Home Curiosità Woody Allen: “Se tornassi indietro farei il ballerino”

Woody Allen: “Se tornassi indietro farei il ballerino”

La protagonista Kate Blanchett: “Per la maggior parte del film ho pensato che lui mi considerasse terribile.”

pubblicato 16 Luglio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 11:59

Woody Allen a 79 anni non ha certo intenzione di andare in pensione: con il suo nuovo film, Blue Jasmine, a breve in uscita nelle sale USA, il regista americano pensa già ai progetti futuri. Ma recentemente si è concesso alla stampa per qualche riflessione su questa storia liberamnete ispirata alla figura di Ruth Madoff, interpretata da Kate Blanchett, moglie del finanziere Bernard, responsabile di una delle più grandi truffe finanziarie di tutti i tempi.

Allen torna a New York dopo aver lungamente divagato a Londra con Match Point, nella capitale catalana con Vicky, Cristina, Barcelona, Parigi con l’acclamato Midnight in Paris e Roma in To Rome with Love. Wall Street e i suoi peccati, la cadute degli dei del denaro:

“Ho seguito tutta la storia sui giornali, come tutto gli altri, ma non mi ha influenzato mentre realizzavo il film.”

Che infatti è incentrato sulla figura della moglie del finanziere criminale, alle prese con un matrimonio fallito e la necessità di trovarsi un lavoro comune per sopravvivere. Un tema drammatico, ma il regista non dimentica mai una delle sue regole fondamentali, intrattenere il pubblico:

“Io penso all’intrattenimento, questo è il mio primo obbligo. Poi se si può anche dire qualcosa, fare delle affermazioni profonde o chiarire un personaggio, creare emozioni nella gente, intristirle o farle divertire, ma è tutto un extra. Ma fare critica sociale o psicologia senza fare intrattenimento è un puro esercizio di stile. E’ una lezione accademica.”

Nonostante questo, Allen è forse uno dei registi statunitensi che più invita il pubblico alla riflessione, anche nelle commedie, dove la risata non è mai automatica:

“Penso di essere sempre stato un tipo riflessivo e penso che sia stato sia un punto di forza, ma anche di debolezza. All’inzio della mia carriera, quando stavo girando Io e Annie, c’erano tutti questi personaggi cerebrali che parlavano della vita, pensavano alla morte e al significato della vita e al perché le relazioni non funzionavano. Verbalizzavano tutti i loro pensieri, riflettevano sempre. Ma ora non penso di esserlo più, arrivato in punto di morte. Ma si ottiene consapevolezza, anche se io ero consapevole di invecchiare già a 14 anni.”

Guardandosi indietro il regista avrebbe forse intrapreso un’altra strada, ma come sempre, quando parla lui, distinguere tra serietà e ironia è praticamente impossibile:

“Forse sarei stato più felice se avessi fatto il romanziere. Lo scrittore sta seduto a casa, scrive e se non ti piace lo butti via. Io tutte le volte che getto via una scena butto 100 mila dollari… Forse sarebbe stata un’idea migliore. O magari fare il musicista. Se potessi realmente tornare indietro penso che però farei il ballerino.”