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E’ morto il regista Miklos Jancso: il ricordo di Cineblog

Miklos Jancso è scomparso, Cineblog ricorda il regista di “Vizi privati, pubbliche virtù”.

pubblicato 1 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:38

E’ morto a 92 anni il regista ungherese Miklos Jancso, Leone d’oro alla Carriera a Venezia nel 1990 e regista del film Vizi privati, pubbliche virtù.

La carriera cineamtografica di Jancso dopo alcuni documentari ha inizio nel 1958 con il lungometraggio d’esordio A harangok Rómába mentek (Le campane sono partite per Roma) ambientato durante l’epilogo dell’occupazione nazista in Ungheria.

Nel 1959 Jancso conosce lo scrittore e sceneggiatore Gyula Hernádi che diventerà fidato collaboratore del regista.

Il regista raggiunge la notorietà internazionale con I disperati di Sandór film del 1964 che diventerà il primo capitolo di un’ideale trilogia che includerà L’armata a cavallo (1967) e Silenzio e grido (1968). Questa trilogia diventerà materia prima da cinefili e metterà in risalto una delle tecniche peculiari del regista, l’utilizzo del piano sequenza.

Gli anni ’70 vedranno Jancso esordire in una produzione italiana, si tratta de La pacifista film che vedeva protagonista Monica Vitti. Seguiranno La tecnica e il rito, Roma rivuole Cesare (1973) e il citato Vizi privati, pubbliche virtù (1975) film sceneggiato dalla moglie italiana Giovanna Gagliardo.

Vizi privati, pubbliche virtù è noto per le scene di nudo che suscitarono scandalo al Festival di Cannes che tre anni prima aveva premiato Jancso per la regia di Salmo rosso, al film è legata anche una curiosità, la presenza nel cast di una giovanissima Ilona Staller, prima della sua carriera hard intrapresa in Italia con il nome d’arte “Cicciolina”.

Filmografia

Le campane sono partite per Roma (A harangok Rómába mentek) (1958)
Tre stelle (Három csillag) (1960), co-regia di Zoltan Varkonyi e Karoly Wiedermann
Sciogliere e legare (Oldás és kötés) (1963)
Sono venuto così (Így jöttem) (1965)
I disperati di Sandór (Szegénylegények) (1966)
Silenzio e grido (Csend és kiáltás) (1967)
L’armata a cavallo (Csillagosok, katonák) (1968)
Scirocco d’inverno (Sirokkó) (1969
Decameron ’69 (F 1969), regia collettiva
Venti lucenti (Fényes szelek) (1969)
La pacifista (IT/F/RDT 1970)
Agnus Dei (Égi bárány) (1971)
Salmo rosso (Még kér a nép) (1972)
La tecnica e il rito (IT 1972)
Roma rivuole Cesare (IT 1974)
Elettra, amore mio (Szerelmem, Elektra) (1974)
Vizi privati, pubbliche virtù (IT/YUG 1976)
Rapsodia ungherese (Magyar rapszódia) (1979)
Allegro barbaro (1979)
Il cuore del tiranno (A zsarnok szíve, avagy Boccaccio Magyarországon) (1981)
Omega, Omega, Omega (1984) – Film TV
L’aube (F/Ungheria/Israele 1985)
La stagione dei mostri (Szörnyek évadja) (1987)
Jézus Krisztus horoszkópja (1989)
Isten hátrafelé megy (1991)
Kék Duna kering? (1992), co-regia di István Márton
Szeressük egymást, gyerekek! (segmento A nagy agyhalál / The Great Brain Death) (1996)
Nekem lámpást adott kezembe az Úr, Pesten (1999)
Anyád! A szúnyogok (2000), co-regia di István Márton
Utolsó vacsora az Arabs Szürkénél (2001), co-regia di István Márton
Kelj fel, komám, ne aludjál (2002), co-regia di István Márton
A mohácsi vész (2004)
Ede megevé ebédem (2006), co-regia di István Márton
Oda az igazság (2010)