Home Box Office Faccio un salto all’Avana straccia Cappuccetto rosso sangue e World Invasion per numero di copie

Faccio un salto all’Avana straccia Cappuccetto rosso sangue e World Invasion per numero di copie

La settimana di Pasqua dal punto di vista cinematografico è sempre particolarmente ambigua. Perché se da una parte è festa, dall’altra, con l’arrivo della bella stagione e dello storico ponte, molti italiani fuggono dalle grandi città, e conseguentemente dai cinema. Eppure questa Pasqua 2011 verrà innegabilmente ricordata per l’incredibile peso, ormai lampante, dato alla commedia

pubblicato 20 Aprile 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 12:50

La settimana di Pasqua dal punto di vista cinematografico è sempre particolarmente ambigua. Perché se da una parte è festa, dall’altra, con l’arrivo della bella stagione e dello storico ponte, molti italiani fuggono dalle grandi città, e conseguentemente dai cinema. Eppure questa Pasqua 2011 verrà innegabilmente ricordata per l’incredibile peso, ormai lampante, dato alla commedia made in Italy non solo dai distributori, ma anche dagli esercenti. Perché se Winnie the Pooh – Nuove avventure nel bosco dei 100 acri esce oggi in appena 71 copie, insieme a L’altra verità di Ken Loach, lanciato in 70 copie, sono gli altri titoli del fine settimana a lasciare a bocca aperta.

Perché dinanzi ad un piatto che ci offre Faccio un salto all’Avana, Cappuccetto Rosso Sangue e World Invasion, è incredibilmente il primo titolo a stracciare i concorrenti per numero di copie a disposizione. D’altronde Medusa nell’ultimo anno è diventata una vera e propria corazzata distributiva, tanto da ‘permettersi’ di lanciare il film di Dario Baldi, e interpretato da Enrico Brignano e Francesco Pannofino, in 320 copie. Battuto il film della Warner, fermo a 300 copie, con l’alien movie della Sony quasi ‘umiliato’ dalle sue 170 copie.

Dati alquanto curiosi, che ci mostrano una commedia tricolore capace di stracciare, ancora una volta, i blockbuster americani, grazie anche ad una quota di mercato che vede il cinema nostrano crescere in maniera esponenziale, a dispetto della fetta statunitense, sempre più ridotta.