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E’ morto Maximilian Schell: il ricordo di Cineblog

E’ scomparso l’attore Maximilian Schell. Cineblog ricorda l’indimenticabile protagonista di “Vincitori e vinti”.

pubblicato 2 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:36

E’ morto in una clinica di Innsbruck all’età di 83 anni Maximilian Schell, l’attore austriaco che nel 1962 conquistò l’Oscar per Vincitori e vinti. A comunicare il lutto Patricia Baumbauer, agente dell’attore.

Schell esordisce al cinema nel 1955 nel film di guerra tedesco Kinder All’est si muore. Tre anni dopo verrà lanciata la sua carriera a Hollywood con il film I giovani leoni primo di una serie di pellicole che lo renderanno uno degli attori non di lingua inglese più noto e amato negli Stati Uniti.

All’esordio hollywoodiano del 1958 seguiranno una ottantina di pellicole per il grande schermo intervallate da produzioni televisive e teatrali.

Nel 1961 arriva il Premio Oscar come miglior attore protagonista per Vincitori e vinti (Judgment at Nuremberg), il celebre dramma giudiziario di Stanley Kramer sul terzo Processo di Norimberga, film che vide Schell nei panni di un giovane avvocato difensore recitare al fianco di un cast stellare che includeva Spencer Tracy, Burt Lancaster, Richard Widmark, Marlene Dietrich, Judy Garland e Montgomery Clift.

Dopo l’Oscar arriveranno ruoli nell’avventuroso Topkapi (1964) di Jules Dassin e nel thriller Chiamata per il morto (1966) di Sidney Lumet. In The Man in Glass Booth (1975) l’attore veste i panni di un criminale nazista e riceve la sua seconda nomination al Premio Oscar, nel 1976 è nel cast del poliziesco d’azione Candidato all’obitorio (1976) interpretato al fianco di Charles Bronson e Jacqueline Bisset, nel film di guerra La croce di ferro (1977) di Sam Peckinpah interpreta un ufficiale dell’Aristocrazia militare prussiana, è un partigiano in Giulia (1977) di Fred Zinnemann e uno scienziato nel fantascientifico Disney The Black Hole – Il buco nero (1979).

Gli anni ’80 videro Schell nei panni dello zar Pietro I di Russia nella miniserie tv Pietro il grande, mentre negli anni ’90 appare con Marlon Brando nella commedia Il boss e la matricola (1990), è nel cast del noir Little Odessa (1994), interpreta Vladimir Lenin nella miniserie tv Stalin (1992) vincendo un Golden Globe per il miglior attore non protagonista in una serie tv, è un cardinale nell’horror Vampires (1998) di John Carpenter e il padre di Tea Leoni nel disaster-movie Deep Impact (1998).

Schell ha anche esordito dietro la macchina da presa dirigendo il documentario Marlene, dedicato all’attrice Marlene Dietrich.

Dal 2000 in poi l’attore si dedica a diverse produzioni televisive, in maggioranza lungomtraggi per la tv, il suo ultimo impegno lo ha visto nel cast del film Les brigands di Pol Cruchten e Frank Hoffmann.