, non nuovo a questo tipo di

5 Marzo 2010 08:00

Un camorrista per bene è stato presentato come l’anti-Gomorra, sembra quasi un manifesto a favore di una realtà che invece l’accoppiata Saviano/Garrone ha cercato di stigmatizzare. Il film di Renzo Acri, girato con pochi mezzi in digitale, per ora avrà una distribuzione limitata ad alcune sale del circuito napoletano, non nuovo a questo tipo di diffusione (basta ricordare il fenomeno di Annaré di Ninì Grassia). Il cast del film è stato selezionato con un casting via facebook.

Il regista Renzo Acri ha dichiarato che la Camorra tocca solo il 3% della popolazione di Napoli (ndr: non credo che sia una percentuale da poco) e ha scelto di raccontare una storia per dimostrare che nei vicoli partenopei c’è anche dell’altro. Ma qualcosa di questo progetto non torna…

Per farlo infatti Acri ha scelto di raccontare la storia di Vincenzo Barbetta, camorrista di spicco negli anni ottanta che torna redento da diciotto anni di 416 bis, e cerca di diventare un produttore discografico per lanciare un giovane talento palermitano. Nel tempo libero però Vincenzo si diletta di fare piazza pulita dei violenti malavitosi che imperversano a Napoli, in omaggio ai “santi” camorristi di una volta.

Il lunghissimo trailer che potete vedere qui sopra può dare un’idea di cosa è il film. Risparmiamo ogni tipo di commento estetico e vorremmo poterlo fare anche rispetto a quello etico ma ci ricacciamo tutto in gola perché consapevoli che non sia corretto dare opinioni senza avere visto l’opera per intero. Il progetto però non si presenta certo come “educativo” e le polemiche sorte a proposito sono già parecchie.