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4:44 Last Day On Earth: la recensione del film di Abel Ferrara sulla fine del mondo

Abel Ferrara torna a lavorare con Willem Dafoe e ci racconta la sua fine del mondo.

pubblicato 20 Dicembre 2012 aggiornato 28 Agosto 2020 16:21

Domani, 21 dicembre 2012, finirà il mondo (ovviamente seconda la famosa profezia Maya). Per l’occasione vi riproponiamo la nostra recensione (datata 8 settembre 2011) del film 4:44 Last Day On Earth di Abel Ferrara, visto al Festival di Venezia del 2011. Se siete curiosi di vederlo potete scaricare il film a partire dal 21/12 dal catalogo di Own Air.

Venezia 2011 – 4:44 Last Day On Earth: la recensione del film di Abel Ferrara

Alle 4:44 di domani la Terra scomparirà, colpita da una catastrofe che la devasterà e non lascerà neanche un sopravvissuto. Tutto spazzato via per sempre, e non è servito a nulla prevedere l’imminente disastro in anticipo. Cisco è un attore di successo che si barrica nel suo appartamento di New York per passare le ultime ore della sua vita. Con lui c’è la pittrice Skye, la sua compagna.

2012, Melancholia, The Collapsed, E venne il giorno, Tres días (recuperate quest’ultimo se potete): negli ultimi anni sono stati tanti i registi a rispondere alla domanda “cosa succederebbe se sapessimo che tutti stiamo per morire?”, compreso a suo modo, con dinamiche diverse, anche l’ultimo Soderbergh, Contagion, passato qualche giorno fa fuori concorso qui a Venezia. Anche Abel Ferrara prova a dire la sua con un film-lampo, di cui qualche mese fa nessuno sapeva nulla e completato in tempo per concorrere al Leone d’Oro qui al Lido.

Ferrara, recente Pardo d’Onore all’ultimo Festival di Locarno, è uscito da un po’ dalle grazie della critica (europea, non americana, che non ha mai apprezzato troppo i suoi lavori, spesso considerati trash: un termine che oltreano piace usare pure troppo). Certo, c’è qualche bella differenza tra un Fratelli e un Mary, tra un The Addiction (forse il suo capolavoro) e Go Go Tales. E Napoli Napoli Napoli è un documentario non proprio riuscito, anche inguardabile nelle parti fiction.

4:44_last_days_on_earth

Con 4:44 Last Day On Earth il regista riprende con sé Willem Dafoe, attore con cui aveva lavorato in New Rose hotel e Go Go Tales, l’ultimo lungometraggio di finzione prima di questo. Interpreta Cisco, che con Skye (Shanyn Leigh, ex compagna del regista) si chiude nel suo bel appartamento con tanto di terrazzino con vista Manhattan ed aspetta l’arrivo della fine di tutto. Che cosa si fa nelle ultime ore della propria vita? Di tutto e di più: si continua a dipingere, si fa sesso (ovvio), si piange, si ordina da mangiare per asporto un’ultima volta, si salutano i parenti via Skype, si va a trovare gli amici un’ultima volta, si litiga, ci si abbraccia.

E si guarda ininterrottamente la tv per essere informati su tutto, fino all’ultimo telegiornale disponibile: perché, come dice uno degli amici del protagonista, “E se non fosse vero?”. Nonostante l’apocalisse che incombe, c’è un po’ di speranza nei personaggi di Abel Ferrara, e c’è anche spazio per qualche bel momento di emozione (toccante l’ultimo saluto del ragazzino cinese alla famiglia proprio via Skype). Potenzialmente 4:44 Last Day on Earth è il film più bello di Abel Ferrara da qualche anno a questa parte, il primo che davvero ci riporta il regista che abbiamo spesso amato incondizionatamente.

Ci sono dei movimenti di macchina sensualissimi, la bella fotografia dello storico collaboratore Ken Kelsch, musica jazz che parte in alcune scene e inonda di suono lo schermo, una produzione poco incline ad esagerazioni e tenuta per le briglie dai fratelli Larrain (sì: i produttori sono Pablo e il fratello!). Eppure si ha l’amara sensazione che sia un bersaglio mal centrato. Perché Ferrara c’è, la sua mano si sente, è ben tangibile come abbiamo già chiarito, ma c’è qualcosa che non quadra.

4:44 Last Day on Earth da un certo punto in poi inizia quasi a diventare un catalogo delle ossessioni del regista (la religione, il sesso, la droga), ma senza che queste trovino sempre una valenza narrativa all’interno del contesto. Che così si sfilaccia e perde di mordente. Per non parlare del finale con le “visioni” create con materiale di repertorio. Del discorso ambientalista resta poco o nulla, ma non è un dramma, perché quel che conta è lo sguardo del regista anche per le strade di New York e sui suoi reietti. Quello sì resta intatto, e riesce ancora ad affascinare, nonostante tutto.

Voto Gabriele: 6

4:44 Last Day On Earth (Usa 2011 – Fantascienza 82′) di Abel Ferrara con Willem Dafoe, Natasha Lyonne, Paul Hipp, Shanyn Leigh.

Al momento del post non sappiamo la data di uscita del film nelle sale italiane.