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Alberto Sordi: ricordando “Albertone” in 15 film e personaggi

Un sentito omaggio all’Albertone nazionale da Cineblog con una speciale classifica video.

pubblicato 15 Giugno 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 00:49

Oggi ricorre il compleanno di Alberto Sordi e Cineblog ha deciso di ricordarlo con una speciale classifica video che ripercorre la ricca filmografia dell’attore attraverso 15 film e altrettanti ruoli.

15 maschere spassose e pungenti capaci di trasformare in parodia vizi e virtù dell’italiano medio, ruoli indimenticabili che vogliamo ricordare e che fanno parte di un immaginario cinematografico ormai indelebile.

La mia comicità non è mai stata astratta, gratuita. L’ho sempre ricalcata sulla realtà del momento.

Dal vigile Otello Celetti all’aspirante vedovo Alberto Nardi passando per l’americano a Roma Nando Mericoni sino ad un paio di ruoli drammatici che hanno messo in mostra un registro drammatico sopraffino per un attore dal talento trasversale capace di far di “romanità” virtù.

Nei miei film io mi limito a riflettere le inquietudini di tutti noi, il pessimismo dilagante.

A seguire trovate la nostra classifica video completa di clip, curiosità e citazioni.

1. Alberto in Mamma mia, che impressione! di Roberto Savarese (1951)

– Il soggetto del film è di Alberto Sordi che ha scritto anche la sceneggiatura con Cesare Zavattini.

– Questo è il primo film di Sordi in veste di protagonista assoluto.

Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.

2. Fernando Rivoli in Lo sceicco bianco di Federico Fellini (1952)

– Nel film c’è un cameo di Giulietta Masina nei panni della prostituta Cabiria.

– Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

Se Fellini mi dicesse: «Albe’, ho una parte per te nel mio prossimo film…» Eh, allora come faccio a dire di no? Con Federico ho fatto «Lo sceicco bianco», «I vitelloni», e se so’ quello che sono, oggi, lo devo anche a lui, no?

3. Alberto ne I vitelloni di Federico Fellini (1953)

– Il personaggio di Riccardo è interpretato da Riccardo Fellini, fratello del regista.

– La voce di Fausto, interpretato da Franco Fabrizi, è doppiata da Nino Manfredi.

– Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

Sono un credente, un cattolico osservante. La domenica vado a messa. Mi faccio la comunione. Be’, diciamo la verità, è deprimente constatare che la mia religiosità stupisce, non le pare?

4. Nando Mericoni (Santi Bailor) in Un americano a Roma di Steno (1954)

– Nel film fanno un’apparizione una giovanissima Ursula Andress e l’aiuto regista Lucio Fulci, quest’ultimo nella scena del party in casa di americani dove Nando commenta la sua pettinatura.

– Il personaggio di Nando Mericoni viene ripreso da Sordi nel 1975 nel film a episodi Di che segno sei?.

Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno…!. (Nando Mericoni)

5. Ragioniere Paolo Anselmi in Lo scapolo di Antonio Pietrangeli (1955)

– Nel film recita anche Nino Manfredi, Rossana Podestà, Virna Lisi e Sanra Milo.

– Sordi per il ruolo ha vinto un Nastro d’argento al migliore attore protagonista.

Dubito fortemente di poter essere matrimoniabile.

6. Alberto Boccetti ne Il conte Max di Giorgio Bianchi (1957)

– Il film è il remake de Il signor Max di Mario Camerini (1937), nel quale Vittorio De Sica interpretava lo stesso ruolo che Sordi ricopre in questo film. Nel 1991 Christian De Sica (figlio di Vittorio) dirigerà e interpreterà da protagonista un secondo rifacimento della pellicola.

Se il mondo fosse come lo presenta un certo cinema d’oggi, sarebbe un incredibile bordello.

7. Agostino ne Il moralista di Giorgio Bianchi (1959)

– Secondo alcuni storici del cinema, nello scegliere il nome del memorabile personaggio interpretato da Alberto Sordi, gli sceneggiatori si sarebbero polemicamente ispirati all’avvocato Agostino Greggi, autorevole e all’epoca giovane esponente della corrente cattolica più conservatrice della DC, il quale era diventato famoso per le sue accese campagne di moralizzazione dei costumi (ma che, a differenza del personaggio del film, era onesto). Secondo altri il riferimento era al giovane deputato Oscar Luigi Scalfaro, all’epoca noto per il caso detto “del prendisole”.

Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.

8. Alberto Nardi ne Il vedovo, regia di Dino Risi (1959)

– Il soggetto del film è in parte ispirato al caso Fenaroli, anche noto come “Mistero di via Monaci”, in cui un imprenditore edile in difficoltà fu accusato di aver organizzato la morte della moglie per incassarne l’assicurazione sulla vita.

– Nel 2013 è uscito un remake del film dal titolo Aspirante vedovo, diretto da Massimo Venier e interpretato da Fabio de Luigi e Luciana Littizzetto nei ruoli che furono di Alberto sordi e Franca Valeri.

Aldo Fabrizi è stato grandissimo. Ma i soliti snob lo trascurano, lo confondono con le sue macchiette e le sue ricette di pastasciutte. Purtroppo, succederà a Fabrizi quello che è capitato a Totò: verrà beatificato solo dopo la morte. Lontana sia. Questo è un Paese dove i critici si commuovono solo sui marmi dei sarcofagi. [Sordi parla di Aldo Fabrizi]

9. Otello Celletti ne Il vigile di Luigi Zampa (1960)

– La pellicola si ispirava ad un fatto di cronaca accaduto nel luglio del 1959 e che vedeva coinvolto il vigile Ignazio Melone che si era permesso di multare per un sorpasso vietato il questore di Roma Carmelo Marzano. Quest’ultimo si era alquanto risentito, prima indignandosi per non essere stato riconosciuto e quindi agevolato, poi sostenendo che il suo sorpasso, per come lo aveva saputo gestire, non aveva costituito un pericolo, a prescindere dall’esistenza del cartello segnaletico. Il mensile Quattroruote (fascicolo settembre 1959) fece un servizio con foto e didascalie per ricostruire l’episodio.

È diventata un brutto parcheggio. È indecente il modo in cui viene degradata una delle più belle città del mondo. [Sordi parla di Roma]

10. Dott. Guido Tersilli ne Il medico della mutua di Luigi Zampa (1968)

– Alberto Sordi ha anche collaborato alla stesura della sceneggiatura.

– La sceneggiatura è basato sull’omonimo romanzo di Giuseppe D’Agata.

– Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

Ero in piazza Navona, il cuore della città. A un certo punto vedo spuntare, prima a destra e poi a sinistra, quattro ceffi che non promettevano niente di buono. Questi ti fanno blu, mi sono detto. Per fortuna, arrivato a pochi passi da me, uno dei ceffi mi riconosce: “Albe’ – grida – Albertone bello, ma dove cavolo vai a quest’ora di notte?”. E rimettendo in tasca qualcosa, che poteva essere una pistola o un coltello, mi dà una gran botta sulla spalla. Così fanno anche gli altri manigoldi. “Andiamo a bere qualcosa!” dice uno coi baffi. “No, grazie – mi difendo – ho un gran mal di testa, fate finta che ho accettato”. Qualche volta anche i teppisti hanno un’anima. Ma fino a quando? [Sordi racconta ua disavventura notturna]

11. Giuseppe Di Noi in Detenuto in attesa di giudizio di Nanni Loy (1971)

– Quello di Giuseppe Di Noi Fu una delle poche interpretazioni drammatiche di Sordi, ruolo che gli valse l’Orso d’argento al Festival di Berlino.

– L’ispirazione arriva dal libro “Operazione Montecristo” scritto in carcere da Lelio Luttazzi e dall’inchiesta televisiva “Verso il carcere”, realizzata da Emilio Sanna.

– Il film propone anche Lino Banfi in un inconsueto ruolo drammatico, è un direttore di carcere ispirato al vero direttore del carcere di Procida in carica all’apoca.

A Roma un tempo, se uno passava di corsa, lo prendevano, lo sbattevano contro una porta e gli dicevano: «’Ndo’ scappi?». Perché a Roma, se correvi come un matto, poteva voler dire solo che scappavi.

12. Peppino in Lo scopone scientifico di Luigi Comencini (1972)

– Per il ruolo in questo film Sordi ha vinto un David di Donatello come Miglior attore protagonista.

– Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

Una volta anche solo il fatto di andare a piedi, di salutarsi, di sentirsi parte di una società, aiutava a essere più umani.

13. Mimmo Adami in Polvere di stelle di Alberto Sordi (1973)

– Nel film ci sono camei di alcuni famosi attori di rivista come Carlo Dapporto e Wanda Osiris, che interpretano sé stessi mentre in un piccolo ruolo non accreditato c’è anche un giovane Alvaro Vitali.

– Monica Vitti per il ruolo in questo film vinse un David di Donatello come migliore attrice protagonista.

Noi abbiamo avuto il privilegio di nascere a Roma, e io l’ho praticata come si dovrebbe, perché Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi.

14. Giovanni Vivaldi in Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli (1977)

– La sceneggiatura è basata sul romanzo omonimo di Vincenzo Cerami.

– Per il ruolo in questo film Sordi vinse un David di Donatello e un Nastro d’argento come miglior attore protagonista.

– Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

Come era? Bah, non vorrei dare scandalo, ma non mi ha fatto grande impressione. Lo stesso Bonnard, che lo ha sostenuto moltissimo, anni dopo mi confessava che, insomma, la leggenda era più grossa dei suoi meriti. Sono le mistificazioni della intellighentzia. Neppure la Duse fu quel mostro di bravura che dicono. Anzi. Gente degna di fede assicura che in molte cose era abbastanza mediocre. [Sordi a proposito di Ettore Petrolini]

15. Onofrio del Grillo / Gasperino il carbonaio in Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981)

– La celebre frase che il marchese rivolge ad un gruppo di popolani («Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un cazzo!») è ripresa dal sonetto Li soprani der Monno vecchio di Giuseppe Gioacchino Belli, che comincia così: «C’era una vorta un Re cche ddar palazzo / mannò ffora a li popoli st’editto: / “Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo”».

Quanno se scherza, bisogna èsse’ seri! (Marchese del Grillo)

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