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Avatar: aspettando i sequel, le recensioni Usa del film di James Cameron

Avatar è del 2009 ma su Cineblog si discute ancora della sua qualità

di carla
pubblicato 18 Novembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 07:16

L’altro giorno ho pubblicato il post dal titolo Le recensioni negative di 12 film campioni di incassi e nei commenti è uscito il titolo di Avatar. Quando l’ho visto al cinema ho pensato che fosse uno splendido film dal punto di vista visivo ma che la storia fosse banalotta, tutto un senso di dejà-vu. Oggi vi riporto le recensioni dei critici Americani quando il film uscì nelle sale… Anche perché stiamo aspettando (in bene o in male? non si sa!) i prossimi tre sequel. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale delle recensioni positive è dell’83%.

David Edelstein – New York Magazine: La narrazione sarebbe ho-hum, senza lo spettacolo. Ma che spettacolo! Avatar è vertiginoso ed avvolgente…

AO Scott – At the Movies: non avevo questa sensazione da quando vidi “Star Wars” per la prima volta e avevo 11 anni…

Stephanie Zacharek – Salon.com: E’ una esperienza cinematografica con telecomando, un high-tech scarabocchiato su una cartolina molto costosa.

Tom Long – Detroit News: Ho visto il futuro del cinema, ed è Avatar.

James Rocchi – MSN Movies: Avatar è molto piacevole e tende nuova carne sopra molto vecchie ossa.

Tom Huddlestone – Time Out: tutto il denaro del mondo non sostituisce idee fresche e una solida sceneggiatura.

James Berardinelli – ReelViews: Questo è il film più tecnicamente sorprendente degli ultimi anni.

Ann Hornaday – Washington Post: Un’esperienza cinematografica ambiziosa e coinvolgente.

Manohla Dargis – New York Times: James Cameron ha trasformato il sogno di un uomo di cinema in un giro di gioia sulla fine della vita.

Kenneth Turan – Los Angeles Times: Non ho mai provato niente di simile.

Moira MacDonald – Seattle Times: il cast recita le battute, goffamente. Niente di tutto questo dovrebbe avere importanza, perché siamo presumibilmente occupati a guardare lo schermo.

JR Jones – Chicago Reader: Guardandolo ho cominciato a capire cosa la gente nel 1933 deve aver provato quando ha visto “King Kong”.

Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: Il film vibra con l’eccitazione della scoperta e dello stupore. Non solo per la vista di rinoceronti a sei zampe e draghi farfalla, ma per le migliaia di ore di lavoro che uniscono qui un’epifania creativa.

Ty Burr – Boston Globe: Avatar è un intrattenimento per non essere solo visto, ma assorbito a livello molecolare.

Claudia Puig – USA Today: i personaggi sono monodimensionali, raramente dicono qualcosa di inaspettato. Ma per gran parte del film, che importa…

David Denby – New Yorker: Avatar di James Cameron è il film più bello che ho visto in tanti anni.

Roger Moore – Orlando Sentinel: Come visionaria guida turistica, Cameron non ha eguali. Storia prevedibile, il dialogo cliché e vuoti logici a parte…

Peter Travers – Rolling Stone: Il talento di Cameron può essere altrettanto grande come i suoi sogni. Voto: 3.5/4

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: Se solo Cameron, che ha anche scritto la sceneggiatura, avesse trascorso tanto tempo sulla storia come ha fatto sugli effetti che usa per raccontarla…

Keith Uhlich – Time Out New York: è la vetrina ideale per i punti di forza di Cameron… e per i suoi difetti.

Richard Roeper – Richard Roeper.com: Non siamo qui per la trama, siamo qui per la CGI e per due ore e mezzo questo film non delude mai.

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: c’è il DNA di James Cameron in ogni scena.

Richard Corliss – TIME Magazine: E’ un mondo impossibile, ma del tutto plausibile e seducente che invita all’immersione totale. Non resistete. Tutto quello che Cameron chiede è di aprire gli occhi.

Roger Ebert – Chicago Sun-Times: C’è ancora un uomo a Hollywood che sa come spendere 250 milioni di dollari con saggezza.

Owen Gleiberman – Entertainment Weekly: Come spettacolo visivo, Avatar è indelebile, ma come film evapora appena si guarda.

Jake Coyle – Associated Press: Un film i cui effetti sono chiaramente rivoluzionari, ma è insoddisfacente e in qualche modo manca il polso di una pellicola veramente viva.