Home Recensioni Tyrannosaur: recensione in anteprima dal Los Angeles Film Festival 2011

Tyrannosaur: recensione in anteprima dal Los Angeles Film Festival 2011

Paddy Considine dirige il film drammatico Tyrannosaur: ecco la recensione di Cineblog, in super anteprima da Los Angeles

di vanessa
pubblicato 20 Giugno 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 10:58

Tyrannosaur (Tyrannosaur – UK, 2011 – Drammatico), 91min., di Paddy Considine con Peter Mullan, Olivia Colman, Eddie Marsan.

Joseph (Peter Mullan) è un uomo problematico, con un temperamento molto violento che lo ha lasciato con il tempo senza amici. Dopo aver fatto a botte per l’ennesima volta, incontra Hannah (Olivia Colman) ad un negozio dell’usato e i due si trovano a confortarsi l’uno nell’altro, con i loro problemi , il loro senso di vuoto e di solitudine.

Se volete passare una serata romantica e guardarvi un film che racconta una storia d’amore, forse questa non è tra le più convenzionali per il senso di violenza e tristezza che pervade all’interno di essa. Ma al di là di questo, Tyrannosaur è sicuramente da vedere. Il film, che ha avuto la sua prima al Sundance, partecipa al Los Angeles Film Festival nella sezione Summer Showcase, in lizza per l’Audience Award.

Già nei primi minuti vi capiterà di volervi coprire gli occhi: Joseph, preso da uno scatto d’ira uccide accidentalmente il suo cane dopo averlo preso a calci e si sente terribilmente in colpa. Il giorno dopo prende a sassate la vetrina di una banca. Il giorno dopo ancora fa a botte in un bar e, per svignarsela, John si rifugia in un negozio dell’usato di una chiesa locale, dove incontra Hannah.

Tyrannosaur-foto_FILM

Proprio questa donna sembra essere la sua salvezza anche se, anche lei ha dentro un forte dolore, dovuto dalla violenza del marito (Eddie Marsan) che ha problemi di alcolismo e che la picchia. Molto forte è la scena in cui lei fa finta di dormire e il marito ubriaco per l’ennesima volta torna a casa e urina su di lei. Per questo Joseph e Hannah diventano l’uno il conforto dell’altra. Joseph si trova per la prima volta a mettere in questione la sua capacità di essere in grado di aiutare qualcuno, visto la recente morte della moglie che lui affettuosamente chiamava Tyrannousaur per la sua obesità. Di sicuro Joseph non è il solito sfigato con il quale simpatizziamo e per il quale proviamo una gran pena.

Hannah è cristiana mentre Joseph non trova nessun conforto nella religione, ma nonostante questo hanno in comune la difficoltà ad esprimere le loro frustrazioni attraverso la comunicazione e a reagire al loro stato depressivo. Una via d’uscita c’è ma la bravura del regista è posticiparla in continuazione e non rendere il film troppo prevedibile. Certe scene risultano difficili da guardare, perché, diciamolo, il film non è sicuramente per tutti ma nonostante questo non troverete nessuno che lascia la sala a metà. E’ questo il grande merito di Considine: riuscire a incuriosire lo spettatore su quello che succede nella scena dopo, anche se è come se venisse colpito allo stomaco, fino alla fine.

Paddy Considine, già attore conosciuto in Gran Bretagna non solo autore della sceneggiatura ma alla regia per la prima volta, mette sullo schermo una storia di redenzione che intervalla momenti di humour ad altri di compassione verso i personaggi, senza però mai troppo pietismo. Tyrannosaur è molto realistico, soprattutto grazie alla performance di Mullan, Colman e Marsan, che sono sicuramente l’anima del film. Ottimi i dialoghi, così come l’estetica dark del film.

Voto di Vanessa: 7
Voto di Gabriele: 7

Attualmente non è prevista un’uscita in Italia.