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Chiamata da uno sconosciuto

WHEN A STRANGER CALLSdi Simon West; con Camilla Belle, Tommy Flanagan, Katie Cassidy, Tessa Thompson.“Hai controllato i bambini?”. Questa domanda ha terrorizzato gli spettatori di Quando chiama uno sconosciuto, un piccolo (ed abbastanza introvabile) cult del ’79. Ed ora la stessa frase ritorna a far rabbrividire in questo remake. Che non è veramente un remake,

pubblicato 9 Luglio 2006 aggiornato 3 Agosto 2020 04:27

WHEN A STRANGER CALLS
di Simon West; con Camilla Belle, Tommy Flanagan, Katie Cassidy, Tessa Thompson.

“Hai controllato i bambini?”. Questa domanda ha terrorizzato gli spettatori di Quando chiama uno sconosciuto, un piccolo (ed abbastanza introvabile) cult del ’79. Ed ora la stessa frase ritorna a far rabbrividire in questo remake. Che non è veramente un remake, non riprende pari pari le situazioni dell’originale, se ne distacca e crea un film diverso che parte solo dall’idea di base: una baby-sitter, una casa isolata, un serial killer. Ed un telefono che non smette, per un motivo o per l’altro, di squillare. Protagonista di questo Chiamata da uno sconosciuto è Jill, una liceale che si trova a dover fare la baby-sitter a due bambini di una ricca coppia amica del padre perchè in punizione, a causa di una salata bolletta del cellulare. Come dice il trailer, Jill pensa sarà una serata tranquilla, anche monotona in confronto a ciò che poteva essere la serata al falò con gli amici. Ma ovviamente inizieranno delle strane telefonate… Simon West ha diretto un film mediocre come Lara Croft: Tomb Raider, e ci si poteva aspettare di tutto da questo film: eppure mantiene le promesse, e non è poco. Dopo un inizio un po’ lunghino con dei titoli iniziali un po’ troppo interminabili, un prologo “utile” ad inoltrare lo spettatore nella storia, inizia il vero film. Un film fatto di nulla, eppure angosciante e teso. Fino all’epilogo non accade praticamente alcunchè, ma è questo il punto di forza della pellicola: che riesce a mantenere incollato lo spettatore che non si aspetta da un thriller solo sangue e morti ammazzati alla poltrona. Fino al finale, con una postilla che cita De Palma. Un thriller quindi decente, riuscito soprattutto grazie alla scenografia, quella splendida villa piena di tecnologie tanto belle quanto pericolose e inquietanti, che sarà lo sfondo (ma allo stesso tempo più importante di qualsiasi attore) di questo sadico gioco tra gatto e topo. Un semplice filmetto di genere che ha qualche bella carta da giocarsi, in definitiva, e che potrà appassionare un certo tipo di pubblico ben predisposto, ma forse un po’ fuori tempo massimo: dopotutto moltissimi film hanno già (ri)usato impropriamente l’idea dell’originale, e Craven ha già citato questo nel suo bellissimo prologo di Scream

Voto Gabriele: 6