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Stasera in tv: “Don Camillo monsignore…ma non troppo” su Rete 4

Rete 4 stasera propone “Don Camillo monsignore…ma non troppo”, quarto episodio della saga di “Don Camillo e Peppone” con Gino Cervi e Fernandel.

24 Aprile 2021 08:43

Cast e personaggi

Fernandel: Don Camillo
Gino Cervi: Giuseppe Bottazzi (Peppone)
Leda Gloria: Maria Bottazzi
Gina Rovere: Gisella Marasca
Valeria Ciangottini: Rosetta Grotti
Saro Urzì: il sindaco Brusco
Marco Tulli: Lo Smilzo
Andrea Checchi: dirigente del PCI di Roma
Ruggero De Daninos: il segretario di monsignor Camillo
Emma Gramatica: Desolina
Karl Zoff: Walter Bottazzi
Carlo Taranto: Marasca
Armando Bandini: Don Carlino
Giuseppe Porelli: Dott. Galluzzi
Giulio Girola: Grotti, il padre di Rosetta
Carlo Giuffré: maresciallo carabinieri
Armando Migliari: uomo con cui Don Camillo gioca a carte
Ignazio Balsamo: uno degli uomini di Peppone

Doppiatori italiani

Carlo Romano: Don Camillo
Rina Morelli: Maria Bottazzi
Lydia Simoneschi: Gisella Marasca
Maria Pia Di Meo: Rosetta Grotti
Mario Pisu: il sindaco Brusco
Emilio Cigoli: dirigente del PCI di Roma
Giuseppe Rinaldi: segretario di Don Camillo
Massimo Turci: Walter Bottazzi
Edoardo Toniolo: Dott. Galluzzi
Bruno Persa: maresciallo dei carabinieri
Manlio Busoni: un esponente democristiano
Cesare Fantoni: un compagno socialista
Renzo Ricci: voce crocifisso
Sergio Fantoni: voce narrante

La trama

Don Camillo monsignore...ma non troppo su Rete 4 (4)

I due storici nemici/amici più famosi di Brescello hanno intrapreso strade e carriere diverse, mentre Peppone (Gino Cervi) eletto senatore si appresta a militare nella politica d’alto bordo, Don Camillo (Fernandel) ha ricevuto invece una “promozione” diventando monsignore.

I due però, nonostante siano ormai delle personalità, non hanno per nulla abbandonato la loro veracità e le loro controversie politico/religiose, mentre a Brescello impazza la diatriba sulla mancata costruzione di un cappella in favore di una Casa del popolo.

I due torneranno in paese e ricominceranno i piccoli screzi e gli scontri sul come e quanto applicare politica e religione nella vita quotidiana dei compaesani, tra questi conflitti anche la celebrazione del matrimonio del figlio di Peppone.

Comunque i due a prescindere dalle differenti vedute dovranno fare buon viso a cattivo gioco rispettando le nuove cariche ricoperte e comportandosi di conseguenza, unendo le forze affinché a Brescello torni finalmente la quiete, almeno per un po’.

Il nostro commento

A sei anni da Don Camillo e l’onorevole peppone torna dietro la macchina da presa Carmine Gallone, la ricetta non cambia e la messinscena resta sempre un gran bel vedere, atmosfere e suggestioni restano forti e l’efficacia dell’accoppiata alla “Totò e Peppino” resta pressoché immutata.

Politica e religione fanno da spassosa scintilla per una coppia di protagonisti che solo all’apparenza sembrano aver raggiunto un equilibrio e seppellito l’ascia di guerra, perché basterà l’aria frizzante della loro cittadina e una nuova serie di decisioni che li metteranno a confronto, per risvegliare i due militanti solo sopiti, che si lanceranno nell’ennesima e sempre spassosa serie di ripicche in un battibeccare e punzecchiarsi in crescendo, ma rivelando un affetto e un rispetto di fondo reciproco sempre ben percettibili.

Don camillo monsignore…ma non troppo resta un perfetto esempio di commedia italiana dal messaggio oltremodo rassicurante e che racconta e tratteggia un Italia di provincia ricca di suggestioni che non può mancare di suscitare un po’ di sana malinconia.

Curiosità

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  • Alcuni episodi del film sono stati ideati ex novo mentre altri provengono dai racconti originali di Guareschi: Il pittore (1947), In riva al fiume (1947), Il muraglione (1951), Vincita Sisal (1952), Il campanone (1960) e La vendetta (1961).
  • Gli esterni principali del film sono stati girati tra Brescello e Boretto.
  • La cosiddetta «Madonnina del Borghetto», è in realtà l’edicola mariana collocata a fianco della strada provinciale 62r. La cappelletta esiste ancor oggi. Nel 1982 fu restaurata, cambiando purtroppo il soggetto pittorico, che era quindi irriconoscibile da quello che s’intravedeva nel film; fortunatamente però, nel 2004, il dipinto è stato rifatto (dall’artista Marco Cagnolati) ed ora è praticamente identico a quello che si vede nel film.
  • Nel finale, Don Camillo da un passaggio a Peppone in macchina e lo lascia davanti all’entrata dell’effettiva stazione di Castelnovo di Sotto.

La colonna sonora

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  • Le musiche del film sono del maestro Alessandro Cicognini (1906-1955) compositore storico della serie. Tra gli altri film da lui musicati ricordiamo Ladri di biciclette (1948), Guardie e ladri (1951), Pane amore e fantasia (1953), La banda degli onesti (1956) e Totò nella luna (1958).

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