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CineBlog consiglia: Krámpack

Cosa vuol dire la parola krampack? Semplicemente masturbarsi reciprocamente. E’ il rituale che attuano Dani e Nico, sedicenni in pieno periodo di scoperte sessuali e non, ogni notte quando vanno a dormire nella casa per le vacanze in una cittadina balneare vicino a Barcellona. Un gioco, un piacere disinteressato e in fondo una cosa comunissima

6 Agosto 2006 16:40

Cosa vuol dire la parola krampack? Semplicemente masturbarsi reciprocamente. E’ il rituale che attuano Dani e Nico, sedicenni in pieno periodo di scoperte sessuali e non, ogni notte quando vanno a dormire nella casa per le vacanze in una cittadina balneare vicino a Barcellona. Un gioco, un piacere disinteressato e in fondo una cosa comunissima a tantissimi ragazzi. Ma Dani incomincerà a provare più che un’amicizia verso l’amico, sentirà un sentimento che gli farà prendere finalmente coscienza di sè.
E chi se lo aspettava che questo film ormai “vecchio” di ben 6 anni, sarebbe passato in tv, anche se ad un orario mostruoso? Anche perchè Krampack di Cesc Gay (sono inutili le battute che si sentono in giro, chiaro?) ha partecipato al Festival di Giffoni ed il suo target è quello dei ragazzi: e oltretutto si è beccato anche il divieto ai minori di 14 anni. E poi staremmo facendo progressi?
Chiusa questa polemica, il film ha avuto qualche critica: leggero, troppo, senza emozioni. Leggero sì, e giustamente, ma non troppo, perchè le emozioni, le fragilità, la “stupidità” (che poi stupidità non è, parliamone pure) dell’adolescenza ci sono tutte. Un ragazzo che vuole per forza fare sesso con coetanee (“Non voglio compiere diciassette anni senza aver mai scopato”) e un ragazzo che vorrebbe vivere un sentimento puro con una persona del suo stesso sesso e ci vuole provare (“Se io morissi tu che faresti?”). C’è poi il coraggio del regista di andare anche un po’ oltre i soliti cliche: qualcuno potrebbe rimanere spiazzato nel vedere un accenno (velato) di penetrazione.
Straordinario il protagonista Fernando Ramallo, e bravi anche gli altri giovani attori: il film è da vedere assolutamente in lingua originale. Il cinema spagnolo è vivo, e non solo grazie al magnifico Almodovar.
Stanotte, 01.25, Italia 1