Home Locarno Film Festival Locarno 2010, Pietro di Daniele Gaglianone prenota un posto nel Palmares?

Locarno 2010, Pietro di Daniele Gaglianone prenota un posto nel Palmares?

Lunghi applausi e commozione per la proiezione, ieri, di Pietro di Daniele Gaglianone in Concorso al Festival internazionale del Cinema di Locarno. Il film, ambientato in una Torino dove regna la desolazione dei sentimenti umani, racconta la storia di un ragazzo che per vivere distribuisce volantini e sopporta suo malgrado le prepotenze del fratello maggiore

pubblicato 9 Agosto 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 21:47


Lunghi applausi e commozione per la proiezione, ieri, di Pietro di Daniele Gaglianone in Concorso al Festival internazionale del Cinema di Locarno. Il film, ambientato in una Torino dove regna la desolazione dei sentimenti umani, racconta la storia di un ragazzo che per vivere distribuisce volantini e sopporta suo malgrado le prepotenze del fratello maggiore tossicodipendente.

Il film, di cui avremo presto modo di parlare in modo più approfondito, è la dimostrazione che anche in Italia è possibile fare del vero cinema indipendente. Prodotto da Gianluca Arcopinto, Pietro è stato girato con 12 giorni di shooting ed è costato l’esigua cifra di 120 mila euro (che diventerebbero 300 se le maestranze avessero ricevuto i dovuti compensi). Se prendete come termine di confronto il cortometraggio Armandino e il madre, sempre presente a Locarno, realizzato da Valeria Golino e pensate che c’è alla base praticamente lo stesso budget, lascio a voi ogni tipo di riflessione.

Ieri è stata la giornata del grande John C Reilly con cui abbiamo avuto un breve scambio di battute, ma ne parleremo a breve. Oggi invece è il concorso a fare la parte principale del programma con ben tre film presentati: alle 14:00 il lussemburghese La Petite Chambre, di Stéphanie Chuat che racconta il difficile rapporto tra l’anziano Edmond e la sua infermiera Rose. Alle 16:15 è la volta del curioso canadese dal titolo Curling, di Denis Côté in cui una ragazzina scopre che oltre la strada di casa ci può essere qualcosa di spaventoso. Alle 18.30 invece è la volta di Cold Weather dell’americano Aaron Katz in cui un’amicizia casuale si trasforma in un’avventura degna dei detective dei romanzi gialli.

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