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Ancora guai per Borat

Borat al box office americano va benissimo. Però non è tutto oro quello che luccica. Prima la notizia che il film non verrà programmato in Russia, poi nemmeno in Giordania, Kuwait, Bahrain, Oman, Quatar e Ucraina. E ora anche delle denunce da alcune comparse. “Pensavamo che stessero girando un documentario per il dipartimento del turismo

di carla
17 Novembre 2006 12:39

Borat al box office americano va benissimo. Però non è tutto oro quello che luccica. Prima la notizia che il film non verrà programmato in Russia, poi nemmeno in Giordania, Kuwait, Bahrain, Oman, Quatar e Ucraina. E ora anche delle denunce da alcune comparse. “Pensavamo che stessero girando un documentario per il dipartimento del turismo del Kazakhstan”, spiegano i coniugi Joe e Myriam Behar, di Newton, nel Massachusetts, ebrei, gestori della Pensione Four seasons Kosher in cui Borat e il suo produttore, Azamat, si fermano una notte.
Nel film però la coppia viene rappresentata come due scarafaggi kafkiani.
“È stato molto offensivo. Non ci hanno mai spiegato che avrebbero fatto questo. Per noi è terribile anche perché adesso tutti i nostri amici pensano che nella nostra pensione ci siano gli scarafaggi”. A nulla è valsa la spiegazione di Baron Cohen che, con quel gesto, voleva denunciare l’antesemitismo.

Non è finita qui. Un gruppo di studenti di una confraternita universitaria della South Carolina hanno querelato Cohen sostenendo di essere stati fatti ubriacare dalla sua troupe cinematografica, e poi indotti a rilasciare affermazioni razziste e sessiste davanti alla macchina da presa.

E ancora. Michael Psenicska, istruttore di guida di Baltimora ha raccontato di aver ricevuto, l’anno scorso una telefonata da una società di produzione. “Non mi sono meravigliato, giacché la mia scuola ha un programma specifico di lezioni per gli immigrati ma non avrei mai sospettato che 18 mesi più tardi mi sarei ritrovato sul grande schermo. Sono stato ingannato e chiedo risarcimenti”.

E oltre al danno pure la beffa: le denunce sottolineano anche i magrissimi compensi ricevuti. C’è chi ha ricevuto 150 dollari per “recitare” nel film. Vedremo se ci sarà qualche altra querela.