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Bondi promette fondi per il cinema più trasparenti e il divieto ai minori di 10 anni

Il tema delle sovvenzioni statali al mondo del cinema è un argomento di grande dibattito tra oppositori e sostenitori. L’unica cosa certa è che come è attuato oggi non funziona. Arriva oggi una nuova proposta dal ministro Bondi per rendere i contributi pubblici più efficienti e trasparenti, ma sarà vero?Le agenzie hanno infatti battuto la

pubblicato 30 Luglio 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 22:01


Il tema delle sovvenzioni statali al mondo del cinema è un argomento di grande dibattito tra oppositori e sostenitori. L’unica cosa certa è che come è attuato oggi non funziona. Arriva oggi una nuova proposta dal ministro Bondi per rendere i contributi pubblici più efficienti e trasparenti, ma sarà vero?

Le agenzie hanno infatti battuto la notizia che il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi ha confermato il semaforo verde da parte del governo al ddl su cinema ed enti culturali. Ma cosa significa?

Il disegno di legge firmato dal ministro dei Beni Culturali Sandro propone nuove regole per il finanziamento pubblico agli enti culturali e alla produzione cinematografica. Dovremo aspettare però la fine dell’estate perché il testo di legge sarà definitivamente valutato dalle per essere reso esecutivo. Il testo integrale non è ancora noto, ma secondo voci dei corridoi di Palazzo, Bondi avrebbe anticipato parte delle modifiche sulla riforma delle fondazioni (che ha suscitato non poche polemiche, in primis del Teatro alla Scala).

La legge da approvare conterrebbe nuove tax credit e tax shelter, ovvero le regole per la defiscalizzazione per il cinema. Bondi ha anche parlato con un certo orgoglio a proposito della riforma delle modalità di assegnazione del contributo statale a sostegno delle istituzioni culturali, contenuta nel più ampio disegno di legge riguardante il cinema. Un provvedimento, a suo dire che, che aggiungerebbe trasparenza, efficienza ed efficacia degli interventi, superando i vecchi automatismi nella distribuzione dei fondi.

Bondi sarebbe intervenuto a modificare in parte la legge Urbani, sottolineando che l’intervento diretto dello Stato sia incentrato su opere prime e seconde, cortometraggi e documentari. Tra gli altri aspetti si introdurrebbe un nuovo divieto per il pubblico in sala, dopo i VM18 e i VM14, potrebbe entrare in vigore una nuova fascia di garanzia dedicata ai più piccoli, il VM10.

Sarà una buona legge? Per ora non ci sono commenti da parte dei cineasti, ma li aspettiamo a breve!