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I, Frankenstein: 10 film e interpretazioni del classico di Mary Shelley

I, Frankenstein ha debuttato nei cinema italiani e Cineblog vi propone un viaggio in 10 film e altrettante incarnazioni della leggendaria creatura di Mary Shelley.

pubblicato 30 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:58

L’Adam Frankenstein di Aaron Eckhart ha fatto il suo debutto italiano e come accadeva in Underworld, la tormentata creatura si è ritrovata al centro di una faida millenaria tra due fazioni dalle antiche origini sovrannaturali: demoni e gargoyles. Quella di Eckhart è però solo l’ultima di una serie di incarnazioni della leggendaria creatura nata dagli esperimenti del barone Frankenstein e dalla fantasia della scrittrice Mary Shelley e oggi ve ne proponiamo una carrellata in una speciale classifica corredata di video e curiosità.

Che la creatura riportata in vita dal barone Victor Von Frankenstein sia un’icona horror è indubbio, che col passar degli anni la sua forza abbia perso di efficacia, anche. Certamente siamo di fronte al mostro meno terrorizzante che la letteratura abbia mai partorito, perchè in fondo la creatura non è altro che un reietto, certamente il pensiero che sia un gigantesco e deforme rompicapo fatto di pezzi di cadaveri e la sua forza incontrollabile lo rendono inquietante, ma in realtà la sua vera natura di vittima della follia e del delirio d’onnipotenza di uno scienziato in competizione con Dio è palese ai più.

Era proprio questa la suggestione che voleva trasmettere l’autrice del romanzo originale, Mary Wollstonecraft Shelley, comprensione e pietà per la creatura, ma condanna per il creatore e il suo uso e abuso della scienza foriero di mostruosità e dolore.

Nel romanzo è proprio da uno studente in medicina traumatizzato dalla morte della madre per una malattia all’epoca mortale, che nasce l’idea di creare l’essere perfetto, possente ed immortale, intoccabile da qualsiasi malattia, una creatura assemblata con pezzi di cadaveri e rianimata attraverso l’immissione di corrente elettrica all’interno delle membra così da rianimarne i tessuti ormai senza vita.

La follia presto prenderà il sopravvento e Frankenstein si troverà per le mani una mostruosa creatura deforme ben lontana dalle sue velleità di perfezione, creatura che abbandonerà al suo destino. Qui cominciano le differenze tra la creatura cinematografica e quella letteraria, il cinema ha trasformato la creatura parlante e senziente del romanzo divorata dal rimorso e dotata di una coscienza, in un mostro molto simile ad un bambino rabbioso incapace di controllare i propri istinti e senza una vera intelligenza, più che altro dotato di un istinto animale che prescinde la sua atavica origine umana.

1. Boris Karloff in Frankenstein diretto da James Whale (1931)

– Dopo aver riportato la creatura in vita, il dottor Frankenstein pronuncia la famosa frase: “Ora so cosa vuol dire essere Dio !” Il film è stato originariamente rilasciato con questa linea di dialogo, ma quando è stato ripubblicato negli anni ’30, la censura ha richiesto che la frase fosse rimossa considerandola una bestemmia. Un forte tuono è stato sostituito alla frase. Il dialogo è stato parzialmente restaurato nel rilascio video, ma dal momento che nessun registrazione decente del dialogo era disponibile la frase appariva ancora confusa e indistinta.

2. Elsa Lanchester in La moglie di Frankenstein diretto da James Whale (1935)

– Jack P. Pierce per questo film ha alterato il make-up del mostro di Frankenstein per mostrare che era sopravvissuto al fuoco del mulino alla fine di Frankenstein (1931) aggiungendo alcune bruciature su pelle e capelli.

– La colonna sonora di questo film venne utilizzata anche nei serial di Flash Gordon e Buck Rogers interpretati da Buster Crabbe.

3. Bela Lugosi in Frankenstein contro l’uomo lupo diretto da Roy William Neill (1943)

– Il dialogo parlato della creatura nel film è stato modificato prima dell’uscita. Il suo dialogo nel film esprimeva il suo desiderio di controllare il mondo, ma i dirigenti della Universal temevano che il pubblico durante la Seconda Guerra Mondiale l’avrebbe trovato troppo vicino alla retorica di Adolf Hitler.

4. Koji Furuhata in Frankenstein alla conquista della Terra diretto da Ishiro Honda (1965)

– La storia del film è nata da una sceneggiatura inutilizzata del 1962 dal titolo King Kong contro Frankenstein, scritta da Willis H. O’Brien, tecnico degli effetti speciali del classico King Kong (1933). Nella storia il nipote del dottor Frankenstein crea un mostro alto 20 metri da resti di animali e il mostro finisce per combattere contro Kong. La sceneggiatura rimase senza produzione e venne data a John Beck che a sua volta la vendette alla casa di produzione nipponica Toho che ne fece Il trionfo di King Kong (1962) e Frankenstein alla conquista della terra (1965). Willis O’Brien non è mai stato pagato per il suo contributo.

5. Peter Boyle in Frankenstein Junior di Mel Brooks (1974)

– L’apparecchiatura elettrica utilizzata nel film era praticamente la stessa attrezzatura utilizzata in Frankenstein (1931) che era stata progettata e costruita dall’ingegnere elettrico Ken Strickfaden. Terminate le riprese il tecnico aveva immagazinato l’apparecchiatura nel suo garage. Quando Mel Brooks era impegnato nella pre-produzione di questo film, ha saputo che l’apparecchiatura del film originale esisteva ancora e così ha contattato Strickfaden e ha chiesto se era possibile noleggiare l’apparato, che è quello che si vede in questo film. Il nome di Strickfaden a 43 anni di distanza appare nei titoli di entrambi i film.

6. Nick Brimble in Frankenstein oltre le frontiere del tempo diretto da Roger Corman (1990)

– Il titolo è un riferimento sia al titolo completo del romanzo originale di Mary Shelley (“Frankenstein o il Prometeo moderno”) e al dramma lirico di Percy Bysshe Shelley “Prometheus Unbound”.

– L’ultima regia di Roger Corman prima di girare questo film risaliva al 1971 quando diresse Il Barone Rosso.

7. Robert De Niro in Frankenstein di Mary Shelley diretto da Kenneth Branagh (1994)

– Il liquido amniotico in cui la Creatura viene riportata in vita è  gelatina bollente. Durante le riprese, Robert De Niro e Kenneth Branagh scivolarono e caddero in quel liquido così tante volte che un enorme spaccatura si aprì sulla tuta protesica di De Niro, spaccatura che venne nascosta grazie a inquadrature strategiche.

8. Shuler Hensley in Van Helsing di Stephen Sommers (2004)

– Il luogo in cui Van Helsing e Anna combattono le tre spose di Dracula è la stessa location in cui vennero girati Frankenstein (1931) Dracula (1931) e L’uomo lupo (1941). Il posto è noto come la “Corte dei Miracoli” e si trova presso gli Universal Studios di Hollywood .

9. Roger Morrissey in The Frankenstein Theory di Andrew Weiner (2013)

– Quando viene sospeso dal suo lavoro universitario a causa delle sue idee stravaganti, il professor John Venkenheim conduce una troupe cinematografica tra le distese ghiacciate del Circolo Polare Artico, al fine di salvare la sua reputazione accademica dimostrando la teoria che il romanzo Frankenstein di Mary Shelley era in realtà un’opera basata su fatti reali celati in un contesto fantasy. Venkenheim e il suo team si metteranno alla ricerca del vero Mostro di Frankenstein.

10. Aaron Eckhart in I, Frankenstein di Stuart Beattie (2014)

– In questo film la creatura di Frankenstein viene chiamata “Adam” ed è uno dei pochissimi adattamenti cinematografici in cui la creatura viene chiamata con il suo vero nome che ritroviamo nel romanzo originale del 1818.

– Il film è basato sull’omonima graphic novel di Kevin Grevioux che oltre ad essere produttore esecutivo della pellicola appare nel film in veste di attore nei panni di Dekar.