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Locarno 2010: Daniele Gaglianone e il cast presentano Pietro

Difficilmente si è vista una così grande commozione alla presentazione di un film, senza che questo porti con se un lutto o una disgrazia. Accade questo invece al Festival del cinema di Locarno, dove Daniele Gaglianone riesce a stento a trattenere le lacrime e prima di riuscire a parlare della storia di Pietro, il film

pubblicato 10 Agosto 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 21:46


Difficilmente si è vista una così grande commozione alla presentazione di un film, senza che questo porti con se un lutto o una disgrazia. Accade questo invece al Festival del cinema di Locarno, dove Daniele Gaglianone riesce a stento a trattenere le lacrime e prima di riuscire a parlare della storia di Pietro, il film che presenta in concorso, ha dovuto ricomporsi per alcuni minuti. La storia di Pietro, precario del volantinaggio sottomesso alla figura del fratello tossicodipendente, è una metafora del abbrutimento dei rapporti umani, in un mondo dove sembra che non ci sia più spazio per un punto di vista candido e ingenuo come quello del protagonista.

Daniele Gaglianone (regista): a volte un film per chi li realizza non è solo un film, ma qualcosa di più importante. Questo film nasce tre anni fa in un momento un po’ particolare della mia vita, con uno stato d’animo abbastanza furente per una serie di motivi anche legati al cinema, il mio lavoro. Era un periodo in cui sembrava che le cose non dovessero andare per il verso giusto e in cui ho pensato di essere tagliato fuori, di non trovare uno spazio. Allora mi è venuta in mente questa storia, che è marginale come i suoi personaggi. Quasi fosse una risposta a quelli che mi accusavano di essere troppo radicale. Per fortuna non sono mai stato solo e ho avuto intorno persone che mi hanno supportato. Questa storia è nata perché con questo stato d’animo ho notato cose che prima non avrei notato. Ho incontrato persone come Pietro, persone invisibili e che non hanno alcuna voce in capitolo ne’ pensano di poterla avere. Ho pensato di raccontare la storia di un ragazzo che fa volantinaggio come lavoro. Era una storia che non ha avuto una vita facile dal punto di vista produttivo, era una scommessa difficile. Abbiamo deciso di provare lo stesso a realizzare il film, autoproducendolo con il minimo dei soldi. Non abbiamo chiesto sovvenzioni ma sul budget è meglio parlare col produttore.

Foto | Carlo Prevosti
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone

Gianluca Arcopinto (produttore) – Il film dovrebbe essere costato circa 360 mila euro, ma visto che Pietro Casella e moltissimi altri del cast, sia attori che tecnici, hanno lavorato praticamente gratis per poter realizzare i 12 giorni di shooting che sono stati necessari per le riprese. Le spese vive che abbiamo dovuto sostenere infatti si aggirano intorno ai 120 mila euro, una cifra minima se pensate che alcuni cortometraggi hanno costi anche superiori. Abbiamo preferito evitare di chiedere fondi ministeriali perché si sarebbero dilatati molto i tempi e Pietro era un film che andava fatto, ora o mai. Per fortuna abbiamo poi avuto il supporto di Lucky Red, un distributore coraggioso che ha deciso di portare in sala il film a partire dal 20 di Agosto.

Daniele Gaglianone – La prima versione della sceneggiatura era molto diversa da quella che vedrete al cinema, ma da subito ho pensato al ruolo di protagonista per Pietro Casella, anche se lui come gli altri attori vengono dal mondo del cabaret. La loro trasformazione in attori drammatici è stata sorprendente. Il mio protagonista non è una persona reale, ma si riferisce a tanti senza nome che vivono nell’ombra, in compenso Pietro Casetta ci racconta di essersi ispirato a un ragazzo con una disabilità psichica che ha avuto modo di frequentare, mentre Francesco Lattarulo ha attinto dalla sua esperienza di servizio civile in una comunità di tossicodipendenti per la sua parte.

Il film si chiama infatti Pietro perché nella stesura della sceneggiatura perché avevo in mente proprio Casella e ho cominciato a chiamarlo come lui, Pietro appunto. Nonostante il tema triste del film, sul set ci siamo divertiti molto e ci sono stati dei momenti molto intimi, creando grande complicità, tanto che mi sono convinto che quello fosse il titolo giusto. Le riprese sono durate solo 12 giorni, ma il lavoro di preparazione è stato lungo e intenso. Dovendo girare in poco tempo, abbiamo dovuto preparare tutto benissimo, quando abbiamo girato 9 minuti in un giorno nessuno ci poteva credere! Gianluca allora mi ha detto che sono pronto per le fiction televisive. Io infatti credo che questo sia un film televisivo, per una televisione che non esiste, ma questo è un altro discorso!

Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone
Pietro di Gaglianone

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