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Andy Garcia: i suoi 5 film preferiti

Oggi scopriamo insieme i gusti cinematografici di Andy Garcia

di carla
pubblicato 9 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 05:22

Andy Garcia ha svelato i suoi cinque film del cuore. Devo dire che sono rimasta sorpresa su alcune sue scelte, soprattutto per la numero 4 e la 5. Giudicate voi e poi ditemi. Vi ricordo anche i precedenti post sul tema, ossia i film preferiti di Antonio Banderas, Tobin Bell, Djimon Hounsou, Eva Mendes, Mickey Rourke, Jean Reno, Gary Oldman, Jason Statham, James Franco, Jennifer Lawrence, John Malkovich e Sam Worthington.

1. Il Padrino (1972)

Beh, inizio con Il Padrino. Dovrei mettere la Parte I e la II insieme, perché sono intrinsecamente legati l’uno all’altro. Non è da escludere la Parte III come brutto film… non la vedo così, ma non posso votare per il III perché ci sono io. Quindi raggruppo quei due insieme. Anche se devo dire che, ogni giorno della mia vita, incontro gente che mi dice: “Hey, a quando il Padrino IV?”. Probabilmente vogliono sapere di più su quello che è successo. C’è ancora dell’interesse, ho la prova sul campo ogni giorno. Sono onorato di essere stato associato a quei film, stai scherzando? Voglio dire, Il Padrino parte I è un film che, di certo per la mia generazione, se non per ogni generazione successiva, ha profondamente ispirato gli attori. Ed esserne parte è stata una benedizione straordinaria. Se qualcuno mi dice: “A quando un Padrino IV?” Io rispondo: “Lo sto aspettando con voi.” Lavorare con Francis Ford Coppola è come lavorare con Aristotele. E’ una straordinaria mente creativa, ed ho scoperto che è molto stimolante.

2. Oltre il giardino (1979)

Come seconda scelta c’è Oltre il giardino (Being There) diretto da Hal Ashby. Mi ha colpito il tono del film e le interpretazioni straordinarie, a partire ovviamente da quella di Peter Sellers. E’ uno dei film più sublimi che abbia mai visto.

3. Serpico (1973)

Poi devo scegliere (ed è difficile sceglierne uno solo dei suoi!) ma scelgo Serpico di Sidney Lumet. Ho avuto il grande piacere di lavorare con Sidney Lumet, e c’è una realtà, una sorta di documentario nei suoi film, sai? Ed è difficile scegliere tra molti dei suoi film, ma in Serpico c’è una profondità emotiva che è molto toccante. E inoltre, è facile identificarsi con qualcuno che sta cercando di combattere contro il sistema e ne paga il prezzo. E la performance di Al Pacino nel film è straordinaria. Sono un suo grande fan. Sul set de Il Padrino III era molto generoso, abbiamo legato molto. Mi ha trattato come suo nipote e io lo trattavo come zio. Non mi ha preso sotto la sua ala dal punto di vista della recitazione, non aveva quella specie di presunzione. Era più una “Siamo in questa cosa insieme, e questo è una famiglia”. E’ stata una gioia lavorare con lui. E, sapete, siamo ancora buoni amici.

4. Mio Zio (1958) & Tempo di divertimento (1967)

Ok, ecco di nuovo un ibrido. Di Jacques Tati metto insieme Mio Zio (Mon Oncle) e Tempo di divertimento (Play Time). Uno è una sorta di spin-off dell’altro, in un certo senso. Ti seducono prestando attenzione al più semplice dei dettagli.

5. Come vinsi la guerra (1926)

E poi scelgo Come vinsi la guerra (The General) di Buster Keaton. Prima di tutto, Buster Keaton come attore, e come comico, è stato… sublime, a causa di quella qualità impassibile che aveva. I suoi piedi avevano radici, ed erano incassati nel terreno. E, si sa, un uragano non poteva portarlo via. Quel senso di quiete che aveva, era in giustapposizione alle cose che faceva. Anche se si muoveva, c’era sempre quel senso di “uomo contro il mondo”, un genere di cosa che era sempre molto convincente.

Fonte: Listal