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Fathers and Daughters di Gabriele Muccino: ci sono anche Octavia Spencer, Quvenzhané Wallis e Diane Kruger

Fathers and Daughters di Gabriele Muccino ad un passo dal via alle riprese. E con un cast sempre più incredibile

pubblicato 5 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:31

Un cast davvero sbalorditivo. Direttamente dal Berlino Film Market ecco arrivare la notizia che Octavia Spencer, Quvenzhané Wallis e Diane Kruger si sono unite al nuovo atteso film hollywoodiano di Gabriele Muccino, Fathers and Daughters. 3 volti femminili di grido, tra i quali un Premio Oscar, che andranno così ad affiancare gli annunciati protagonisti Russell Crowe e Amanda Seyfried.

Attualmente in pre-produzione a Pittsburgh, il film è stato sceneggiato da Brad Desch, e inserito tra i migliori script non ancora prodotti da Hollywood negli ultimi anni. La trama ruoterà attorno ad un padre e a sua figlia, come anticipa gentilmente il titolo, che da 25 anni vive lontano da lui, a New York. Il tutto facendo avanti e indietro negli anni, tra gli 80 e i giorni d’oggi, ovvero tra il passato dell’uomo, rimasto vedovo e in lotta contro una malattia mentale, e l’attuale esistenza dell’allora bimba, oggi 30enne e tutt’altro che ripresasi dagli shock vissuti quando aveva 5 anni.

La Spencer andrà a vestire i panni della direttrice della clinica psichiatrica in cui lavora la Seyfried, la Kruger sarà la cognata di Crowe mentre la Wallis interpreterà una giovane paziente che non parla da quando le è morta la madre.

‘Fathers and Daugthers, nonostante il prestigiosissimo cast, è un film a medio budget, sinceramente molto emozionante, senza scorciatoie per un pubblico che vuole essere parte della storia e coinvolto da quello a cui assiste. E’ il pubblico che ama film che fanno riflettere su chi siamo, che lasciano sensazioni profonde e segni nella nostra coscienza. Era questo il cinema che si faceva in grande scala fino agli anni ‘70 in America, negli Studios di Hollywood, quando film come Kamer vs Kramer, Qualcuno volò sul nido del cuculo, Un uomo da Marciapiede, Lenny (capolavoro che consiglio a a tutti!), Toro Scatenato e persino Rocky (anch’esso allora – solo il primo episodio -) prodotto a basso budget e scritto da un allora sconosciuto Silvester Stallone, venivano alla luce ed esploravano l’arte come il commercio’.

Questo quel che aveva detto Muccino sul film un paio di mesi fa, per una 4° fatica hollywoodiana che lo vedrà ‘costretto’ a far dimenticare i disastri di Playing for Keeps, stroncato dalla critica e riuscito ad incassare appena 13,102,272 dollari sul suolo americano.