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Seconda Guerra Mondiale: i migliori film nell’anniversario dell’inizio del conflitto

Il 1° settembre 1939 le armate di Hitler invasero la Polonia, scatenando una guerra che avrebbe ambiato per sempre il mondo. Ecco i cinque film da non perdere.

pubblicato 1 Settembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:17

1° settembre 1939, le truppe del Terzo Reich varcano i confini con la Polonia, invadendo il paese: l’aggressione scatena immediatamente la reazione di Francia e Regno Unito. Scoppia la Seconda Guerra Mondiale, il più immane conflitto mai visto nella storia dell’uomo, che sarebbe durato fino all’8 maggio 1945 e avrebbe causato oltre 50 milioni di morti.

Il cinema ha da sempre raccontato la guerra, anche mentre questa era in corso per scopi propagandistici e sono centinaia i titoli che meriterebbero di essere citati sia per valore artistico che storico. Oggi, nell’anniversario dell’inizio della grande tragedia, vi proponiamo cinque titoli a loro modo immortali che meritano di essere visti. Sono stati volutamente esclusi grandi capolavori inerenti alla guerra ma di tema non strettamente bellico, come i tanti film sull’Olocausto o quelli sui campi di prigionia in genere (tipo Il ponte sul fiume Kwai o La grande fuga, per intenderci).

Districarsi in una filmografia sconfinata è arduo ma abbiamo scelto, cinque film rappresentativi e che potessero raccontare la guerra sia sui diversi fronti, sia da diverse epoche storiche. Il lettore troverà certe esclusioni bizzarre o quantomeno irrispettose, per cui vi invitiamo a scriverci la vostra top 5.

Partiamo con un film simbolo, Tora! Tora! Tora! (1970) diretto dallo statunitense Richard Fleischer coadiuvato da due registi giapponesi, Kinji Fukasaku e Toshio Masuda. Un film simbolo non solo per la resa cinematografica ama anche per le intenzioni iniziali: a 25 anni dal termine del conflitto, i grandi avversari, U.S.A. e Giappone uniscono gli sforzi per girare uno dei più grandi capolavori bellici mai girati, per raccontare da entrambi i lati quello che fu l’attacco di Pearl Harbor. Un grande colossal, dove i giapponesi non sono solo “i cattivi”, ma uomini e soldati prima di tutto.

Nello stesso anno fu girato Patton generale d’acciaio di Franklin Schaffner (Papillon), che se da un lato è un film biografico sul celebre generale statunitense, dall’altro offre un incomparabile excursus sulla guerra dal fronte africano a quello europeo, coinvolgendo lo spettatore in quella che era la mentalità dei combattenti dell’epoca, i loro principi, le ambizioni, il peso del comando.

Nella miriade di film con protagonisti soldati a stelle e strisce (senza dimenticare le numerose ma poco conosciute produzioni Sovietiche) rarissimi sono quelli dedicati agli “altri”, gli sconfitti per eccellenza, cioè i tedeschi, i grandi colpevoli dell’immane massacro. La croce di ferro (1977) di Sam Peckinpah, tratto dal romanzo del 1957 Das Geduldige Fleisch di Willi Henrich, offre allo spettatore uno spaccato del fronte orientale visto con gli occhi delle truppe tedesche. Un film romanzato, che ricorda le avventure dei soldatacci dei libri di Sven Hassel, ma che merita di essere visto sia per l’interpretazione del protagonista James Coburn, sia per vedere, finalmente anche la guerra con gli occhi di chi stava dall’altra parte della trincea.

Torniamo alla guerra nel Pacifico, con il capolavoro di Terrence Malick, La sottile linea rossa, film senza tempo, che potrebbe narrare sentimenti, angosce e paure di un soldato di qualsiasi guerra, ma che viene ambientato durante la battaglia Guadalcanal nel ’42. Un cast eccezionale (Sean Penn, Adrien Brody, Jim Caviezel, Nick Nolte e molti altri) per un film altrettanto eccezionale, un’opera che descrive magistralmente l’uomo all’interno della guerra.

Chiudiamo con il relativamente recente Lettere da Iwo Jima (2006), diretto da Clint Eastwood come opera complementare del precedente Flags of our Fathers. La scelta non è ricaduto su quest’ultimo perché pur essendo un film straordinario non narra principalmente di avvenimenti bellici, al contrario del succitato che riproduce fedelmente la cruenta battaglia del Pacifico, vista con gli occhi degli ormai sconfitti giapponesi. Da sottolineare la grande interpretazione di Ken Watanabe nel ruolo del generale Tadamichi Kuribayashi, un gentleman di sentimenti filoamericani costretto a combattere i suoi amici e a morire per difendere la sua idea di patria.